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CouchArt: Fondazione Merz, Torino

Sono passati 15 anni dal restauro e dalla trasformazione dell’ex centrale termica Officine Lancia di Torino nella sede di un nuovo centro d’arte contemporanea cittadino e internazionale. Un progetto, quello della Fondazione Merz, voluto da Beatrice Merz con l’obiettivo di produrre mostre inedite, appuntamenti per il pubblico tra arti visive, musica e laboratori educativi. Uno […]

Instalaltion view, Petrit Halilaj. Shkrepëtima, Un progetto espositivo del vincitore della 2° edizione del Mario Merz Prize, 2018 – 2019, Photo Renato Ghiazza, Courtesy Fondazione Merz

Sono passati 15 anni dal restauro e dalla trasformazione dell’ex centrale termica Officine Lancia di Torino nella sede di un nuovo centro d’arte contemporanea cittadino e internazionale. Un progetto, quello della Fondazione Merz, voluto da Beatrice Merz con l’obiettivo di produrre mostre inedite, appuntamenti per il pubblico tra arti visive, musica e laboratori educativi. Uno spazio multi e intra disciplinare che mercoledì 29 aprile festeggierà 15 anni esatti dalla propria apertura. Una ricorrenza che nessuno avrebbe mai potuto immaginare di celebrare a porte chiuse, senza pubblico e senza mostre. Per fronteggiare la situazione attuale, senza rinunciare al ricordo collettivo, la Fondazione ha deciso di ripercorre questi anni di attività e di esperienze con il format digitale #FondazioneMerzRewind e proponendo nuove iniziative tra le quali il ripensamento di “Scusi, non capisco” nei mesi di maggio e giugno. Iniziative che precedono e preparano alla ripartenza, non ancora definita, con l’esposizione dedicata all’arte femminile PUSH THE LIMITS.

Cosa
#FondazioneMerzRewind
Scusi, non capisco

Quando
Da mercoledì 29 aprile
E ogni domenica di maggio e giugno alle 16.30

Piattaforma
Pagina Facebook e profilo Instagram

L’iniziativa
Dall’apertura al pubblico nel 2005 con una grande mostra dedicata a Mario Merz, la Fondazione ha dato vita ad un intenso programma espositivo che alternavano esposizioni dedicate a Mario e Marisa Merz a mostre site-specific, personali o collettive, che hanno invitato a confrontarsi con lo spazio della Fondazione 172 artisti, di cui 64 italiani e 107 internazionali, tra i quali Massimo Bartolini, Elisabetta Benassi, Fatma Bucak, Christian Boltanski, Mattew Barney, René Burri, Carlos Garaicoa, Petrit Halilaj, Alfredo Jaar, Sol LeWitt, Masbedo, Mona Hatoum, Emilio Prini, Wael Shawky, Simon Starling, Kara Walker, Lawrence Weiner. Progetti che oggi vengono celebrati e raccontanti con #FondazioneMerzRewind una narrazione online che raccoglie quotidianamente sui profili social immagini, testi e video.

Un progetto digitale al quale, nei mesi di maggio e giugno, si affiancherà il format “Scusi, non capisco” con il quale la Fondazione si rivolge al grande pubblico con l’intento di diffondere una maggiore e migliore comprensione del linguaggio e del pensiero dell’arte contemporanea. Un’iniziativa che, alla luce della situazione attuale, riflette sul ruolo dell’arte in un momento critico, su cosa sia arte e su cosa sia società coinvolgendo autori, intellettuali, professionisti e personalità del mondo accademico e imprenditoriale per una diretta Instagram (ogni domenica alle h. 16.30)

Installation view, Alfredo Jaar. Abbiamo amato tanto la rivoluzione, 2013 – 2014, Photo Andrea Rossetti, Courtesy Fondazione Merz