
A Richard Saltoun Gallery, nel cuore di Londra, la prima personale di Eliseo Mattiacci, scultore italiano precursore dell’Arte Povera.
Roma è il titolo sia della mostra sia dell’unica, imponente installazione che conquista lo spazio, riconfigurata per galleria perché originariamente pensata per il PAC di Milano.
Cinquantotto spirali ispirate e dedicate alla capitale in cui si trasferì dal 1964, che vedeva disseminata dal segno grafico delle volute barocche.
Un segno che Mattiacci non riteneva da lui prodotto, ma estratto e carpito a fronte del piacere visivo che gli procurava, percepito come diffuso nell’ambiente e da lui revisionato, una sorta di object-trouvé.
Complessivamente, quella londinese è una partitura murale, un’installazione silenziosamente musicale composta da stringhe metalliche ondulate. Per quanto piegate alla volontà dell’artista, queste sculture restano pure e contestualmente brutali, legate all’indagine sul metallo, equilibrio, attrazioni fisiche. “Diagramma” è, nell’etimo, disegno, figura e nota musicale: le sculture si articolano in un movimento che pare animarle, come fossero piante infestanti.
L’esperienza dello spazio infestato e invaso è infatti caratteristica di Mattiacci, che il 4 marzo 1967 debuttò alla galleria La Tartaruga con il Tubo, un vero e proprio tubo snodabile in metallo giallo di centocinquanta metri.
L’attenzione allo spazio, all’astronomia e al magnetismo dei corpi è latentemente presente nei motivi primordiali arricciati di Roma, le cui increspature ricordano anche “Scultura n.11” di Fausto Melotti.

Eliseo MATTIACCI: Roma
3 October – 17 November 2018
Richard Saltoun Gallery, London




