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ART CITY Bologna 2022

La decima edizione di ART CITY Bologna si svolgerà, insieme al consueto appuntamento di Arte Fiera, tra il 20 e il 23 gennaio, ospitando mostre, eventi e iniziative di vario genere. Coordinata dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, la manifestazione si articola, come nelle ultime tre […]

Emilia Tapprest Zhōuwéi Network, 2021 (still) Courtesy l’artista

La decima edizione di ART CITY Bologna si svolgerà, insieme al consueto appuntamento di Arte Fiera, tra il 20 e il 23 gennaio, ospitando mostre, eventi e iniziative di vario genere. Coordinata dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, la manifestazione si articola, come nelle ultime tre edizioni, attraverso un Main Program, costituito da uno Special Project e da una serie di progetti curatoriali, e attraverso le proposte di musei, fondazioni, spazi istituzionali, gallerie Ascom, spazi espositivi e gallerie indipendenti della città. Come nel caso dell’ultima edizione, svoltasi nel maggio 2021, ART CITY Bologna 2022 ha costruito la propria identità sulla base della non trascurabile situazione pandemica che interessa l’intera popolazione mondiale, presentando iniziative contraddistinte da rinnovate “modalità di condivisione dello spazio pubblico e da una riflessione sulle mutevoli dinamiche di relazione interpersonale”.

Tra i luoghi deputati a ospitare la manifestazione, si è cercato di selezionare quelli meno deputati all’arte, “raramente accessibili o sconosciuti della città”: da contesti simbolici, come Piazza Maggiore e Palazzo d’Accursio, si passa a sedi storiche come Palazzo Vizzani, l’Oratorio di San Filippo Neri, l’Ex Chiesa Teatro San Leonardo, il Teatro delle Moline a Palazzo Bentivoglio e Villa delle Rose – sede esterna del MAMbo – per arrivare alle peculiari architetture del Padiglione de l’Esprit Nouveau, realizzato su progetto del celebre architetto francese Le Corbusier, e della Conserva di Valverde (Bagni di Mario) – inserita per la prima volta nel Main Program – con la straordinaria cisterna di epoca rinascimentale progettata per alimentare la centrale Fontana del Nettuno. A estendere i confini di ART CITY Bologna 2022, saranno, inoltre, i progetti realizzati in contesti esterni all’aera cittadina, nelle immediatamente vicine realtà di Calderara di Reno, Marzabotto, Riola di Vergato, San Giorgio di Piano e San Lazzaro di Savena.

Passando all’identità visiva della manifestazione, anche quest’anno, come per la precedente edizione, questa è costituita dalla “stella, segno grafico che ha guidato i visitatori nel 2021 insieme a Peter Pan, che quest’anno trema, sfuma, si moltiplica”: non a caso, la firma è ancora degli artisti Filippo Tappi e Marco Casella. Dopo Gregor Schneider all’Ex GAM, per lo Special Project dell’edizione 2022, sempre a cura di Lorenzo Balbi, è stato scelto, invece, il suggestivo scenario della centralissima Piazza Maggiore, con l’artista Tino Sehgal – vincitore del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia 2013 – a guidare quella si prospetta essere una sorta di coreografia/performance: “45 tra ballerini e interpreti […] verranno [infatti] utilizzati da Sehgal come materiale artistico e umano per comporre una grande opera, un’occasione unica per vivere l’arte in termini di esperienza sociale di scambio reciproco”.
A completare il Main Program, saranno nove progetti curatoriali inediti, con protagonisti sia artisti emergenti, che consolidati e internazionali: tra i primi, Elisa Caldana e Aki Nagasaka presso Villa delle Rose (Time of Crisis, a cura di Giulia Pezzoli), Kipras Dubauskas nella Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio (Emergency Break, a cura di Elisa Del Prete e Silvia Litardi), Mattia Pajè nel contesto di Alchemilla a Palazzo Vizzani (Fuori Terra, a cura di Giovanni Rendina), Agnes Scherer presso il Teatro delle Moline (The Teacher, performance a cura di Caterina Molteni), Emilia Tapprest presso il Teatro San Leonardo (Zhōuwéi Network, a cura di Felice Moramarco), Dominique White alla Conserva di Valverde (Fugitive of the State(less), a cura di Giulia Colletti); tra i consolidati, troviamo i nomi di Giulia Niccolai – unica artista non vivente – con la mostra Perché lo faccio perché. La vita poetica di Giulia Niccolai, a cura di Allison Grimaldi Donahue e Caterina Molteni, in scena presso il Padiglione de l’Esprit Nouveau, e quello di Italo Zuffi con Fronte e retro, curata da Lorenzo Balbi e Davide Ferri e allestita presso la Sala delle Ciminiere del MAMbo – sguardo retrospettivo che va dalla metà degli anni Novanta al 2020 – e la Sala Convegni di Palazzo De’ Toschi – serie di nuove produzioni; tra gli internazionali, oltre al già citato Tino Sehgal, troviamo, infine, Carlos Garaicoa, la cui installazione, realizzata in sintonia con la storia e l’identità dell’Oratorio di San Filippo Neri, è a cura di Maura Pozzati.

