Artist's Diary

I (never) explain #172 — Roberto de Pinto
“…di solito preferisco il non detto, l’allusione e l’implicito; tocchi delicati da parte di elementi naturali e ombre, baci e contatti inesistenti o impercettibili. Mi piace stare in bilico, né di qua né di là, presentando immagini che solo un pizzico di malizia sa risolvere: non dichiarando, le cose mi sembrano sempre funzionare.”

I (never) explain #171 – Tommaso Pandolfi
Il punto archimedico del progetto sono la differenza e la ripetizione giocate tramite l’espediente della copia secondo quel concetto fornito all’arte da Duchamp chiamato “infrasottile”.

I (never) explain #170 – Alessandro Manfrin
Spesso penso al mio lavoro come a un gioco le cui regole consistono nel rintracciare le cicatrici e gli effetti collaterali di una città nevrotica.

I (never) explain #169 — Marco Paltrinieri
Dopo la fine del progetto Discipula, lavorare con la musica ha rappresentato per me non solo un percorso di studio

I (never) explain #168 — Ludovica Anversa
Nel mio lavoro, mi capita spesso di attingere dall’imaging biomedico. I dispositivi che permettono di guardare il corpo al suo interno, eludendone l’opacità, generano immagini perturbanti quanto attraenti.

I (never) explain #167 — Niccolò Moronato
Esattamente un anno fa in Uruguay ho realizzato uno degli interventi a cui tengo di più: Para Ovejas.La didascalia recitava