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Sam Falls, Nature is the New Minimalism | Galleria Civica di Trento

[nemus_slider id=”73792″] — Questa mostra nasce al termine di Mulholland Highway, l’autostrada che unisce Santa Monica all’oceano Pacifico, più precisamente sulla spiaggia di Leo Carillo a Western Malibu, alcune decine di chilometri fuori Los Angeles. E potremmo anche aggiungere che nasce di notte, poiché è con l’alta marea, l’aria umida e la luce opalina della […]

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Questa mostra nasce al termine di Mulholland Highway, l’autostrada che unisce Santa Monica all’oceano Pacifico, più precisamente sulla spiaggia di Leo Carillo a Western Malibu, alcune decine di chilometri fuori Los Angeles. E potremmo anche aggiungere che nasce di notte, poiché è con l’alta marea, l’aria umida e la luce opalina della luna californiana che Sam Falls (San Diego, 1984) si trasforma in palombaro per raccogliere le grandi alghe e gli steli usati per realizzare i rain painting, le grandi tele esposte in Nature is the New Minimalism, a cura di Margherita De Pilati, visitabile fino al 26 giugno alla Galleria Civica di Trento.

Nella mostra Falls presenta, oltre ai dipinti, quaranta lavori inediti e realizzati appositamente per gli spazi trentini. Al centro della sua ricerca l’artista californiano pone la trasformazione in pratica artistica della lenta e costante azione del tempo e degli agenti atmosferici sui materiali; nelle sue opere si sovrappongono processi naturali a tecniche artistiche, con effetti in parte voluti e in parte casuali.

All’ingresso, e per le prime due sale, si è circondati da tele grandi quasi quanto le pareti che le ospitano, si tratta della serie Pacific Ocean (Leo Carrillo, CA, A-H), 2018. Su di esse le sagome di alghe, rami e foglie si stagliano sullo sfondo; intricandosi e intrecciandosi creano una fittizia foresta di arabeschi fitomorfi, densi e variopinti. Falls dispone orizzontalmente la tela e vi adagia il raccolto delle sue razzie sottomarine, sparge poi pigmenti polverosi e attende che l’umidità, e talvolta la pioggia, fissino i colori sulla tela, ripetendo il rito anche per più notti, se necessario. I rain painting, con i loro colori sfumati e granulosi, a tratti lisergici, sono il modus operandi che l’artista utilizza per unire il rifiuto dell’autorialità, eredità del minimalismo citato nel titolo, alla sua ricerca sulla gestualità, non dell’artista, ma dei materiali utilizzati. Poco dopo si trovano i rain drawings, serie di disegni su carta con piante terrestri realizzati con la medesima tecnica.

Sam Falls - Nature is the New Minimalism - Veduta dell'allestimento - Galleria Civica, Trento - Ph Mart, Carlo Baroni
Sam Falls – Nature is the New Minimalism – Veduta dell’allestimento – Galleria Civica, Trento – Ph Mart, Carlo Baroni

La pratica di Falls include però anche video e scultura, qui rappresentate da Untitled (Arctic body) e Untitled (Antarctic body), entrambe 2018, in cui l’artista traduce, in modo materiale e con forme che richiamano certa Arte Povera, l’impatto umano sulla natura: due grandi parallelepipedi di paraffina giacciono come due monoliti nella sala buia attraversati entrambi da un sottile neon violaceo che ne divide a metà la superficie; se inizialmente la cesura è solo visiva, con l’andare del tempo, i due blocchi verranno segati in due dal calore sviluppato dalla luce, metafora del pericolo e dell’erosione cui l’uomo sottopone luoghi fragili e preziosi per l’ecosistema. Nella produzione di ceramiche, invece, Falls si rifà a Morandi e alla sua paletta cromatica, in queste sculture immerge foglie e rami per creare una texture che ricrea un luogo preciso, trasmutando elementi del paesaggio in ceramiche. Infine, i video terminano il percorso, in Untitled (Absence of Evidence is Evidence of Absence), 2016-17, l’artista immortala il serendipitoso momento in cui piove a Los Angeles, evento raro durante il quale la città degli angeli si spopola e rimane come abbandonata a se stessa e al proprio paesaggio, le persone sembrano essersi tutte rifugiate altrove.

In Nature is the New Minimalism emerge come il lavoro di Sam Falls si riconnetta ai grandi filoni della storia dell’arte e come riesca a reimpossessarsene attraverso una poetica precipua pregna di sensibilità verso il silenzioso mondo delle piante, verso tecniche che usano l’effetto di acqua e calore e verso un terzo paesaggio dai confini sfumati in cui non è più tanto chiaro chi sia l’artefice e chi sia l’artefatto.ù

Sam Falls veduta dell'allestimento_ph Mart, Bianca Lampariello
Sam Falls veduta dell’allestimento_ph Mart, Bianca Lampariello
Sam Falls veduta dell'allestimento_ph Mart, Bianca Lampariello
Sam Falls veduta dell’allestimento_ph Mart, Bianca Lampariello
Sam Falls veduta dell'allestimento_ph Mart, Bianca Lampariello
Sam Falls veduta dell’allestimento_ph Mart, Bianca Lampariello