Il Max Mara Art Prize for Women 2022-2024, giunto alla sua nona edizione, è stato vinto dall’artista Dominique White (1993). Il premio, istituito da Max Mara, Whitechapel Gallery e Collezione Maramotti, ha lo scopo di sostenere artiste emergenti del Regno Unito e prevede per l’artista vincitrice un periodo di residenza in Italia della durata di sei mesi, finalizzato alla realizzazione del progetto proposto, i cui esiti saranno presentati nel 2024 presso Whitechapel Gallery a Londra e poi alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia. La ricerca di Dominique White, che predilige sculture e installazioni, si esplica in opere che fondano la loro espressività nell’immaginario del mare e della navigazione in relazione alla Diaspora Nera. Le opere sono pertanto composte da residui nautici, come vele, alberi, corde, argilla di caolino e ferro grezzo. Rifacendosi a teorie come la Black Subjectivity, l’afro-pessimismo e l’idrarchia dal basso, White immagina “un futuro [Nero] che, pur non essendosi ancora materializzato, deve arrivare”. Per raggiungere questo scopo, concepisce mondi marini abitati da apolidi, in grado di superare lo stato di “naufragio” esistenziale, frutto dell’alienazione prodotta nelle minoranze dalla società contemporanea.
La vittoria del premio consentirà a White di lavorare a un nuovo corpus di opere intitolato Deadweight, in riferimento al termine “deadweight tonnage” (“tonnellaggio di portata lorda”), usato in ambito marittimo per riferirsi al peso massimo che una nave può raggiungere senza affondare. Il significato storico e contemporaneo di questo concetto sarà analizzato in relazione alla storia della tratta degli schiavi e ad un suo corrispettivo odierno, ovvero le traversate dei migranti nel Mediterraneo. La residenza in Italia consentirà all’artista di raccogliere materiale presso archivi e collezioni nautiche, cantieri e cimiteri navali, oltre che di interagire con storici e giornalisti per approfondire la sua ricerca intorno a questo tema. Tra gli obiettivi della residenza vi è anche quello di immergere nelle acque del Tirreno alcuni elementi tra quelli che andranno a comporre l’opera finale. Le altre finaliste del Max Mara Art Prize for Women 2022-2024 erano Rebecca Bellantoni, Bhajan Hunjan, Onyeka Igwe e Zinzi Minott. La giuria esaminatrice era composta dalla gallerista Rozsa Farkas, dall’artista Claudette Johnson, dalla scrittrice Derica Shields e dalla collezionista Maria Sukkar, ed era presieduta dalla curatrice ospite del Premio, Bina von Stauffenberg, in collaborazione con Gilane Tawadros.