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TheNetShow: SUPERCALL | Supergiovane, Milano

Inizia così la nostra conversazione con Matteo Negri del collettivo Supergiovane. La rilettura del famoso romanzo di Conrad a distanza di anni, e in questi particolari giorni, gli è parsa a dir poco illuminante. ATPdiary prosegue la ricognizione delle iniziative online proprio con un progetto Instagram del collettivo milanese, SUPERCALL. Nato nel 2018 da un’idea […]

Camilla Alberti, Fuochi di mezza estate, Installazione 1, 2019, 300x300x230 h cm (dimensioni variabili), legno, ferro, acciaio, rame, sassi, alluminio, ceramica, gesso, marmo, terra, piante di pioppo bianco (Populus alba)

Inizia così la nostra conversazione con Matteo Negri del collettivo Supergiovane. La rilettura del famoso romanzo di Conrad a distanza di anni, e in questi particolari giorni, gli è parsa a dir poco illuminante. ATPdiary prosegue la ricognizione delle iniziative online proprio con un progetto Instagram del collettivo milanese, SUPERCALL.
Nato nel 2018 da un’idea degli artisti Isabella Nazzarri, Giulio Zanet, Matteo Negri, Riccardo Gavazzi, Giorgio Brina e Simone Novara, Supergiovane ha aperto la call rivolgendosi a tutti i giovani artisti che continuano a lavorare da casa a causa delle restrizioni del periodo.
Attraverso la presentazione dei lavori e la pubblicazione di video-interviste nelle quali ogni artista racconta la propria ricerca, il collettivo porta avanti quindi la mission che ha contraddistinto da sempre il suo operato, ossia quella di dare spazio a realtà emergenti – soprattutto in questo complicato momento storico.
Abbiamo intercettato per l’occasione Matteo Negri che ci ha raccontato l’evoluzione di questa iniziativa.

Antongiulio Vergine: Come si è sviluppata l’idea di SUPERCALL?

Matteo Negri: SUPERCALL è un’idea che è nata tra noi fondatori di Supergiovane dopo alcune conversazioni avute negli ultimi giorni di febbraio e nei primi di marzo, quando l’epidemia aveva toccato ognuno di noi nel proprio agire, nel “fare” artistico quotidiano, in maniera differente. Punto comune a tutti noi era scoprire come l’immobilità fosse il tema principale: le immagini che iniziavano a circolare insieme alle notizie ci bloccavano nella produzione quotidiana o, in maniera diversa, ci colpivano personalmente.
Avevamo compreso che anche l’arte era stata messa alla prova da questo tempo così strano. Così ha preso piede l’idea di restare attivi e di portare allo scoperto su Instagram quello che normalmente facciamo con Supergiovane – la scoperta di giovani artisti, gli studio-visit, la pianificazione di progetti – tramite una call nella quale ognuno potesse raccontarci la sua produzione (o meno) in questo periodo di immobilità necessaria e obbligatoria. Ai post di sole immagini e testo alterniamo interviste ad artisti più o meno giovani che riteniamo interessanti e utili da scoprire, come abbiamo sempre fatto e continueremo a fare.

Agnese Spolverini, UNTITLED (CRUMPLED), Veneziana, tappeti, led, audio (10’22’’), dimensioni variabili, 2019
Camilla Alberti, Fuochi di mezza estate, installazione 2, 2019, 600x800x280 h cm (dimensioni variabili), legno, ferro, acciaio, rame, sassi, alluminio, ceramica, gesso, marmo, 2019

A. V.: La call raccoglie unicamente opere di artisti che gravitano già nell’orbita di Supergiovane o sono arrivati nuovi contributi?

M. N.: SUPERCALL è rivolta a chiunque voglia rispondere al tema, inviando la sua proposta via con testo, immagini, portfolio e CV alla mail di Supergiovane (info@supergiovane.com) oppure scrivendoci direttamente su Instagram a @_supergiovane_. Abbiamo ricevuto molte proposte da amici artisti che già conoscevamo, ma la maggior parte dei lavori è arrivata da nuovi contatti che ci hanno scritto. Questo è stato straordinario e vitale per noi dato che abbiamo conosciuto degli artisti veramente interessanti con cui speriamo di poter fare progetti più ampi in futuro.

A. V.: Pensate quindi di costruire una mostra una volta finito questo periodo?

M. N.: Per ora non abbiamo ambizioni sul risultato finale. Speriamo però di aiutare giovani artisti a far conoscere di più il loro lavoro, come abbiamo sempre fatto. 

A. V.: Ti faccio un’ultima domanda (anzi due in realtà): cosa pensi a proposito della fruizione dell’arte attraverso i canali social e web? È il format del futuro secondo te?

M. N.: Penso che il web sia un canale utile, ma ancora tutto da sviluppare. In questo periodo vedo sui social una maggior aderenza alla vita… Anche se probabilmente è più per una necessità oppure per una situazione che accomuna tutti. Ho letto che alcuni studiosi ritengono che vivremo una maggiore distanza sociale dopo quello che è successo, colmata diversamente dal web su cui vedremo un incremento di contenuti. Non so se mi trovo d’accordo… O perlomeno non mi alletta la previsione. Però stamattina, leggendo della notizia del furto del Giardino della canonica di Neunen in primavera di Van Gogh, ho sorriso in cuor mio pensando che mentre tutti prendono di mira i supermercati, qualcuno che mirava quella tela ha pensato bene invece che questa situazione fosse l’occasione per portarsi a casa un’opera così importante – maledetti! –. Ma tutto questo rompe la barriera virtuale di colpo, ci fa capire che l’arte esiste ed è un bene, tanto che va tutelato sempre perché va “a ruba”, e, soprattutto, sopravvive alla crisi.

SUPERCALL
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info@supergiovane.com

Clarissa Falco, Wardrobe rules, installazione, 40x40x175 cm, 2016-2017
Danilo Pasquali, Berlin – 13 KW 2020, still da video, 2020
Gaia Bernasconi, Alter ego, performance e scultura, dimensioni variabili