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The Big Dipper Will Foretell the Future of the Roma | Małgorzata Mirga-Tas alla Collezione Maramotti

Una giostra di stoffa variopinta mostra scene di vita quotidiana della comunità Sinti di Reggio Emilia, da sempre legata al contesto circense, e auspica un futuro di prosperità per tutte le popolazioni nomadi di cultura romanì.
Małgorzata Mirga-Tas, The Big Dipper Will Foretell the Future of the Roma (dettaglio), 2025, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia | © Małgorzata Mirga-Tas. Courtesy of the artist; Foksal Gallery Foundation, Warsaw; Frith Street Gallery, London; and Karma International, Zurich. Ph. Dario Lasagni

Nell’ala settentrionale al piano terra della Collezione Maramotti, a Reggio Emilia, una giostra variopinta sfida la facies industriale del complesso che originariamente ospitava la sede storica di Max Mara. Trattasi dell’installazione principale del progetto espositivo originale The Big Dipper Will Foretell the Future of the Roma (fino all’8 febbraio 2026), dell’artista rom polacca Małgorzata Mirga-Tas, già rappresentante del suo Paese alla 59a Biennale Arte di Venezia nel 2022. L’ossatura di cemento armato che scandisce ortogonalmente l’ambiente sembra faccia fatica a contenere in altezza questo corpo poligonale installatosi provvisoriamente al suo interno. Sulle sue varie facce campeggiano diverse scene che mostrano una pluralità di individui in prossimità di roulotte o di una giostrina di cavalli, ritratti mentre condividono momenti di svago e di riposo; le scene sono rappresentate mediante dei tessuti caratterizzati da diversi motivi decorativi, mentre in alto si dipana una narrazione frammentaria e poliglotta. Tutto intorno dei cavalli in legno pascolano e trottano sul pavimento liscio e artificiale, completando il quadro surreale che induce a pensare ad un trasferimento onirico di una realtà altra all’interno dello spazio anodino. In effetti alla base dell’installazione è il riferimento alle giostre itineranti che nel nostro Paese sono spesso gestite da famiglie di cultura romaní, che si tramandano questa attività da generazioni; in particolare l’ispirazione formale viene dal tipo di giostra a seggiolini, il calcinculo, che con il proprio movimento circolare qui aiuta a costruire una narrazione ciclica incentrata sulla quotidianità della comunità sinta di Reggio Emilia, il gruppo più popoloso tra le comunità di Rom, Sinti e Caminanti della provincia; un territorio che è a sua volta quello che registra la maggiore presenza di queste comunità in tutta l’Emilia-Romagna. Mirga-Tas si è interfacciata a lungo con i sinti reggiani, integrati da secoli e associati storicamente, più ancora che in altre regioni d’Italia, all’attività lavorativa della gestione di circhi e spettacoli viaggianti (anche a causa del fatto che nel Comune di Reggio Emilia in passato erano concentrate varie aziende operanti in questo ambito); del resto è usuale per i progetti espostivi della Collezione Maramotti che gli artisti ospiti vengano coadiuvati nella scoperta della storia e della cultura locale, con cui interagiscono in funzione dei loro interessi specifici.

Małgorzata Mirga-Tas, The Big Dipper Will Foretell the Future of the Roma (dettaglio), 2025, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia | © Małgorzata Mirga-Tas. Courtesy of the artist; Foksal Gallery Foundation, Warsaw; Frith Street Gallery, London; and Karma International, Zurich. Ph. Dario Lasagni

Il tema di un ciclo di eterno rinnovamento viene suggerito anche dalla sequenza di citazioni poste all’apice dei vari pannelli, in cui si alternano testi romaní, tra cui alcuni versi della poetessa e cantante rom Bronisława Wajs (1908-1987), nota come Papusza; ma è presente anche un estratto di una cronaca quattrocentesca bolognese, che corrisponde alla prima attestazione della presenza di Rom e Sinti in Italia. “Il Grande Carro predirà il futuro dei rom e la piccola luna argentea, madre dei nostri progenitori, getta su di noi la sua luce”, recita un’altra iscrizione di buon auspicio, che corona la rappresentazione intima e accostante di vere famiglie giostraie della zona, ricavata da vecchi album di famiglia; ma ora quelle sagome fluttuano su un cielo di fiori multicolori. Per comporre le scene l’artista ha fatto uso di tende, tovaglie e abiti usati forniti dai diretti interessati o da altre persone a lei vicine, dunque intrisi di vita e di ricordi. La rappresentazione idilliaca e priva di ombre, così come il messaggio benaugurale, parlano della volontà dell’artista di superare il complesso di stereotipi che lo sguardo occidentale attribuisce alle popolazioni nomadi che transitano o si stanziano temporaneamente in una determinata località, mettendone piuttosto in evidenza il prezioso portato culturale connesso al fatto di essere una comunità transnazionale e multilingue. In questo sgargiante trionfo del patchwork ecco ricucito un frammento prezioso di storia condivisa, così come le diverse pezze di stoffa sono congiunte tra loro da fili invisibili: in questo modo, Mirga-Tas allevia la pena di ferite cicatrizzate nel passato remoto e recente del suo popolo e insieme ritaglia a suo favore un’isola di immaginario. In una delle scene si vede una coppia che balla al ritmo di una musica inudibile: lui è Fioravante Lucchesi (1927-1996), un sinti di origini umbre che nel 1940 viene internato con la sua famiglia nel campo di concentramento di Prignano sulla Secchia, vicino Modena, per poi, una volta liberato, unirsi ai partigiani attivi sull’Appennino. Ora ballerà per sempre con la moglie Lucia Santa Pozzi (1936-2016), sposata alla fine della guerra; la loro unione è rimasta eternata nelle stoffe sgargianti di Małgorzata Mirga-Tas.

Cover: Małgorzata Mirga-Tas, The Big Dipper Will Foretell the Future of the Roma (dettaglio), 2025, veduta di mostra, Collezione Maramotti, Reggio Emilia | © Małgorzata Mirga-Tas. Courtesy of the artist; Foksal Gallery Foundation, Warsaw; Frith Street Gallery, London; and Karma International, Zurich. Ph. Dario Lasagni

Małgorzata Mirga-Tas, The Big Dipper Will Foretell the Future of the Roma (dettagli), 2025, Patchwork tessile, acrilico, tecnica mista | © Małgorzata Mirga-Tas. Courtesy of the artist; Foksal Gallery Foundation, Warsaw; Frith Street Gallery, London; and Karma International, Zurich. Ph. Marcin Tas