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La sottigliezza delle cose elevate | Andrea Galvani al Mattatoio

La sottigliezza delle cose elevate è il titolo della personale di Andrea Galvani, a cura di Angel Moya Garcia, che riflette sui grandi interrogativi universali e sul tentativo dell’essere umano di quadrare il cerchio, di dare una forma concreta e tangibile a ciò che è astratto e intangibile. Il progetto interdisciplinare, in bilico tra arte […]

Andrea Galvani The Subtleties of Elevated Things, 2019-ongoing Live performance with physicists from Universidad Complutense and the Universidad Autónoma de Madrid White acrylic pen on gray wall, white clothing, architectural elements Dimensions variable with architecture Performance View at ARCOmadrid 2019 Photo by Leonardo Morfini Courtesy the artist and The RYDER Projects, London and Madrid

La sottigliezza delle cose elevate è il titolo della personale di Andrea Galvani, a cura di Angel Moya Garcia, che riflette sui grandi interrogativi universali e sul tentativo dell’essere umano di quadrare il cerchio, di dare una forma concreta e tangibile a ciò che è astratto e intangibile. Il progetto interdisciplinare, in bilico tra arte e scienza, sarà visibile dal 23 luglio al 25 ottobre 2020 negli spazi del padiglione 9/b del Mattatoio (Roma), inaugurandone il programma triennale Dispositivi sensibili.
Il legame che esiste tra arte, scienza e magia è noto fin dalla notte dei tempi, in particolare nel mondo arabo. Grandi scienziati del passato erano al contempo filosofi, alchimisti, astrologi. Il testo di riferimento per Galvani è Il libro del sole della gnosi e le sottigliezze delle cose elevate, scritto da Ahmad ibn ‘Ali al-Buni agli inizi del XIII secolo d.C. Nel grimorio viene analizzata la relazione tra matematica e forme geometriche, dimostrata attraverso una serie di quadrati magici, secondo un’interpretazione a metà tra logica e misticismo.

La mostra adotta quest’approccio, fondendo matematica e arte attraverso una serie di istallazioni e performance che si basano sull’analisi e sul calcolo ma che stimolano soprattutto la ricezione emotiva e spirituale nel pubblico. Espansi all’interno dello spazio architettonico, i lavori danno vita ad un vero e proprio laboratorio in cui artisti, scienziati e pubblico si incontrano e riscoprono la connessione intrinseca tra scienza e natura, tra conoscenza razionale e conoscenza emotiva. Tutto il sapere umano si basa su questo intreccio tra raziocinio ed esperienza sensoriale: una formula matematica è al contempo estetica, creativa e armonica come un’opera d’arte è al contempo frutto di una conoscenza puntuale e scientifica della materia, delle tecniche, degli strumenti.

Andrea Galvani The Subtleties of Elevated Things, 2019-ongoing Live performance with physicists from Universidad Complutense and the Universidad Autónoma de Madrid White acrylic pen on gray wall, white clothing, architectural elements Dimensions variable with architecture Performance View at ARCOmadrid 2019 Photo by Leonardo Morfini Courtesy the artist and The RYDER Projects, London and Madrid

La sottigliezza delle cose elevate si articola attorno a due poli che riflettono rispettivamente l’incertezza del presente e le conquiste del passato. Il presente è racchiuso nella performance The Subtleties of Elevated Things in cui un gruppo di studenti e ricercatori della Sapienza sono invitati a condurre ricerche e calcoli negli spazi del Mattatoio. Il fine ultimo della performance si lega alla messa a nudo del processo di scoperta, studio, analisi e ricerca contraddistinto da errori, insuccessi e parziali traguardi. Il secondo polo è visibile nell’installazione di sculture a neon Instruments for Inquiring into the Wind and the Shaking Earth / Strumenti per indagare il vento e i tremori della terra. Le sculture, appese al soffitto, creano un labirinto di numeri derivati da equazioni matematiche che hanno rivoluzionato il nostro presente, come la teoria della relatività di Einstein.

Il lavoro di Galvani si inserisce dunque in una temporalità sospesa tra presente e passato in cui il processo di conoscenza e di scoperta diviene antidoto all’oblio, in cui l’opera assume il significato di memento mori. Se da un lato il processo viene esaltato nei suoi aspetti di scoperta e novità, dall’altro limiti ed errori non vengono nascosti al fine di essere uno stimolo per migliorarsi e andare avanti.

La sottigliezza delle cose elevate | Andrea Galvani
a cura di Angel Moya Garcia
Mattatoio, padiglione 9/b
Piazza Orazio Giustiniani 4, 00153 Roma

dal 23 luglio al 25 ottobre 2020

Andrea Galvani The Subtleties of Elevated Things, 2019-ongoing Live performance with physicists from Universidad Complutense and the Universidad Autónoma de Madrid White acrylic pen on gray wall, white clothing, architectural elements Dimensions variable with architecture Performance View at ARCOmadrid 2019 Photo by Leonardo Morfini Courtesy the artist and The RYDER Projects, London and Madrid