Nella programmazione di Alchemilla, la realtà indipendente ospitata al piano nobile del bolognese Palazzo Vizzani, oltre alla usuale attività espositiva e alle residenze per artisti non mancano iniziative di altra natura, tra talk, proiezioni, workshop e tavole rotonde. È ormai ben noto a chi frequenta lo spazio che alcuni di questi appuntamenti hanno luogo nella cornice del progetto Vasi Comunicanti, avviato nel 2021 con la finalità di offrire spazi di discussione agli artisti che entrano in relazione con Alchemilla. La quarta edizione dell’iniziativa, svoltasi in due appuntamenti tra fine novembre e inizio dicembre 2024, ha visto alla guida la critica d’arte e filmaker Veronica Santi, che ha proposto un formato sperimentale dal titolo Artisti Marziali, consistente in quattro incontri-scontri verbali tra altrettante coppie di artisti. Marzia Migliora VS Paolo Icaro, Zheng Ningyuan VS Lorena Bucur, Alessandro Aprile VS Paola Angelini, Stefania Galegati VS Flavio Favelli: questi i quattro “match” in programma, svoltisi sul “ring” ospitato in una delle sale di Alchemilla, vale a dire un ovale in cui i due artisti di turno, seduti, si trovavano ad interloquire alla presenza di un pubblico ristretto e dell’arbitra-curatrice, che si limitava a segnalare l’inizio e la fine di ogni “scontro”, della durata di 40 minuti. Gli artisti erano chiamati a condurre la propria conversazione in totale autonomia, senza alcuna moderazione, senza aver preso accordi pregressi sugli argomenti da trattare, senza il supporto di immagini per fare riferimento alla propria pratica. “Il mio ruolo è ridotto all’osso – commenta Veronica Santi – quello che faccio è attivare le connessioni tra gli artisti, far accadere le cose più che programmarle e dirigerle”. Questa visione, oltre a sfidare le convenzioni ormai consolidate del sistema dell’arte, spinge a porsi delle domande su potenzialità e limiti della mediazione critica, nella doppia metafora (tra le tante possibili) di una lente che aiuta a mettere a fuoco un percorso o di un argine che ne irreggimenta (e dunque ne soffoca) le possibilità.
In base all’esiguo “set of rules” condiviso, ogni coppia doveva essere costituita da un artista residente a Bologna e uno proveniente da un’altra città ed era favorito anche uno scambio intergenerazionale. Agli artisti era stato anche chiesto di rispettare una certa alternanza tra domanda e risposta, stimolandosi reciprocamente, per quanto il confronto tra diverse posizioni spesso è sfumato in modo naturale, nel flusso del dialogo, in un punto di vista più o meno condiviso. Quanto ai risultati? “Ci sono artisti che si sono orientati all’approfondimento e alla lettura delle opere, mentre altri hanno condiviso una visione del mondo – commenta ancora la curatrice – per esempio, i racconti di Favelli-Galegati e Bucur-Zheng sono stati molto biografici, incentrati su esperienze comuni o su un vissuto diverso ma che portava ad una riflessione su tematiche affrontate anche a livello formale nelle opere. Migliora-Icaro e Angelini-Aprile hanno affrontato questioni poetiche e tecniche, i primi con conversazioni astratte e filosofiche, i secondi affrontando il tema della pittura, dell’approccio alla tela bianca… ma Angelini e Aprile hanno anche affrontato il rapporto col mercato, tematica che ancora non era emersa”. Nessun calcolo dei punti per decretare i vincitori, nessun ko tecnico a scombussolare la tranquillità delle due serate; infine, nessun tabellone a stabilire una prosecuzione degli incontri-scontri sul modello di un torneo agonistico, fino a un’ipotetica finale volta ad assegnare un trofeo. Il confronto con un’altra individualità creativa più o meno distante sul piano linguistico e tecnico rappresenta piuttosto un momento di accrescimento olistico, di osmosi per contatto; la partecipazione è già una vittoria. Gli incontri saranno convertiti in un podcast che entrerà a far parte dell’archivio di Alchemilla e che troverà presto diffusione su canali dedicati.
Cover: Marzia Migliora VS Paolo Icaro | Courtesy Alchemilla