ATP DIARY

Ma che cosa rappresenti tu?! | L’arte e la satira di Ad Reinhardt a Modena

[nemus_slider id=”73632″] — Con la mostra Ad Reinhardt. Arte + Satira, s’inaugura la nuova gestione della Fondazione Modena Arti Visive diretta da Diana Baldon. L’esposizione presenta un percorso sull’illustrazione con un’inedita selezione di vignette realizzate dal famoso artista americano. È...

[nemus_slider id=”73632″]

Con la mostra Ad Reinhardt. Arte + Satira, s’inaugura la nuova gestione della Fondazione Modena Arti Visive diretta da Diana Baldon. L’esposizione presenta un percorso sull’illustrazione con un’inedita selezione di vignette realizzate dal famoso artista americano.

È capitato a tutti, almeno una volta, di sentire davanti a un quadro astratto la domanda “ma cosa rappresenta?”, e sembra che sia stato chiesto frequentemente anche al creatore dei black paintings, tanto da riportare questo dialogo fra un visitatore e un serissimo quadro astratto più volte nelle vignette in mostra; qui l’ironia dell’artista si scatena e fa ribattere il quadro allo scanzonato spettatore: “Ma che cosa rappresenti tu?!”.

Satira, ironia e humor permeano la selezione di 250 fra le oltre tremila illustrazioni che dagli anni ’30 ai ’50 Reinhardt ha disegnato per diverse riviste d’arte e non come il PM, Glamour e il New Masses, o per quotidiani e pamphlet politici. Ad Reinhardt. Arte + Satira ha il merito di raccogliere molte delle più interessanti illustrazioni create dall’artista americano e di esporle per la prima volta al pubblico italiano, qui abbiamo modo di conoscere non il pittore neoespressionista astratto ma l’illustratore, il divulgatore e il commentatore politico.

La figura di Reinhardt appare quindi d’acchito come quella di un Giano bifronte: indefesso pittore aniconico e astratto da un lato e, dall’altro, salace vignettista che sfrutta luoghi comuni, topoi artistici, giochi di parole e aforismi come strumento critico-pedagogico; tuttavia ciò che unisce questi due aspetti complementari è il tempo che l’artista richiede a chiunque approcci il suo lavoro pittorico o illustrativo, lo sforzo e l’impegno per fruire di un dipinto astratto, come afferma nella presentazione la curatrice Diana Baldon, è lo stesso che va dedicato a questo tipo di produzione e ce lo spiega attraverso le illustrazioni della serie “How to look at” dedicata, fra le altre, allo sguardo, alla pittura astratta e al cubismo.

Ad Reinhardt, Untitled, c. 1943-1947, Inchiostro, matita e tempera su carta  7.6 x 11.7 cm  © Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York -Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong
Ad Reinhardt, Untitled, c. 1943-1947, Inchiostro, matita e tempera su carta 7.6 x 11.7 cm © Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York -Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong

Nelle vignette Reinhardt unisce a una raccolta d’immagini provenienti da libri di vario genere i disegni di suo pugno, rifacendosi alla storia dell’arte, e ispirandosi liberamente ai collage cubisti di Braque e Picasso, a quelli surrealisti di Max Ernst e alle xilografie rinascimentali di Albrecht Dürer, coerentemente col suo credo professato per la storia dell’arte più che per l’originalità del singolo artista.

Nell’intento divulgativo, simile per certi versi ai saggi di John Berger sulla visione e sulla storia dell’arte, Reinhardt ci stimola e incoraggia a uno sguardo più attento, a una partecipazione fruitiva attiva e a una consapevolezza sociale e politica del mondo in cui viviamo. Dimensione, quest’ultima, maggiormente presente nella seconda parte della mostra, presso la Palazzina dei Giardini, dove sono raccolte le vignette politiche per quotidiani e saggi politici, oltre ai suoi diari di viaggio e a una selezione delle dodicimila diapositive in 35 mm scattate durante i viaggi compiuti in Europa, Medio ed Estremo Oriente. Qui Reinhardt ci presenta una tassonomia comparativa, quasi ossessiva, di colonne e capitelli, portici e architravi, piatti e piramidi, angoli e posteriori documentando, prima del turismo di massa, culture lontane fra loro. Le proiezioni delle diapositive si tenevano durante i “non-happening” in cui esponeva la documentazione dei suoi grand-tour in una parodia sia degli happening, pratica allora emergente nella scena artistica newyorkese, sia delle lezioni di storia dell’arte e dei diari visivi degli artisti; quasi a ribadire la sua massima, divenuta poi un dogma dell’arte modernista, “art is art-as-art and everything else is everything else” in cui sancisce una netta separazione, dì lì a breve sovvertita dal postmoderno, fra gli ambiti estetici artistici e non artistici.

In Ad Reinhardt. Arte + Satira la leggerezza del fumetto si unisce all’attivismo civile, all’erudizione dello studioso e alla sensibilità dell’artista; coniugando aspetti artistici e intellettuali e congiungendo discipline diverse come illustrazione, fotografia e pedagogia, Reinhardt ci mostra il ruolo dell’artista nella società come catalizzatore attivo, non solo d’immagini, ma d’idee, riflessioni e stimoli.

Ad Reinhardt, Untitled, 1947 - Pubblicato in PM, 16 marzo 1947, Inchiostro su carta
- 3.2 x 5.4 cm  © Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York - Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong
Ad Reinhardt, Untitled, 1947 – Pubblicato in PM, 16 marzo 1947, Inchiostro su carta
- 3.2 x 5.4 cm © Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York – Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong
Ad Reinhardt, Untitled, 1943
- Pubblicato in PM (newspaper),13 aprile, 1943 
- Inchiostro e tempera su carta
 9.5 x 13.7 cm © 2015 Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS) New York - Courtesy of David Zwirner, New York/London
Ad Reinhardt, Untitled, 1943
- Pubblicato in PM (newspaper),13 aprile, 1943 
- Inchiostro e tempera su carta
 9.5 x 13.7 cm © 2015 Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS) New York – Courtesy of David Zwirner, New York/London
Ad Reinhardt, How to Look at a Cubist Painting, 1946- Pubblicato in PM (quotidiano), 27 gennaio, 1946
- Pagina di quotidiano a stampa
 34.6 x 28.9 cm © Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York - Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong
Ad Reinhardt, How to Look at a Cubist Painting, 1946- Pubblicato in PM (quotidiano), 27 gennaio, 1946
- Pagina di quotidiano a stampa
 34.6 x 28.9 cm © Estate of Ad Reinhardt / Artists Rights Society (ARS), New York – Courtesy David Zwirner, New York/London/Hong Kong