ATP DIARY

Intervista con Cleo Fariselli | Y.A.W.N.S.

Cleo Fariselli ha dato luce al nuovo progetto Y.A.W.N.S. (your art world night surveys), che nasce dall’idea di istituire una raccolta di sogni che riguardano il mondo dell’arte, dando vita ad una sorta di bollettino, o notiziario, di quanto accade in esso, attraverso l’inconscio di chi lo costituisce e frequenta. Sarà una risorsa collettiva, e […]

Y.A.W.N.S.
Y.A.W.N.S.

Cleo Fariselli ha dato luce al nuovo progetto Y.A.W.N.S. (your art world night surveys), che nasce dall’idea di istituire una raccolta di sogni che riguardano il mondo dell’arte, dando vita ad una sorta di bollettino, o notiziario, di quanto accade in esso, attraverso l’inconscio di chi lo costituisce e frequenta. Sarà una risorsa collettiva, e più le persone se ne sentiranno partecipi e contribuiranno con i propri sogni, più sarà efficace.

Il progetto prende la forma di un blog www.yourartworldnightsurveys.com

ATPdiary ha posto alcune domande all’artista.

ATP: Per il tuo progetto partirai dalla considerazione dei sogni di vari personaggi del mondo dell’arte. Come mai ti sei focalizzata su queso aspetto? E cosa ti interessa del mondo onirico?

Cleo Fariselli: I protagonisti di Y.A.W.N.S. non sono tanto i personaggi del mondo dell’arte, quanto i sogni stessi: sogni i cui soggetti sono l’arte e il suo mondo. Naturalmente è un progetto che si rivolge a un settore specifico, seppur estremamente ampio e variegato, che include addetti ai lavori così come pubblico e appassionati. I sogni non sono solo fenomeni intimi e individuali, ma anche manifestazioni del sociale in cui viviamo, che i sogni possono illuminare con punti di vista originali e non mediati. Credo che chiunque coltivi un interesse sincero per l’arte sia alla ricerca di un rapporto con le profondità dell’io, e da questo punto di vista il mondo onirico non può che costituire una fonte di inesauribile ispirazione e interesse.

ATP: Come sceglierai le persone a cui “chiederai” il proprio sogno?

CF: La call è assolutamente aperta e anzi, invito chiunque si interessi o si occupi di arte a seguire il blog e a contribuirvi con le proprie visioni notturne. Vorrei che Y.A.W.N.S. fosse uno strumento a disposizione della collettività e più ampio sarà il suo bacino di utenza, più la sua attività sarà fruttuosa.

ATP: Ci sono fonti di ispirazione che ti hanno portato a pensare a Y.A.W.N.S.? Forse letterarie? Come nasce il progetto e per quale esigenza o necessità?

CF: Da oltre dieci anni tengo un diario dei sogni e in questo tempo ho avuto modo di verificare su me stessa quanto sia utile e interessante coltivare un rapporto con le proprie visioni inconsce. Amo informarmi sulla vita onirica delle persone che frequento, e più volte ho trovato questi racconti illuminanti. Il filosofo e psicanalista James Hillman per trent’anni ha collezionato sogni che come soggetto avessero animali, sviluppando una tesi affascinante a proposito. La tesi di Hillman, consapevolmente poetica, era che nonostante l’uomo si fosse allontanato dalla natura per vivere uno stile di vita moderno, gli animali continuassero a visitarlo in sogno, apparendo come presenze in grado di evocare un’alterità selvaggia e primordiale. Questa idea che non sia l’uomo a sognare quanto il sogno a visitare l’uomo, affonda le sue radici nella mistica di credo ogni tradizione. Non è un caso, infatti, che la condivisione dei sogni fosse una pratica diffusa nell’antichità così come in molte società tribali e contadine, perché il sogno non era considerato un fatto privato, bensì una visione di interesse collettivo. In passato il sogno ha svolto nei gruppi sociali una funzione sacrale, oracolare e iniziatica ma anche pragmatica, di guida e mediazione con il mondo esterno. Le moderne società post-industriali tendono invece a svalutare il sogno, relegandolo nella sfera dell’intimità individuale come una curiosità notturna utile solo a dar lavoro alle elucubrazioni degli analisti. Questa svalutazione del sogno, però, non fa che contribuire alla fondazione di quella perdita di contatto con il proprio sé profondo richiesta dalla politiche economiche del capitalismo. Y.A.W.N.S. nasce dal desiderio di sollecitare queste istanze all’interno del mondo dell’arte, favorendo un’interazione fluida e non gerarchica tra i partecipanti e stimolando connessioni e conversazioni “significative” .

ATP: Per la diffusione pubblica di questi sogni, hai pensato ad un blog. Avrà valore di opera, di raccoglitore, di sito? Come evolverà nel tempo?

CF: Ho impostato Y.A.W.N.S. come un bollettino perché mi interessa che ci sia un riflesso diretto con l’attualità. Sto però pubblicando anche sogni provenienti da anni passati, dando vita a una raccolta che crescerà nel tempo. Spero che, quando il materiale aumenterà, il blog si trasformi anche in un utile strumento di ricerca. Mano a mano che il sistema delle tag si amplierà sarà ad esempio possibile fare ricerche unendo parole chiave disparate, come ad esempio: “Venice Biennial – light blue – dwarf”. Spero sia anche divertente, io lo trovo divertente. Ci tengo anche a specificare che non considero questo progetto un’opera e non vorrei che fosse interpretato come tale.

ATP: Cosa ti aspetti di ottenere con questo percorso? Dove ti piacerebbe arrivare con la raccolta dei sogni delle persone che inviterai a partecipare?

CF: Spero che Y.A.W.N.S. riesca a coinvolgere e appassionare il maggior numero di persone possibile, che in qualche modo lo facciano proprio. Spero anche che riesca ad avere un respiro internazionale, motivo per il quale l’ho impostato in inglese. Il mondo dell’arte è un fenomeno sempre più globalizzato e credo che un progetto come questo possa contribuire ad alimentare un senso di collettività per la comunità internazionale dell’arte.