Dominique White Fugitive of the State(less), 2019 Veduta installazione presso VEDA, Firenze Courtesy l’artista e VEDA, Firenze Photo Jacopo Menzani

Per quanto riguarda la programmazione offerta da musei, fondazioni e spazi istituzionali, troviamo la serie di conversazioni con artisti intitolata ARTalk CITY organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Bologna; le mostre degli artisti Lucia Lamberti e Lorenzo Puglisi In un tempo brevissimo e Pittura nera, curate da Sandro Malossini e ospitate nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna; l’omaggio al pittore e poeta Francesco Giuliari (1929-2010), in scena presso Casa Saraceni e curato da Angelo Mazza e Mirko Nottoli; la personale di Susana Ljuljanovic Song for invisible garden, a cura di Artierranti Associazione culturale, allestita presso il Cassero – LGBTI+ Center; la collettiva Ri-pARTEnze – Nuove visioni di futuri possibili degli studenti del Liceo Artistico Arcangeli di Bologna al Centro Studi Didattica delle Arti; la quinta edizione di das – dialoghi artistici sperimentali promossa da CUBO Museo d’impresa del Gruppo Unipol con la doppia personale das.05. Mutamenti. Le metamorfosi sintetiche di fuse* e di Francesca Pasquali a cura di Federica Patti; l’installazione site-specific con performance DUEDUO di Orecchie d’Asino (Ornella De Carlo e Federica Porro), a cura di Luca Monaco e Giuseppe Virelli, presso la Fondazione Carlo Gajani; la collettiva LIBERO SPAZIO LIBERO, composta dalle opere di Martha Rosler, Giulia Niccolai, Lucy Orta, Claudia Losi e Claire Fontaine, curata da Fabiola Naldi e in scena presso la sede espositiva della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna; presso il MAMbo, il riallestimento della storica sezione della collezione permanente dedicata alla Performance, a cura di Uliana Zanetti, la presentazione delle nuove acquisizioni, nonché WINTER, NOW, riflessione sonora curata da NEU Radio; la ricognizione promossa da Fondazione MAST Faïence – Faenza. Dall’antico Egitto al contemporaneo presso il Museo Civico Archeologico, la quale si concluderà con una statua ErmEstEtica di Luigi Ontani, a cura di Daniela Picchi e Valentina Mazzotti; la mostra fotografica Concerning Dante – Autonomous Cell di Jacopo Valentini, curata da Carlo Sala presso il Museo Civico Medievale; FRESCO, intervento pittorico site-specific di Davide D’Elia, in dialogo con le collezioni del Museo Davia Bargellini, a cura di Silvia Litardi; Puzzle di Luca Moscariello al Museo Ebraico, curata da Alice Zannoni; Batedo di Stefano Laddomada, a cura di Federica Fiumelli; presso l’Opificio Golinelli, Cronòtopo di Michelangelo Penso e la rassegna di performance e installazioni Le parole e il vento, inseguendo aquiloni a cura di artisti, poeti, scienziati, narratori, attori e musicisti; la personale Di memorie e di innesti – Nello spirito di Nunzio Paci, a cura di Monica Zaghi, in scena presso l’Oratorio di San Giuseppe (San Giorgio di Piano) e il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna; Il Dante di Wolfango di Wolfango Peretti Poggi, a cura di Alighiera Peretti Poggi e Laura Pasquini, presso l’Oratorio e Museo di Santa Maria della Vita; le speciali visite di Palazzo Bonasoni Art Collection Week, con le nuove acquisizioni d’arte contemporanea della Regione Emilia-Romagna; la collettiva Les Filons Géologiques a Palazzo d’Accursio, a cura di BHMBo (Black History Month Bologna) e BHMF (Black History Month Firenze); la personale Tessere la vita di Sidival Fila, curata da Andrea Dall’Asta S.I. e Francesca Passerini e allestita presso la Raccolta Lercaro; infine, “IN AND OUT” Mostra dei Vincitori dei Concorsi Zucchelli 2020-2021, al Zu.Art giardino delle arti di Fondazione Zucchelli, a cura di Carmen Lorenzetti.

