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Grand Hotel | Roma

Ogni opera d’arte visiva che noi vediamo esposta in gallerie, musei, spazi indipendenti o sulle pareti di case e studi è frutto di un lungo percorso di riflessione, di rimescolamento emotivo, di effervescenza sanguigna e di sedimentazione intellettuale, con cui arrivare infine alla preparazione dell’opera concreta. Nel 2015, in occasione di Studi Festival, è nato […]

Grand Hotel,   installation view. Courtesy Agostino Osio
Grand Hotel, installation view. Photo courtesy Agostino Osio

Ogni opera d’arte visiva che noi vediamo esposta in gallerie, musei, spazi indipendenti o sulle pareti di case e studi è frutto di un lungo percorso di riflessione, di rimescolamento emotivo, di effervescenza sanguigna e di sedimentazione intellettuale, con cui arrivare infine alla preparazione dell’opera concreta.
Nel 2015, in occasione di Studi Festival, è nato un progetto con la volontà e l’entusiasmo di voler raccontare proprio questo essere dell’arte prima della realizzazione dell’opera finita da esporre, ma appena dopo l’intuizione embrionale propria dell’artista. Da un’idea di Serena Fineschi e Marco Andrea Magni è nato Grand Hotel, una raccolta di intuizioni, possibili suggerimenti, appunti, oggetti, opere nascenti, elementi dove si posa lo sguardo appena dopo l’idea e prima di tutta la trafila successiva. Grand Hotel è un diario di appunti che l’artista è abituato a custodire gelosamente nel proprio studio o sulla sua scrivania. L’idea del progetto viene dalla doppia cattura di Deleuze e fa riferimento al processo per cui l’incontro di un oggetto e un soggetto porta alla loro modificazione reciproca e incontrovertibile, all’interno del vissuto quotidiano. Grand Hotel raccoglie oggetti diventati tutto ciò che potevano essere ed che potevano essere solo ciò che sono diventati.

Queste “idee concrete” prendono spazio su basamenti-display offerti di volta in volta dal luogo ospitante, senza forzare l’idea espositiva e il concetto primo. Tutto ha avuto inizio nello studio in via Pantelleria di Magni, poi è stato ospitato nel museo di Santa Maria della Scala di Siena e da Riot Studio a Napoli. Tra pochi giorni ( 11 ottobre) verrà inaugurato un ulteriore passo in un altro luogo, alla Gallery of Art – Temple University Rome, appunto a Roma in Lungotevere Arnaldo Da Brescia 15, facente parte del Fuori Quadriennale 2016.

ARTISTI OSPITI

Stefano Arienti, Alessia Armeni, Susanna Baumgartner, Emanuele Becheri, Matteo Bertini, Bianco-Valente, Vincenzo Cabiati, Mirko Canesi, David Casini, Antonio Cavadini, T-Yong Chung, Claudio Corfone, Jaya Cozzani, Ermanno Cristini, Alessio de Girolamo, Vincenzo Chiarandà, Fabio Cresci, Mario Dellavedova, Marta Dell’Angelo, Elisabetta Di Maggio, Raffaele Di Vaia, Elena El Asmar, Serena Fineschi, Orietta Fineo, Joao Freitas, Federico Fusi, Michele Guido, Giovanni Kronenberg, Francesco Lauretta, Loredana Longo, Claudio Maccari, Elisa Macellari, Andrea Magaraggia, Marco Andrea Magni, Andrea Marescalchi, Amedeo Martegani, Corinne Mazzoli, Franco Menicagli, Jacopo Miliani, Concetta Modica, Adriano Nasuti-Wood, Agostino Osio, Pierpaolo Pagano, Cristiana Palandri, Luca Pancrazzi, Pantani-Surace, Luana Perilli, Perino e Vele, Luca Pozzi, Luigi Presicce, Anna Raimondo, Museo Riz à Porta, Filippo Romeo, Remo Salvadori, Luca Scarabelli, Alessandro Scarabello, Giuseppe Teofilo, Eugenio Tibaldi, Anna Stuart Tovini, Sophie Usunier, Enrico Vezzi, Virginia Zanetti, Wurmkos.

Stefano Arienti. Courtesy Agostino Osio
Stefano Arienti. Photo courtesy  Agostino Osio
Loredana Longo. Courtesy Agostino Osio
Loredana Longo. Photo courtesy Agostino Osio
Giovanni Kronenmber. Courtesy Agostino Osio
Giovanni Kronenberg. Photo courtesy Agostino Osio
Luca Pancrazzi. Courtesy Agostino Osio
Luca Pancrazzi. Photo courtesy Agostino Osio