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XNL Aperto 2025 | Piacenza

In occasione della quarta edizione della rassegna, XNL Arte presenta un nuovo allestimento dell'opera video MANIFESTO di Julian Rosefeldt, mentre le altre realtà espositive della città propongono un programma variegato di mostre ed eventi.
Julian Rosefeldt, Manifesto, installation view XNL Arte | ph. Daniele Signaroldi

Confermando il proprio ruolo di motore propulsivo delle arti contemporanee a Piacenza, XNL Arte quest’anno ha rinnovato il proprio impegno a favore di una importante iniziativa, XNL Aperto, un programma diversificato di mostre ed eventi in diverse istituzioni pubbliche e private della città, giunto quest’anno alla sua quarta edizione. Ad ogni ente è lasciata totale libertà nella definizione delle proprie proposte secondo la linea che gli è più congeniale, e l’iniziativa rappresenta più che altro, per ciascuno di essi, l’opportunità di fare fronte comune. L’appuntamento più atteso della rassegna è senz’altro la mostra allestita presso gli spazi della sede espositiva di XNL Arte (fino al 25 novembre), che per l’occasione propone in un allestimento inedito la monumentale opera video MANIFESTO di Julian Rosefeldt (Monaco di Baviera, 1965), sviluppata su 13 proiezioni simultanee che si disseminano nella grande area espositiva. L’opera può essere descritta come un inno ai manifesti artistici del Novecento e alla loro visionarietà futuribile; estratti da manifesti – o da scritti di singoli artisti come Umberto Boccioni, Lucio Fontana, Kazimir Malevich, Claes Oldenburg, André Breton, Sol LeWitt, Guy Debord, Adrian Piper e John Cage – viene associato a contesti e figure sociali comuni della nostra contemporaneità, i cui ruoli, ad eccezione del prologo, sono sempre interpretati dall’attrice Cate Blanchett, protagonista assoluta di ogni quadro. L’ouverture, invece che un manifesto artistico, richiama il Manifesto del Partito Comunista composto da Marx ed Engels, suggerendo tra questo e i suoi corrispettivi formulati dai movimenti d’avanguardia un parallelismo sul piano linguistico e dal punto di vista della capacità di immaginare nuovi scenari. Di volta in volta Blanchett si ritrova ad assumere identità tra loro molto diverse e a svolgere mansioni vicendevolmente associate, nell’immaginario comune, alla sfera maschile o a quella femminile, con una connotazione dichiaratamente femminista. Instillate nella voce dei personaggi (un senzatetto, una broker, l’operaia di un impianto di incenerimento dei rifiuti, un’amministratrice delegata, una ragazza punk, una scienziata, l’oratrice a un funerale, una burattinaia, una madre tradizionalista, una coreografa, una giornalista televisiva e un’insegnante), le parole dei manifesti ambiscono a instillare una nuova tensione al cambiamento. I grandi schermi sono disposti lungo le pareti esterne della sala di XNL, oppure sono giustapposti l’uno all’altro nella zona centrale, rendendo dunque impossibile una totale visione d’insieme dell’opera, e anzi incentivando il visitatore a muoversi nello spazio guadagnando ogni volta diversi punti di vista da cui osservare le prove attoriali di Cate Blanchett. Ogni proiezione dura circa 10 minuti e dipana una narrazione visiva autonoma rispetto alle altre; gli audio si sovrappongono, ma avvicinandosi ad ogni schermo anche la relativa traccia audio si intensifica. È dunque incoraggiata sia una visione consequenziale, sia un’esperienza simultanea. A quest’ultima modalità di fruizione contribuisce il fatto che, in determinate sezioni dei filmati, i personaggi si uniscono, perfettamente coordinati, in una potente voce corale.  