Dal 14 al 24 gennaio 2022, presso la Fondazione Cineteca di Bologna, andrà in scena, inoltre, ART CITY Cinema, rassegna che pone in dialogo arte e cinema: oltre a ritratti d’autore (Man Ray/Picasso, Nino Migliori, Moholy-Nagy, Banksy e Bill Traylor), saranno presentati anche alcuni film d’artista. 

Carlos Garaicoa Disegno preparatorio Courtesy l’artista e Galleria Continua

Numerose, poi, le gallerie associate a Confcommercio Ascom Bologna che partecipano a questa edizione 2022 di ART CITY: tra queste, AF Gallery (Stefano Peroli, Figure nel paesaggio, a cura di Claudio Musso), Di Paolo Arte (Franco Tosi, Defrazioni, a cura di Beatrice Buscaroli), Galleria d’Arte Cinquantasei (mostra collettiva Sorgere. Dopo la pandemia: arte domani, oggi e ieri), Galleria d’Arte Maggiore g.a.m (Giorgio Morandi e Bertozzi & Casoni. Less is more, a cura di Alessia Calarota), Galleria de’ Foscherari (Sophie Ko, Il resto della terra), Galleria Enrico Astuni (La realtà, i linguaggi, con opere di Maurizio Cattelan, Maurizio Mochetti, Maurizio Nannucci, Giulio Paolini, Agnieszka Polska, Rafaël Rozendaal, Tomás Saraceno, Nedko Solakov, il cui libro verrà presentato in un incontro moderato da Fabio Cavallucci), Galleria Forni (Massimo Kaufmann, Dal sistema periodico), Gallleria Più (The Garden of Trust: La fenomenologia dell’invisibile. Corrispondenza visiva tra Katy Horna e Gluklya), Galleria Stefano Forni, Galleria Studio G7 (Marilisa Cosello, Try, con performance Try #5), L’ARIETE artecontemporanea (Paolo Migliazza, Raduno, a cura di Giorgia Bergantin), LABS Contemporary Art (mostra collettiva Ridisegnare lo spazio,con lavori di Massimo Vitali, Andreas Gefeller, Giulia Marchi e Marina Caneve, a cura di Angela Madesani), e, infine, P420 (Di semplicità e di brivido – Filippo de Pisis in dialogo con

Richard Aldrich, Michael Berryhill, Luca Bertolo, Paul Housley, Merlin James, Mairead O’hEocha e Maaike Schoorel, mostra in collaborazione con Davide Ferri e l’Associazione per Filippo de Pisis di Milano).

