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CouchArt: PAV – parco arte vivente, Torino

La rassegna delle iniziative digitali raccolta fino ad oggi ha dimostrato come siano tantissime le istituzioni, le gallerie, i centri culturali che in queste settimane hanno lavorato su proposte digitali che colmassero non solo il vuoto lasciato dalla cancellazione di intere programmazioni, ma anche la distanza fisica creatasi tra i luoghi della cultura e i […]

Versione colouring book di uno dei celebri Tappeti Natura di Piero Gilardi

La rassegna delle iniziative digitali raccolta fino ad oggi ha dimostrato come siano tantissime le istituzioni, le gallerie, i centri culturali che in queste settimane hanno lavorato su proposte digitali che colmassero non solo il vuoto lasciato dalla cancellazione di intere programmazioni, ma anche la distanza fisica creatasi tra i luoghi della cultura e i loro pubblici. Con risultati più o meno accattivanti, non sempre e non necessariamente con proposte innovative nel campo della narrazione virtuale, musei e centri hanno trasferito i propri contenuti e la propria narrazione sul e nel web. Ma cosa accade quando il luogo è l’essenza stessa, il punto di partenza imprescindibile, di uno spazio culturale come nel caso del PAV – parco arte vivente di Torino? È stato il centro stesso a porsi questa domanda prendendosi del tempo per fare il suo ingresso nel digitale in tempo di crisi, a differenza di molti che si sono lanciati – quasi catapultati. Il risultato è una serie di tre appuntamenti che ogni settimana si ripeteranno sulle pagine social legate dal fil rouge del pensiero ecologico.

Cosa

PAV Parco Arte Vivente digitale

Quando

Ogni settimana

Piattaforma

Pagina Facebook, profilo Instagram, canale YouTube

L’iniziativa

Il PAV, concepito dall’artista Piero Gilardi e diretto da Enrico Bonanate, proietta la sua nozione di ecologia sul modo di pensare, sulla produzione di contenuti, sull’attività lavorativa. La redistribuzione delle risorse, le diseguaglianze sociali, la decrescita, l’ambiente, sono temi ricorrenti nel dibattito internazionale in questo tempo di crisi e altrettanto cari al Centro sperimentale d’arte contemporanea torinese che sceglie il mondo digitale per mettere a disposizione del proprio pubblico strumenti utili per re-immaginare il rapporto dell’uomo con la natura, la “naturacultura”.

Tre diversi appuntamenti che ogni settimana occuperanno i social del PAV: il primo è una sorta di colouring book realizzato a partire da opere della collezione del parco, un secondo dedicato alle famiglie e alle insegnanti, e infine l’ultimo alla costruzione ostruzione degli strumenti di pensiero ecologico in questi tempi emergenziali, con dei suggerimenti di articoli, libri o film. Elementi della cultura non come passatempo, ma come bussola in più per affrontare gli eventi e un possibile prossimo futuro.

PAV Bullettin

Piero Gilardi