Julian Rosefeldt, Manifesto, installation view XNL Arte | ph. Daniele Signaroldi
Julian Rosefeldt, Manifesto, installation view XNL Arte | ph. Daniele Signaroldi

Passando agli altri spazi aderenti a XNL Aperto, UNA galleria presenta una bipersonale di Alfredo Aceto e Raphael Danke dal titolo Secret Garden: il “giardino segreto” a cui si fa riferimento è lo spazio interiore degli artisti, ed è su questo parallelismo tra i paesaggi della mente e un’idea coltivata di natura che si dipanano le opere in mostra, come Trap di Aceto, una scultura in bronzo che riproduce a scala incrementata una trappola per processionarie (rimando ad un ricordo intimo condiviso con il padre, che disponeva queste trappole nel giardino di casa), oppure le sculture della serie Molusce di Danke, in cui alcune conchiglie, trasformate in maschere antropomorfe tramite delle forature, poggiano su materiali di recupero dalla costruzione dell’abitazione dell’artista. Altri spazi hanno invece puntano su artisti più storicizzati: è il caso di Spazio BFT, che propone una selezione di fotografie di Gabriele Basilico dai progetti Ambiente urbano (1970-80) e Ritratti di fabbriche (1978-80), e di Montrasio Arte, che invece opta per una raffinata selezione di dipinti di grande formato di Leonardo Cremonini (si celebra quest’anno il centenario della sua nascita): onirici scorci assolati di strutture balneari, che precipitano in ripide prospettive e si frammentano per l’interposizione di barriere animate da pattern geometrici e colorati. Se alla rassegna aderiscono realtà come l’archivio dell’artista William Xerra, essa rappresenta anche l’occasione per inaugurare nuovi atelier d’artista, come lo studio del duo MASBEDO, formato da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni e attivo dal 1999 – in occasione di XNL Aperto sono visibili presso lo spazio le opere video Ghost Soldiers (Gabbing away) (2024) e Resto (2021) – oppure per lanciare iniziative di riqualificazione di palazzi storici del centro. È il caso di Palazzo Zeni Fiorani: il proprietario, l’architetto Gianmaria Sforza Fogliani, ha intenzione di renderlo uno spazio a disposizione degli artisti; in attesa del termine dei lavori di ristrutturazione, intanto ospita interventi di Filippo Falaguasta, Hypereden e Marianna Merisi. Alcune realtà manifestano già, del resto, un forte legame con la storia e l’identità piacentine, come Volumnia e Galleria Rosso Tiziano, che hanno sede rispettivamente nelle ex-chiese di Sant’Agostino e dei Santi Nazzaro e Celso: la prima, che è anche showroom di mobili di design, per XNL Aperto propone una personale di Luca Piola, che fotografa palloni sdruciti ritrovati sulla spiaggia in modo tale da fare loro assumere l’aspetto di astri stagliati contro il vuoto cosmico; la seconda, invece, presenta la mostra Il Salotto di Margherita: l’arte del Novecento Italiano, in cui si espongono le opere di una collezione privata che include alcuni rappresentanti del movimento di Margherita Sarfatti, come Sironi, Dudreville, Oppi, Marussig, Bucci e Funi. Presso la Cappella Ducale di Palazzo Farnese, infine, è allestita la mostra degli artisti finalisti della quinta edizione del premio biennale DucatoPrize, nelle due sezioni Contemporary e Academy: Yumna Al-Arashi (USA), Ileana Arnaotou & Ismene King (Grecia), Pascale Birchler (Svizzera), Cao Shu (Cina), Andro Eradze (Georgia), Evan Ifekoya (Nigeria), il collettivo TOMBOYS DON’T CRY, Yuyan Wang (Cina), Ylenia-Gaia Dotti (Italia), George Hiraoka Cloke (Regno Unito), Joyce Joumaa (Libano), Besnik Lushtaku (Germania) e Yanqing Pan (Cina).

Julian Rosefeldt, Manifesto, installation view XNL Arte | ph. Daniele Signaroldi
Julian Rosefeldt, Manifesto, installation view XNL Arte | ph. Daniele Signaroldi