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ART CITY Bologna 2022 | Carlos Garaicoa, Oratorio San Filippo Neri

In occasione di ART CITY Bologna 2022, Carlos Garaicoa presenta un’installazione inedita presso i suggestivi spazi dell’Oratorio di San Filippo Neri. Il progetto, promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e curato da Maura Pozzati, in collaborazione con Galleria Continua, si compone di più momenti e vedrà la partecipazione di personalità vicine all’artista […]

Installazione site-specific di Carlos Garaicoa all’Oratorio San Filippo Neri, Bologna

In occasione di ART CITY Bologna 2022, Carlos Garaicoa presenta un’installazione inedita presso i suggestivi spazi dell’Oratorio di San Filippo Neri. Il progetto, promosso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e curato da Maura Pozzati, in collaborazione con Galleria Continua, si compone di più momenti e vedrà la partecipazione di personalità vicine all’artista cubano. L’installazione di Garaicoa, infatti, ispirata alle impalcature impiegate in ambito edilizio – un omaggio alla drammatica storia vissuta dall’Oratorio, conclusasi col lieto fine della “bella ricostruzione” – è multidisciplinare e vive insieme al componimento musicale scritto da Esteban Puebla e interpretato da Mahé Marty, e alla video-animazione realizzata da Pablo Calatayud intitolata, giustappunto, Oratorio.
In mostra dal 10 al 15 maggio, e facente parte del Main Program della manifestazione, l’intervento si prospetta essere profondamente immersivo, con l’organo dell’Oratorio – in alcune giornate suonato anche dal vivo – ad accompagnare la proiezione video e le strutture pensate da Garaicoa. In previsione dell’apertura, abbiamo intercettato la curatrice Maura Pozzati per farci raccontare qualche anticipazione sul progetto.

Antongiulio Vergine: Com’è nata l’idea di coinvolgere Carlos Garaicoa per questo nuovo intervento pensato per l’Oratorio San Filippo Neri?

Maura Pozzati: L’Oratorio di San Filippo Neri è un luogo magnifico ma estremamente complicato per fare delle mostre, una vera e propria sfida per gli artisti, perché non si può collocare nulla alle pareti e perché non è uno spazio adibito all’arte contemporanea. Quando ho conosciuto personalmente Carlos Garaicoa alla Galleria Continua di San Gimignano, dopo avere parlato con lui sul suo lavoro, sempre collegato all’architettura dei luoghi e allo spazio urbano, ho pensato che l’Oratorio, con la sua particolare storia di edificio bombardato e con la sua bellezza “meticcia” – un ibrido tra arte barocca e restauro contemporaneo – potesse essere il luogo più adatto per accogliere un nuovo lavoro site-specific.

Installazione site-specific di Carlos Garaicoa all’Oratorio San Filippo Neri, Bologna

A. V.: Come si svilupperà l’installazione a livello strutturale? A fare da contraltare alla rigidità dell’impalcatura, sembra vi saranno degli elementi particolarmente colorati.

M. P.: Essendo un’opera inedita fatta apposta per questa occasione, durante ART CITY, posso solo parlare del progetto, perché per operazioni di questo genere ci si gioca tutto nell’allestimento della mostra, insieme all’artista. Posso solo dire che le sculture, dalle altezze diverse, in ferro, assomigliano alle antenne che si vedono sui palazzi nelle città di tutto il mondo. Su queste strutture rigide e molto semplici saranno appese delle reti colorate, quelle che si usano nell’edilizia per proteggere i cantieri o per delimitare le zone di lavoro, che richiamano l’idea dell’impalcatura: per Carlos queste strutture rimandano necessariamente al restauro dell’edificio progettato da Pierluigi Cervellati, che ha volutamente sottolineato la ferita bellica grazie alla struttura lignea che ridefinisce le parti della cupola e delle volte distrutte, ed è quindi un modo per fare riflettere sulla storia stessa dell’edificio, sulla sua distruzione e sulla sua straordinaria ricostruzione.

A. V.: Si prospetta un progetto altamente immersivo, con la musica interpretata da Mahé Marty a fare da contrafforte al video e all’installazione. Puoi raccontarci di più sulla componente sonora?

M. P.: La musica è per Garaicoa un vero e proprio materiale ed è da tempo che l’artista la utilizza nelle sue installazioni: basta pensare all’opera Partitura che si è vista per la prima volta in Italia alla Galleria Continua, un’installazione maturata grazie alla collaborazione con settanta musicisti e, quindi, concepita come opera corale, una sorta di nuova orchestra nata proprio grazie alla collaborazione tra culture e generi diversi. In questa installazione, quaranta musicisti di strada interpretavano insieme la partitura composta da Esteban Puebla, mentre nel caso della composizione scritta apposta per l’Oratorio la musica si intreccia alla componente visiva e sarà quindi importante capire dove collocare il video di animazione all’interno dell’Oratorio.

A. V.: A tal proposito, come pensi si inserirà il video rispetto all’opera di Garaicoa? 

Il video, la musica, i suoni e le sculture realizzate per questa mostra sono il nuovo lavoro di Carlos Garaicoa pensato apposta per l’Oratorio. Il video è fatto di luce e di forme che inseguono la musica: prima arrivano delle linee che sembrano le canne di un organo, poi ci sono cerchi gialli che, invece, ricordano la cupola in legno dell’Oratorio, e infine si vedono strutture astratte che assomigliano alle sculture, in un gioco di colori accesi e di suoni sempre più melodici, amplificati dalla musica dell’organo presente nell’Oratorio, che sarà suonato dal vivo in alcuni giorni della mostra.

A. V.: L’intero progetto sembra non solo rievocare la storia e la memoria del luogo, ma anche guardare ai giorni nostri, riflettendo su tutte quelle vicissitudini – anche drammatiche – che hanno condotto alla contemporaneità. È solo una mia impressione o è proprio così?

M. P.: Carlos Garaicoa, quando ha visitato l’Oratorio di San Filippo Neri la prima volta, è rimasto sorpreso dalla bellezza del luogo, dalla sua storia di edificio bombardato nel 1944 e dalla sua ricostruzione così particolare, sia dal punto di vista delle forme che dei materiali utilizzati. Quando ha progettato questo lavoro site-specific certamente ha pensato all’orrore della guerra e ai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, quando l’Oratorio fu quasi del tutto distrutto nel settimo bombardamento su Bologna il 29 gennaio del 1944. Certo, non poteva pensare all’attuale guerra in Ucraina, ma, come sappiamo, spesso i gesti artistici anticipano le vicende drammatiche della storia.

A. V.: L’Oratorio San Filippo Neri, oltre a custodire una ben precisa identità storica, è contraddistinto da un’atmosfera e da uno stile peculiari – lo dicevi anche tu prima. Quali scelte allestitive pensi risulteranno efficaci per attivare il dialogo con l’installazione di Garaicoa? 

M. P.: Come già detto in precedenza, la fase di allestimento sarà fondamentale per posizionare le sculture nell’Oratorio, che sarà svuotato da ogni arredo, e il video di animazione, ma sarà altrettanto importante lavorare sulle luci. Non posso dire, ora come ora, come sarà il dialogo tra il luogo e l’installazione multimediale di Garaicoa, ma sono certa che Carlos riuscirà a creare un’atmosfera densa, piena di luci e di suoni, e che i colori accesi delle reti e le animazioni del video riempiranno il luogo di emozioni.

Installazione site-specific di Carlos Garaicoa all’Oratorio San Filippo Neri, Bologna