Narni Città Teatro è un festival multidisciplinare di teatro, musica e danza, con la direzione artistica di Francesco Montanari e Davide Sacco, diventato in pochi anni spazio di confronto e sperimentazione a livello internazionale. Il festival – promosso da LVF – Comune di Narni, realizzato in collaborazione con il Comune di Narni, con il contributo di MIC – Ministero della Cultura e della Fondazione Cassa di Risparmio Terni e Narni – inaugura con un’anteprima a Terni il 4 giugno 2025, per poi proseguire a Narni da venerdì 6 a domenica 8 giugno. L’edizione 2025 – il cui tema è “Giocare la vita” – diviene palcoscenico di un ricco palinsesto dedicato alle arti visive a cura di Antonella Liuzzi, in cui l’arte contemporanea diviene strumento di riflessione sulla vita, sulla sua fragilità e sulla sua forza, esplorandone la potenza trasformativa. “Il “gioco”, spiega Liuzzi, qui non è solo un atto di svago, ma una metafora di sopravvivenza, cambiamento e speranza. L’arte contemporanea, in tutte le sue forme, diventa il mezzo per esplorare queste dinamiche e per stimolare una riflessione che va oltre la superficie delle cose”.
La sezione arti visive prevede la partecipazione di Adrian Paci, con videoperformance e un’azione inedita – Chords – pensata appositamente per il festival e l’esposizione fotografica sui rifugiati Rohingya, curata dal documentarista Shafiur Rahman.
I temi di identità, memoria e trasformazione sono esplorati attraverso le video performance di Adrian Paci The Encounter (2011), Prova (2019) e Vajitojca (2002), in programma da venerdì 6 giugno alle ore 16:00: il corpo è protagonista di queste opere, strumento di comunicazione tra persone diverse che condividono un destino comune. Movimento e tempo sono elementi in continua evoluzione: le performance si confrontano con questi elementi, su quello che resta dopo il passaggio della vita, sulle possibilità e le limitazioni di ogni gesto.
Nella stessa giornata, alle ore 17:00, Narni Città Teatro ospita la performance – rituale inedita Chords, ideata per il Chiostro di Sant’Agostino di Narni. Un gruppo di uomini lavorano con l’artista nella costruzione partecipata della performance, attraverso un gesto semplice e quotidiano: la stretta di mano. “Non è la prima volta che scelgo la stretta di mano, spiega Adrian Paci. […] Mi interessa per la sua semplicità quotidiana, ma anche per le implicazioni culturali e storiche. […] È un gesto antico ma continua a persistere anche ai nostri giorni. Chords invece, oltre che per il gesto della stretta di mano si caratterizza per la presenza fisica che disegna lo spazio. Il corpo attraverso il gesto si muove nello spazio e lo abita creando insieme ad altri corpi delle linee che disegnano lo spazio.”
Completa il programma la mostra fotografica Oltre quel confine è la mia casa, curata da Shafiur Rahman, giornalista e documentarista con base a Londra, che sarà protagonista di un talk domenica 8 giugno, alle ore 18:00, presso la Radio del Festival. La mostra racconta il tema dell’esilio e della diaspora, ma anche della speranza e della resistenza, attraverso i volti dei rifugiati Rohingya, una minoranza musulmana perseguitata in Birmania che risulta ad oggi senza Stato e temporaneamente rifugiata in Bangladesh, in uno dei campi profughi più grande al mondo. Le fotografie sono state scattate proprio in quel campo, durante il periodo del Covid per documentare le condizioni di vita durante la pandemia e, in genere, dopo un brutale genocidio che ha visto coinvolti i Rohingya nel 2017. Shafiur Rahman ha pensato di dar loro parola ed espressione attraverso la fotografia, e di offrire al mondo una finestra sulla loro vita, perseguitata e marginalizzata da anni.
Narni Città Teatro – Giocare la Vita
Terni – 4 giugno
Narni – 6-8 giugno
Informazioni sul programma disponibili al sito: narnicittateatro.com
