Angelo Sarleti | Too big to fail o sull’immobilismo precario

Adottando un linguaggio geometrico, debitore del modernismo, l'artista dipinge l’incertezza della finanza – e delle nostre vite – con molteplici registi che rendono la stesura cromatica non uniforme ma mobile e sensibile...
29 Luglio 2016

Angelo Sarleti è un pittore della contemporaneità: indaga l’oggi traducendo in forma sensibile i dati degli andamenti finanziari, tentando così una descrizione dei meccanismi che regolano le dinamiche del capitalismo globale.

Un complesso lavoro di ricerca sta alla base della sua pittura che vuole restituire con mezzi duraturi i flussi e gli andamenti finanziari. Una descrizione che si concentra ogni volta su aspetti specifici e, in questi lavori parte di un progetto unitario realizzato per la personale milanese, riflette sulla situazione di “immobilismo precario” determinata dalla crisi endemica necessaria al mantenimento del sistema, che si manifesta ciclicamente a velocità sempre più accelerata a livello mondiale.

A partire dall’analisi dei bilanci delle 29 banche G-Sifi – Global Systemically Important Financial Institution, acronimo che indica le banche di “interesse sistemico”, considerate too big to fail, troppo grandi per fallire e il cui crack provocherebbe il crollo dell’economia globale – stampati in forma di libri e racchiusi significativamente in una scultura minimale rivestita in foglia d’oro che richiama un’arca sacra, custode della legge, Sarleti rende manifesti gli equilibri instabili degli elementi del sistema, che sono suscettibili a variazioni continue e a crisi parziali. Immagini vacillanti, sempre in procinto di collassare, di un regime che decreta la precarietà come modalità dei rapporti economici, politici e sociali, relazionali e psicologici sia a livello collettivo sia individuale.

Adottando un linguaggio geometrico, debitore del modernismo, Sarleti dipinge l’incertezza della finanza – e delle nostre vite – con molteplici registi che rendono la stesura cromatica non uniforme ma mobile e sensibile, a tratti gestuale, che quasi nega la struttura rigorosa delle forme, rendendole percettivamente mobili, dotate di un’energia in potenza. Sull’orlo del baratro imminente, la geometria precaria trasmette quasi un senso di vertigine traducendo la presunta oggettività dei dati in immagini di perenne fragilità. Dalle dinamiche dei debiti degli Stati come in USA e China, a quelle dell’espansione di mercato in Mac+Windows, Facebook e Google, fino al business dell’arte descritto nei suoi andamenti temporali nella tela di dimensioni ambientali Big painting down or about art system, tutto dice di una continuità critica di cui il video This time is diffent or about crisis timeline, ispirato all’omonimo volume di Carmen M. Reinhart, Kenneth S. Rogoff che descrive otto secoli di crisi finanziaria, è una potente ed efficace sintesi concettuale.

La pittura diventa quindi specchio della realtà, anzi ne è quasi una sua proiezione aumentata che rende visibile anche il nostro sentire vacillante, la nostra impotenza e l’assottigliarsi di ogni certezza in un continuum caotico e incomprensibile. È una precarietà soprattutto umana, esistenziale, che viene data dal gesto e dalla sua imprecisione: l’arte ci fa cogliere il lato oscuro di una bellezza e diventa un antidoto all’insensibilità.

La mostra è ospitata alla Galleria Six di Milano

Angelo Sarleti,   Multidirectional,   2016 - olio e pigmento su tela - 30x40cm - Courtesy Galleria Six e dell'artista

Angelo Sarleti, Multidirectional, 2016 – olio e pigmento su tela – 30x40cm – Courtesy Galleria Six e dell’artista

Angelo Sarleti  - TOO BIG TO FAIL o sull’immobilismo precario - Instalation view - Courtesy Galleria Six e dell'artista

Angelo Sarleti – TOO BIG TO FAIL o sull’immobilismo precario – Instalation view – Courtesy Galleria Six e dell’artista

Angelo Sarleti,   Basement or about G-SIFI,   2016 - legno,   foglia oro,   carta - 30x76x60cm - Courtesy Galleria Six e dell'artista

Angelo Sarleti, Basement or about G-SIFI, 2016 – legno, foglia oro, carta – 30x76x60cm – Courtesy Galleria Six e dell’artista

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