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A Bologna inaugura il nuovo spazio interdisciplinare serra madre

Il nuovo centro di produzione culturale, votato all'"immaginazione ecologica", mette in relazione arte, scienza e tecnologia per riflettere sulle sfide del presente.
serra madre – a place for ecological imagination. 2024, vista aerea | photo credits Francesco Lombardo, courtesy Kilowatt

“Vorrei raccontarvi la storia dell’antenato del capodoglio, un cetaceo dagli enormi denti – forse l’animale con i denti più grandi mai esistito sulla terra – che nell’evoluzione si sono però trasformati da strumenti per ferire e uccidere a strumenti per sentire, per stare in relazione con l’ecosistema, attraverso l’ecolocalizzazione”. Inizia così la conferenza stampa di apertura di serra madre – a place for ecological imagination, il nuovo centro di produzione culturale ideato da Kilowatt per Le Serre dei Giardini Margherita di Bologna. Una struttura vetrata progettata dallo studio di architettura laprimastanza si fa scenario per eventi, mostre, workshop, performance e talk, cogliendo l’eredità di sette anni di Resilienze Festival. Centrale è la volontà di portare avanti un’idea di rigenerazione urbana fondata sulla cura e sulla comunità, con una particolare attenzione rivolta alle problematiche più attuali sul piano ambientale; questo è del resto lo spirito che anima la cooperativa Kilowatt, che si definisce un “modello innovativo di incubatore di idee ad alto impatto sociale e ambientale” capace di fare rete con imprese, associazioni e liberi professionisti. Nicoletta Tranquillo, direttrice artistica di Serra madre, ha introdotto gli obiettivi di questo nuovo spazio, orientato ad uno stretto dialogo tra arte, scienza e tecnologia, proprio a partire dal riferimento citato in apertura, tratto dal volume Undrowned. Lezioni di femminismo nero dai mammiferi marini di Alexis Pauline Gumbs: “Quel libro è un chiaro riassunto di ciò che vuole essere serra madre: un luogo protetto ma anche permeabile – non a caso è trasparente – dove lavorare per trasformare una cultura basata sulle armi, sull’estrazione di valore dalla natura, sul dominio giustificato da un’idea di progresso in una cultura basata sulle relazioni e sul pensiero ecologico, che è il pensiero relazionale. Lo abbiamo definito ‘a place for ecological imagination’ perché l’immaginazione è fondamentale per questa trasformazione culturale. Attraverso la capacità immaginativa dell’arte, insieme alla ricerca scientifica sul clima, vogliamo contribuire ad allenare una sensibilità un po’ sopita nella nostra cultura: quella di sentire l’altro da noi, umano, non-umano, più che umano”. Per le prime tre settimane di attività (dal 12 al 29 settembre) è previsto un fitto opening program, innescato da un prestigioso discorso di apertura tenuto da Tim Ingold, professore di Antropologia Sociale presso l’Università di Aberdeen, che ha evidenziato nei suoi studi la rilevanza dell’immaginazione nella ricerca antropologica; in questa sede parlerà di come il pensiero ecologico può diventare strategico per trasformare il nostro modo di abitare il mondo. I giorni successivi saranno incentrati ciascuno su un diverso tema: il respiro e gli oceani (venerdì 13), la rigenerazione degli spazi e le pratiche multispecie, multisituate e indisciplinate (sabato 14), l’esplorazione di modi alternativi di usare le tecnologie emergenti a partire da un’idea ecologica di intelligenza (domenica 15).

serra madre – a place for ecological imagination. Marco Barotti, installation view | photo credits Lorenzo Burlando

Ai momenti di confronto teorico si affiancano opere artistiche e interventi performativi. Nello spazio sono allestiti dei lavori che rispecchiano la stretta interconnessione tra arte e scienza auspicata dai fondatori, dato che gli artisti hanno potuto fatto uso del supercomputer del CINECA Quantum Computing Lab, che ha sede a Bologna: l’installazione FUNGI. Armonie Simbiotiche di Marco Barotti, a cura di serra madre e Rebecca Pedrazzi, genera sculture, suoni e un oracolo basato sull’intelligenza artificiale ispirandosi all’ecosistema globale dei funghi micorrizici come rete sociale sotterranea; l’installazione Destination Earth di Salomé Bazin, a cura di serra madre con Quo Artis, riflette sulla stretta relazione tra attività umane ed ecosistemi marini, evidenziando il ruolo chiave ricoperto dagli oceani per la regolazione del clima (l’opera sarà anche oggetto di alcune attivazioni performative); l’installazione interattiva Tales from the Reciding Edge di Calin Segal, a cura di serra madre e Marco Mancuso, riflette invece sul processo di erosione che interessa drammaticamente le linee costiere italiane. Un sistema audio immersivo di ultima generazione installato all’interno dello spazio consente di dare massimo risalto a progetti sonori come Eccesso di ablazione di NEUNAU, una performance audiovisiva multicanale che condensa oltre 1500 ore di registrazioni del suono di fusione e rottura del ghiacciaio Adamello, ottenute durante le estati 2021-2023 con registratori bioacustici. Altri eventi live previsti nelle prossime settimane sono la performance Lentamente si crea, qualcosa si muove di Luca Boffi, risultato di una riflessione comunitaria e partecipativa per “personificare e fabulare il paesaggio che abitiamo”, e Elementare del Collettivo Amigdala, una durational performance in cui il pubblico è invitato a condividere un tempo notturno prolungato con gli artisti nel mentre si promana un canto senza soluzione di continuità. Il tutto in una serra che, smarcandosi dall’impiego coloniale a cui queste strutture sono state storicamente adibite, cioè ospitare in Europa piante esotiche sradicate dai territori di origine, si fa piuttosto luogo di incubazione di persone unite in comunità.

Programma completo (eventi su prenotazione)

con: Luca Boffi, NEUNAU, Davide Balda, Filibalou, Parsec, Franco Bifo Berardi, Nadia Pinardi, Marie Moise, Barbara Nardacchione, Daniela Cattivelli, Sacrobosco, 1000 WAVES, Fritto Misto, ife collective, comunità frizzante, Marco Boscolo, Annalisa Metta, Tania Re, Maribel Tafur, Giulia Mattera, Vlad Girbacia, Aquaponic Design, Silvia Lazzaris, Marco Mancuso, Ateliersi, Eleonora Negrisoli, Elisa Attanasio, Giulia Heliaha Di Loreto, Fossick Project, perAspera Festival, GRU, Bologna Modulare, Comitato Besta e Michele Lapini, Tiziano Fratus, Collettivo Amigdala, MadreProject e Forno Brisa, Claudio Calvaresi, Lazy Farm, Giulia Candeloro e Mara Patricelli, Claudia Amatruda, Maurizio Corrado, Fabio Ciancone, Danilo Zagaria, Spazio Letterario, Patto per la lettura di Bologna, aaron inker, Annalisa Zegna, Mauro Diciocia, Le Cannibale, Fabio Fabio aka DJ Foresta, Diaspor’art, Amir Rmedi, Hichem Ayachi, Aziz Aissaoui, Rabeb MBarki, Cefa Onlus, La confraternita dell’uva. 

serra madre

via Castiglione 132/3
40136 Bologna (BO)

NEUNAU, Eccesso di ablazione | Courtesy l’artista
Collettivo Amigdala, Elementare, Altofest | foto di Futura Tittaferrante