Doveva inaugurare il 24 aprile la prima mostra del MACRO sotto la nuova direzione artistica triennale di Luca Lo Pinto, Museo per l’Immaginazione Preventivae. Un’esposizione che avrebbe segnato la riapertura al pubblico dopo i lavori di ristrutturazione e alla quale il museo romano ha già dedicato, a partire dai primi di marzo, una comunicazione che ne raccontasse il progetto curatoriale per opere e immagini. “How Can We Rethink A Contemporary Art Museum? / Come ripensare un museo d’arte contemporanea”, questo il titolo della campagna social ancora oggi in corso, è costruita attorno a dieci concetti chiave attorno ai quali giorno dopo giorno si articola un manifesto che si espande per immagini. Ogni punto tocca un aspetto e una possibilità di ripensamento del museo e lo rappresenta attraverso libere associazioni visive, utilizzando l’immaginazione degli artisti. Il palinsesto digitale del MACRO si è arricchito in queste settimane di altri appuntamenti che condividono lo scopo di ampliare una riflessione sul ruolo del museo e sulla centralità della visione degli artisti anche in relazione al momento che stiamo vivendo.
Cosa
How Can We RethinkA Contemporary Art Museum? / Come ripensare un museo d’arte contemporanea
JOMO – Joy Of Missing Out
MPI – The Essential Quarantine Playlist
Quando
Ogni settimana (cadenza non indicata)
Piattaforma
Pagina Facebook, profilo Instagram e Spotify
L’iniziativa
A partire da metà marzo al progetto “How Can We Rethink A Contemporary Art Museum? / Come ripensare un museo d’arte contemporanea” avviato per accompagnare la riapertura del museo, si è affiancato “JOMO – Joy Of Missing Out” con il quale gli spazi digitali sono intesi come un’estensione del museo. Sulle orme del museo immaginario di André Malraux artisti, musicisti, poeti, architetti, sono chiamati a creare dei contributi originali (pubblicati ogni venerdì, sabato e domenica), clip come singoli capitoli di un unico grande racconto visivo espanso. Interessante e lodevole di questo progetto è la capacità del MACRO di utilizzare con consapevolezza l’IGTV come contenitore di contenuti artistici realizzati appositamente per il mezzo rispettandone e sfruttandone le possibilità comunicative. Tra i contributi, alcuni già disponibili altri presto online, quelli del collettivo Assume Vivid Astro Focus (AVAF), di Cara Benedetto, Ana Jotta, Phanos Kyriacou, Marcello Maloberti, Angelo Plessas, Luca Vitone, Eileen Myles, Antoine Catala, Daniel Blumberg, Carlo Lavagna, Marc Leschelier, Elisabetta Benassi, e ancora di Hugo Canoilas, Pierre Charpin, Rä di Martino, Emily Jacir, Carsten Nicolai, Olaf Nicolai, Charlemagne Palestine, G. T. Pellizzi. Sono online anche le prime tre puntate di “MPI – The Essential Quarantine Palylist”, selezioni di brani per evocare, anche attraverso la musica, la natura di un museo interdisciplinare, aperto a tutte le forme di espressione.