
Il Premio Pino Pascali 2025, giunto alla XXVII edizione, è stato assegnato a Roberto Cuoghi (Modena, 1973), “artista tra i più radicali della sua generazione” come lo definisce il curatore Alessandro Rabottini, fuori da ogni tentativo di categorizzazione artistica. Questa la motivazione del prestigioso riconoscimento: “Il lavoro di Roberto Cuoghi è incentrato sui rapporti tra individuo e società, il che lo rende particolarmente attuale e meritevole favorendo un dialogo tra arte e aspetti socio-antropologici. L’artista mette al centro della sua ricerca il tema metamorfico declinato attraverso l’utilizzo di diverse forme artistiche, come la scultura, la pittura, il suono, l’installazione; il lavoro multidisciplinare e la capacità di oscillare attraverso le trasformazioni sono indicatori di prossimità di Roberto Cuoghi rispetto al lavoro di Pino Pascali”.
Nel corso degli anni Roberto Cuoghi ha acquisito un certo status nel panorama dell’arte internazionale, toccando vertici come l’opera Imitazione di Cristo, presentata alla 57ma Biennale di Venezia nel Padiglione Italia Il mondo magico curato da Cecilia Alemani, la mostra al Fridericianum di Kassel e la retrospettiva Perla Pollina 1996-2016 tra il Museo Madre di Napoli e il Centre d’Art Contemporain di Ginevra.
La mostra di Roberto Cuoghi alla Fondazione Pino Pascali, realizzata in collaborazione con le gallerie Chantal Crousel di Parigi e Hauser & Wirth di New York (nelle quali ha recentemente esposto), prende in considerazione il lavoro di ricerca degli ultimi dieci anni dell’artista modenese. Nelle sale della Fondazione sono esposte quindici opere, quasi tutte mai presentate finora in Italia, realizzate con le tecniche e i materiali più disparati. L’attenzione di Cuoghi alla situazione geopolitica degli ultimi anni è evidente nelle opere War is over! (2025) e A(XLVIIPs)t del 2021. Il murale War is over! è nell’ordine la prima opera che lo spettatore guarda.




Il sottotitolo “If you surrender” (se vi arrendete) è paradossalmente più importante della gigantesca frase che dà il titolo all’opera; si tratta di una trasformazione (sostantivo che definisce l’intera produzione di Cuoghi) della frase “War is over if you want it”, tratta dal celebre brano Happy Xmas (War is Over) datato 1971 di John Lennon e Yoko Ono. A(XLVIIPs)t è un mappamondo sviluppato su parete che mostra i cinque continenti, con gli Stati Uniti che campeggiano al centro illuminati; l’opera è un arazzo a forma di ragno con interventi di ricamo, i cui colori simulano una visione satellitare notturna. Gli animali caratterizzano anche la scultura a parete SS(XCVP)c del 2019, un maglione di lana su cui poggia un granchio gigante in ceramica, così come l’installazione Ether en Flocons (2016-2018), una serie di uccelli creati mediante l’utilizzo di agar-agar e soggetti a reazioni chimiche sperimentate dall’alchimista Roberto Cuoghi anche nella serie Imitazione di Cristo della Biennale di Venezia 2017.
Le tematiche della metamorfosi e del cambiamento di identità furono inizialmente vissute in prima persona da Cuoghi, quando ancora studente all’Accademia di Brera decise di trasformarsi completamente in suo padre sessantenne, assumendone le caratteristiche fisiche e il modo di essere. Queste tematiche attraversano anche le opere pittoriche in mostra: è il caso di P(XXXVPs)po, olio su tela del 2021 in cui la pittura riproduce in maniera iperrealistica un enorme cumulo di stracci, ma anche dell’acquerello montato su tela dal titolo P(LXXIVPs)ac (2022-2024), un frame di un film degli anni Sessanta i cui personaggi bianchi, intenti a festeggiare un compleanno, assumono le sembianze di afroamericani.
In occasione della mostra, Roberto Cuoghi ha invitato insieme a Fondazione Pino Pascali cinque giovani artisti a occupare lo spazio di Exchiesetta con le loro opere; sono Arianna Ladogana, Michela Rondinone, Antonio Milano, Donato Trovato e Angelo Iodice.
Premio Pino Pascali 2025 – XXVII edizione: Roberto Cuoghi
18 ottobre 2025 – 3 maggio 2026
Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare
Cover: Roberto Cuoghi, A(XLVIIPs)t, 2021, 385 x 514 cm / 151.57 x 202.36 in, Photo: Sarah Muehlbauer, Unique exemplar © Roberto Cuoghi – Courtesy the artist, Galerie Chantal Crousel and Hauser & Wirth