Ancora più folta la lista di spazi e gallerie indipendenti: tra questi, Adiacenze (Federica di Pietrantonio e Andrea Frosolini); ARTOO (Elisa Muliere, Karin Andersen); Atelier Sì (Simone Pellegrini), ATTITUDES_spazio alle arti (Matteo Guidi); Bar Vittorio Emanuele (Flavio Favelli); Casa della Cultura “Italo Calvino”, Calderara di Reno (Stefano Pasquini); Casa della Cultura e della Memoria, a Marzabotto, e Chiesa di Santa Maria Assunta, a Riola di Vergato (Jacques Toussaint); CorrainiMAMbo artbookshop (Daniel Eatock); DAS – Dispositivo Arti Sperimentali (Lele Marcojanni / ZimmerFrei); Galleria B4 (Anna Rosati / Anuar Arebi); Galleria d’Arte del Caminetto (Claudio Nicoli); Galleria Cavour (Michelangelo Pistoletto); Green Whale Space e Spazio B5 (Laura Bessega e Laura Frasca); Home Movies c/o Sala Refettorio Ex Convento San Mattia (Fabio Giorgi Alberti); Kappa-Noün, San Lazzaro di Savena (Mario Schifano), LabOratorio degli Angeli (Sissi); Lavì! City (Gaia Volonterio); LOCALEDUE (Davide Sgambaro); Maison Ventidue c/o Piazza San Domenico (Riccardo Bellelli); Marktstudio c/o Il Perimetro dell’Arte (Letizia Calori); Mock Jungle c/o Cappella di Santa Maria dei Carcerati (Matteo Pizzolante); mtn | museo temporaneo navile (Alcide Fontanesi); Museo Spazio Pubblico (Michele Liparesi); Off Gallery (Victor Fotso Nyie); OTTO Gallery (Davide Benati); Nelumbo Open, a Bologna e TIST, a Rastignano (Sofia Braga / Cathleen Owens); Parsec (Guendalina Cerruti, Francesco Hayez, Sathyan Rizzo); PhMuseum Lab (Sayuri Ichida); Polaroiders (Alan Marcheselli, Alessia Amati, Felicita Russo, Paolo Ferruzzi, Rocco Carnevale, Serena Biagini, Solimano Pezzella, Ong Ngoc Phuong); Senzaspine | Centro culturale Mercato Sonato (Michele Liparesi); Shazar Gallery c/o Chiesa di Santa Maria e San Valentino della Grada (Lello Lopez); SimonBart Gallery (Leonardo Cremonini); Sonic Belligeranza MEGASTORE + MODO Infoshop (Xong collection – dischi d’artista presenta: Giampiero Cane / Daniela Cattivelli); Sof:Art (Filippo Cegani); Spazio Labo’ Photography (Ahndraya Parlato) e, per finire, Teatri di Vita (Filippo Partesotti).

Mentre il 22 gennaio 2022 sarà la volta dell’ART CITY White Night, con la possibilità di fruire delle iniziative anche in tarda serata, anche per questa decima edizione le informazioni sulla programmazione saranno veicolate attraverso la guida booklet, dedicata esclusivamente al Main Program e curata da Lorenzo Balbi, Caterina Molteni e Sabrina Samorì, e attraverso la mappa contenente le indicazioni relative a tutti gli appuntamenti.

ARTCITY Bologna 2022
Dal 20 al 23 gennaio 2022
artcity.bologna.it

Agnes Scherer The Teacher, 2019 Performance presso Cabaret Voltaire, Zurigo, 2021 Photo Gunnar Meier Courtesy l’artista
Giulia Niccolai Poema, 1973 Collage con lettere trasferibili su cartoncino, cm 12 x 15,2 cm Fondazione Echaurren Salaris
Mattia Pajè Disegno preparatorio per Fuori Terra, 2021 Courtesy l’artista