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Eva Hide – Kammerspiel | ADA, Roma

Nel 1991 David Cronenberg realizza Naked Lunch, film ispirato all’omonimo romanzo scritto da William S. Burroughs nel 1959; il film prendeva spunto da alcune delle visioni contenute nel romanzo spingendosi a descrivere, attraverso una serie di episodi sconnessi, i contenuti al limite del delirio psicotico appuntati dal celebre scrittore: gli scarafaggi, il dottor Benway, l’Interzona […]

Eva Hide, Kammerspiel ADA, Rome 2020-2021 – Installation view – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Roberto Apa
Eva Hide, Earth eaters, 2019, painted majolica, 21 x 25 x 36 cm – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Lorena Caramia

Nel 1991 David Cronenberg realizza Naked Lunch, film ispirato all’omonimo romanzo scritto da William S. Burroughs nel 1959; il film prendeva spunto da alcune delle visioni contenute nel romanzo spingendosi a descrivere, attraverso una serie di episodi sconnessi, i contenuti al limite del delirio psicotico appuntati dal celebre scrittore: gli scarafaggi, il dottor Benway, l’Interzona vengono così trasposti, attraverso il linguaggio cinematografico, in un delirante assemblage di visioni distorte in cui l’incubo, la realtà, l’allucinazione si sovrappongono fino a confondersi. Ecco, nella tensione contenuta in questo film è riposta, a livello subliminale, una più ampia tensione legata all’inafferabilità degli aspetti più perturbanti dell’esistenza e, con essa, della soggettività.
Nella mostra Kammerspiel del duo artistico Eva Hide (Leonardo Moscogiuri e Mario Suglia), ospitata negli spazi della galleria ADA, questo sembra trasparire in tutta la sua tragica evidenza sino a partire dal poster che accoglie chi entra con l’autoritratto fotografico di Eva Hide, che racchiude in sé, subito dall’esterno, quell’universo fantastico e perverso che ci si accinge ad approcciare una volta entrati. Il duo – che nell’immagine di sé appare più come un’entità unica, a veicolare un sincretismo fatto di visioni pruriginose, fantasmi infantili e indelebili frames di una memoria corrotta dalla persistenza di contenuti viscerali – cela il proprio volto dietro le maschere in gomma di un maiale e di un clown, mentre,  indossando un leggero abito estivo, di quelli familiari a molte signore, è contornato di oggetti – secchielli, braccioli, pinne, gonfiabili e giochi per bambini – che sovrappongono alla cosmologia domestica un’inquietudine che attrae e respinge. Varcata la soglia, lo spazio si tramuta in un setting ordinato in cui al di sopra di spesse mensole ricavate da legno di recupero trovano spazio 23 maioliche dipinte, rigorosamente collocate sopra gli scaffali come nella più ordinaria delle vetrinette di ninnoli viste in qualche antica casa della nonna.

Eva Hide, Kammerspiel ADA, Rome 2020-2021 – Installation view – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Roberto Apa
Eva Hide, Playground, 2018, painted majolica, 39,5 x 22 x 23 cm – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Lorena Caramia
Eva Hide, America, 2019, painted majolica, 13 x 13,5 x 20,5 cm – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Lorena Caramia

Ciascuna delle piccole, dettagliatissime, maioliche riproduce sapientemente un universo distorto in cui la moltiplicazione ossessiva ed esibita della forma sessuale si sposa con gli elementi più disparati: interni domestici posticci, animali, secrezioni, fiori, piccoli oggetti che rinviano al mondo dell’infanzia. Ciascuna opera diventa così una favola oscura, l’estensione di un immaginario in cui la sovrapposizione di contenuti di desiderio lascia emergere l’aspetto orrorifico maggiormente repellente a quella morale borghese che, più o meno implicitamente, discende dalle sovrastrutture sociali e dalla quotidiana gestione delle nostre esistenze. Eppure, questi contenuti scandalosi e deliranti, esacerbati dall’aspetto caricaturale di corpi mutilati e assemblati che smarriscono completamente la loro identità, sono proprio il frutto della nostra natura, quella più viscerale, oggetto di censura. Come afferma Francesco Castellani nel bel testo introduttivo alla mostra “La descrizione oggettiva della realtà lascia così il posto a una dimensione percettiva trasfigurata da corruzione e degradazione, perché questo è ciò che la natura umana infligge a sé stessa. In quella speciale unità di luogo che si crea nell’astrazione dal contesto della normalità, le creature più delicate dell’immaginario collettivo, gli animali domestici, i coniglietti, i bambini, i fiori e i frutti, naufragano nella tempesta delle nevrosi psichiche, delle ambiguità identitarie, delle violenze subite.” (F. Castellani, Benvenuti nel cinema di Eva Hide, 2020).
Gli elementi formali, che ricorrono talvolta quasi come simulacri archetipici all’interno di molte delle maioliche in mostra – le paperelle, il maiale, il cavallo, gli uccelli – compongono un personalissimo bestiario che si contamina con la promiscuità dei sessi, con il riferimento esplicitamente osceno al linguaggio gergale ed escrementizio che la morale ha imparato a introiettare, sottacendolo. Nel lavoro di Eva Hide l’universo mostruoso, sarcastico e ossessivo, da cui traiamo suggestioni, attitudini, modi istintuali nel rapporto con l’esistenza, appare così intimamente e costitutivamente legato alla nostra natura tanto che l’unica alternativa valida per rifuggirne è quella dell’ironia. Eccolo dunque il dramma da camera di Eva Hide: non siamo soltanto gli spettatori di questa croisette, siamo anche gli attori dell’implacabile recita del teatro dell’assurdo rappresentato dal nostro quotidiano e dai suoi fantasmi mostruosi. 

Eva Hide, Rabbit, 2019, painted majolica, 31 x 20 x 27 cm – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Lorena Caramia
Eva Hide, Kammerspiel ADA, Rome 2020-2021 – Installation view – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Roberto Apa
Eva Hide, My dad loves me, 2017, painted majolica, 11 x 25,5 x 14 cm each – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Lorena Caramia
Eva Hide,Gloss black, 2018, painted majolica, 30,5 x 31 x 20 cm – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Lorena Caramia
Eva Hide,Thanksgiving Day, 2018, painted majolica, 26,5 x 18,5 x 29 cm – Courtesy of the artist and ADA, Rome – Photo by Lorena Caramia