Rendere visibile l’invisibile con l’ausilio della scienza e della tecnologia, una pratica che molti artisti hanno perseguito con obiettivi e curiosità diverse nel corso dei decenni a partire dai primi esperimenti alla metà del secolo scorso, fino ai sistemi più evoluti della contemporaneità.
Carsten Nicolai, che da sempre lavora cercando ispirazione nelle pratiche e negli strumenti della scienza, mette queste tecnologie al servizio della sua ricerca sui limiti delle percezioni sensoriali umane – in particolare visiva e sonora – e sulle modalità di rappresentazione.
In occasione delle settimane dell’arte e del design milanesi (fino al 15 maggio), Marsèll ha scelto di presentare in concomitanza con l’uscita della collezione S/S 2023 il progetto Transmitter / Receiver dell’artista tedesco, inizialmente pensato per la Haus Der Kunst di Monaco di Baviera.
Al centro dello spazio, una macchina fatta di cavi, luci e trasparenze vitree è una presenza che attrae magneticamente lo sguardo dei visitatori, mettendo in atto un tentativo di comunicazione, con segnali di luce che creano una terra incognita tra due entità che non parlano la stessa lingua.
La tecnologia che anima questo strumento-scultura è quella di un contatore Geiger installato sul tetto di Marsèll Paradise, capace di rilevare la presenza e l’intensità di particelle ionizzanti, usato soprattutto nei laboratori di fisica nucleare e nelle ricerche di zone inquinate da prodotti radioattivi.
Gli impulsi catturati da questa sorta di sismografo cosmico provengono dalla terra ma anche dall’atmosfera, e vengono tradotti in suoni e luci mostrando la porta di un canale di comunicazione con un invisibile universale che trova posto nel nostro percepibile.
Il funzionamento di questo apparecchio è programmato dall’artista che, impostati alcuni parametri definiti, non può che lasciare al caso il dettaglio di quello che accadrà dal momento dell’attivazione. La casualità della percezione dei segnali è qualcosa che l’uomo non può controllare, che resta nelle mani dell’imprevedibilità del caos, generando un nuovo linguaggio cosmico, che cambia la prospettiva rispetto al rapporto tra la finitezza della nostra presenza e l’immensità del cosmo.
La componente poetica e visuale della fascinazione del misterioso e dell’invisibile, è esplorata attraverso una tecnologia che amplifica le nostre capacità percettive, rivelando le proprietà materiali e visuali dell’universo.
I codici sinestetici dell’opera di Nicolai trovano un riscontro armonico con la palette della collezione Primavera/Estate 23 di Marsèll, ispirata alla bellezza e alla natura casuale della luce, come ai delicati colori della stagione estiva. Con questa collaborazione, che abbraccia l’identità creativa del brand, Marsèll sottolinea come florido e necessario l’incontro con l’arte e la cultura, che possono ispirare il pensiero e la creatività in modi infiniti.