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Una storia per il futuro. Dieci anni di MAXXI

Dopo la conferenza stampa online durante la quale Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, Hou Hanru, Direttore artistico MAXXI, Margherita Guccione, Direttrice MAXXI Architettura, Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI Arte, e il team curatoriale hanno presentato la programmazione del Museo per il 2021, annunciando, tra le altre, due importanti personali di Sebastião Salgado e Thomas Hirschhorn,  il […]

“Una Storia per il Futuro. Dieci anni di MAXXI” foto Musacchio Ianniello e Pasqualini Courtesy Fondazione MAXXI

Dopo la conferenza stampa online durante la quale Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI, Hou Hanru, Direttore artistico MAXXI, Margherita Guccione, Direttrice MAXXI Architettura, Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI Arte, e il team curatoriale hanno presentato la programmazione del Museo per il 2021, annunciando, tra le altre, due importanti personali di Sebastião Salgado e Thomas Hirschhorn,  il MAXXI di Roma riapre le sue porte al pubblico e lo fa festeggiando i suoi dieci anni di attività con una mostra palinsesto, curata da Hou Hanru con il coordinamento scientifico di Elena Motisi e in collaborazione con il team curatoriale del Museo, intitolata Una storia per il futuro. Dieci anni di MAXXI.
Il progetto, frutto di due anni di ricerca iconografica e di sintesi, ripercorre la narrativa del Museo attraverso una “mostra immateriale” che esplicita i contenuti e le modalità di lavoro dei dieci anni di attività dell’istituzione, proiettandone le possibilità e le potenzialità all’interno di un futuro prossimo. Dal progetto nasce una vera e propria prossemica legata al Museo, ai suoi spazi, alle mostre che ha ospitato e alla sua diretta contiguità con il pubblico e la città. “Hou Hanru compie ancora una volta un gesto radicale: una mostra non mostra, immateriale, in cui le opere non sono presenti fisicamente ma sono raccontate ed evocate in tutta la loro vitalità espressiva attraverso le immagini e le parole”.
Il MAXXI è un “Museo urbano”, dichiara Hou Hanru, una piattaforma di negoziazione con il pubblico, un luogo in cui si inscrivono le tangenze di un dialogo sempre attivo tra arte, architettura, design e realtà; è un “Museo di strada”, un connettore urbano che vive della propria interazione con la vita esterna, orientato com’è a un’apertura radicale verso la partecipazione dei cittadini e del pubblico.
È per questo stesso motivo che Una storia per il futuro appare come uno statement, una dichiarazione di intenti, un vero e proprio manifesto delle modalità di decostruzione di modelli museali consolidati per virare verso una nuova metodologia, di indagine critica e di ricerca, funzionale a veicolare uno spettro più ampio dei contenuti legati al Museo, alla sua presenza nel tessuto urbano, alla sua caratterizzazione come istituzione culturale e spazio di ricerca.

“Una Storia per il Futuro. Dieci anni di MAXXI” foto Musacchio Ianniello e Pasqualini Courtesy Fondazione MAXXI

Un caleidoscopio di oltre 1200 immagini, interviste d’archivio, testi e pubblicazioni si snoda all’interno di un ambiente interamente concepito dallo studio olandese Inside Outside di Petra Blaisse che, guardando alla permeabilità del Museo rispetto alla sua continuità con la città e l’esterno, ha progettato un allestimento immersivo e sensoriale in cui le pareti delimitano gli accessi a cinque stanze tematiche a raccontare la programmazione in un rapporto dinamico con i processi descrittivi che chiamano in causa l’evoluzione della storia del mondo intero. Le stanze si configurano, così, come degli ambienti monocromi che invitano all’accesso: The Yellow Room, realizzato in collaborazione con RUFA Rome University of Fine Arts e affidato allo staff del museo, presenta la storia orale del MAXXI; The Pink Room ospita una selezione di materiali d’archivio, interviste video con artisti, architetti e curatori che negli anni hanno lavorato al Museo;  The White Room raccoglie oltre 200 tra libri e cataloghi prodotti dal MAXXI e consultabili dai visitatori; in The Blue Room si attua, infine, un viaggio virtuale attraverso il montaggio dei materiali audiovisivi prodotti dal Museo per documentare la propria attività. 14 banner sospesi, a elencare l’avvicendarsi di mostre, eventi, performance, acquisizioni, progetti educativi e di public engagement, insieme a 11 monitor che trasmettono un montaggio fotografico realizzato in collaborazione con l’ANSA, costituiscono l’ossatura principale della timeline che scandisce un andamento cronologico lineare. Dalla collaborazione con l’Agenzia ANSA nasce il racconto per immagini dei principali fatti del decennio, a sottolineare ulteriormente il legame inscindibile tra creazione artistica e realtà contemporanea, tra storia del Museo e storia globale, privilegiando così un dialogo glocale che chiama in causa centri e periferie. Da un lato, la scansione cronologica degli eventi, dall’altro un palinsesto di immagini, Atlante visivo organizzato in cinque sezioni – Il MAXXI e la Città, La Moltitudine, Mondi, Le Sfide della Realtà e Credete nell’innovazione? –  un fitto repertorio iconografico che racconta temi sociali, economici, politici, ecologici della contemporaneità in continuità con l’interesse da essi suscitato negli artisti e nella loro produzione. 
Come ha affermato Hou Hanru: “Il MAXXI è il Foro Romano del nostro tempo, un dispositivo per generare idee creative, un luogo della memoria, una piazza pubblica. È molteplicità di espressioni artistiche che confluiscono in una forma pura, in un’epoca di ibridazione culturale in cui la purezza non è più concepibile. In questo mondo, che volge sempre più verso il “virtuale”, il MAXXI è il luogo dove situarsi per radicarsi nel reale. È qui che ha inizio Una storia per il futuro.

“Una Storia per il Futuro. Dieci anni di MAXXI” foto Musacchio Ianniello e Pasqualini Courtesy Fondazione MAXXI