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Beatrice Meoni, Un attimo dopo

Merita una visita la piccola – solo quattro dipinti – ma intensa mostra personale di Beatrice Meoni intitolata Un attimo dopo, a cura di Cesare Biratoni, a Surplace, spazio indipendente a Varese. L’artista presenta i Decollati, una produzione a cui lavora dal 2018 parallela alle sue più note nature morte. Pur essendo un chiaro omaggio […]

Beatrice Meoni, Un attimo dopo – Installation view – Surplace, Varese 2021

Merita una visita la piccola – solo quattro dipinti – ma intensa mostra personale di Beatrice Meoni intitolata Un attimo dopo, a cura di Cesare Biratoni, a Surplace, spazio indipendente a Varese.

L’artista presenta i Decollati, una produzione a cui lavora dal 2018 parallela alle sue più note nature morte. Pur essendo un chiaro omaggio all’iconografia sacra, i Decollati non sono mere citazioni ma proseguono il discorso sul corpo iniziato con le Cadute: non sono le teste gloriose del martirio ma resti, frammenti – allo stesso modo degli oggetti rotti e ricomposti delle sue nature morte –  posti su piani obliqui che richiamano tavoli autoptici – espressioni di un’instabilità e di una fragilità assolutamente e totalmente umane. Ed è proprio a questo che allude il titolo suggerito dal curatore – Un attimo dopo – che sottolinea la precarietà dell’esistente riflessa dalla pittura come se la raffigurazione stessa fosse sul punto di scomparire, appena prima del suo sgretolamento. Eppure questa precarietà conserva una dimensione sacra che non appartiene al soggetto rappresentato ma alla pittura: è la sacralità del gesto ripetuto, del lento processo esecutivo che con la sua progressiva stratificazione transustanzia la realtà, la filtra, la smaterializza per restituirla in un’altra forma, quella universale propria dell’arte. La pittura è un esercizio che organizza l’esperienza quotidiana anche se in modo apparentemente frammentario, una pratica di conoscenza empirica che, attraverso lo sguardo e il gesto, coglie la realtàe la fa propria, riflettendola nel proprio intimo per restituirla in immagine. È un compito complesso e sofferto, fatto di tentativi, indecisioni e ripensamenti testimoniati dalla varietà dei registri utilizzati che vanno dalle stesure più materiche e fluide che esprimono momenti di empatica armonia a graffi e tensioni che arrivano a incidere quasi la superficie, perché questo incontro/scontro con il mondo non è mai scontato e può essere anche conflittuale o perfino fallimentare. 

È una mostra che richiede tempo e disposizione all’ascolto: i dipinti, in scala quasi 1:1 vanno osservati da vicino, come in un incontro intimo, ad accezione di un unico lavoro, collocato a terra, su una superficie in MDF decorata con motivi a losanghe  che richiamano le pavimentazioni delle chiese: Meoni crea un “contesto” –  elaborando il concetto delle mensole precedentemente utilizzate per alcune sue nature morte – imponendo un punto di vista dal basso che costringe a prostrarsi e a mantenere una rispettosa distanza che rende tangibile, per chi guarda, la dimensione inaccessibile e imperscrutabile del processo creativo. Un percorso che riflette anche sul proprio fare per porre le premesse per nuovi sviluppi.

Beatrice Meoni, Un attimo dopo – Installation view – Surplace, Varese 2021