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Sandrinus | Intervista con Alessandro Pessoli

In occasione di Sandrinus, la personale di Alessandro Pessoli – visitabile dal 23 settembre fino al 21 ottobre – Mauro Zanchi ha posto alcune domande all’artista. La mostra fa parte di un progetto più ampio, The Drawing Hall, che ha alla base degli approfondimenti sul “disegno” come fondamento della produzione nelle arti visive contemporanee.In questa […]

Alessandro Pessoli, Sandrinus, The Drawing Hall © Walter Carrera
Alessandro Pessoli, Sandrinus, The Drawing Hall © Walter Carrera

In occasione di Sandrinus, la personale di Alessandro Pessoli – visitabile dal 23 settembre fino al 21 ottobre – Mauro Zanchi ha posto alcune domande all’artista.
La mostra fa parte di un progetto più ampio, The Drawing Hall, che ha alla base degli approfondimenti sul “disegno” come fondamento della produzione nelle arti visive contemporanee.
In questa occasione, Alessandro Pessoli propone un allestimento pensato appositamente per The Drawing Hall: le tavole originali del film di animazione Caligola vengono esposte per la prima volta per creare un’installazione totalizzante.

Segue l’intervista con l’artista —

Mauro Zanchi: Come affiorano le tue visioni sui supporti cartacei o sulle tele? Metti in azione un processo che prende corpo attraverso gesti veloci o una elaborazione lenta? Mi spiego meglio per entrare nei dettagli. Le teste che hai realizzato per la mostra Sandrinus sono apparse dopo averle immaginate precedentemente o sono arrivate come una sorpresa?
Alessandro Pessoli: Quando dipingo ho dei desideri e mi concentro su atmosfere. Non ho immagini stabili. Il soggetto, che siano teste o figure, si formalizza attraverso un processo costruzione, dove le correzioni e i cambi di stile sono frequenti, lentezza e velocità sono mescolate. Cerco di controllare solo in parte le molteplici possibilità che ha una figura o un’immagine di emergere e definirsi. Mi fermo in un momento di questo flusso. Sì, a volte sono delle piccole sorprese.

MZ: Nel corso del tempo hai attraversato atmosfere, sedimentato immagini che passavano da un registro comico e surreale a uno drammatico e grottesco, hai inventavo figure che svanivano e riapparivano dentro aloni di luce; hai combinato insieme olio, smalto e vernice spray, hai impiegando la fotografia come base di partenza per poi rielaborarla per mezzo del colore a olio, e molto altro ancora. In questo momento della tua ricerca, invece, come ti rapporti con la traduzione formale delle tue ricerche, intuizioni, visioni?
AP: Non molto diversamente. Dipingere o lavorare ad una scultura è cominciare una relazione emotiva, sentimentale. Il lavoro diventa la registrazione di questo dialogo, simile alla vita quotidiana, dove le relazioni sono con persone reali. Il lavoro ha delle zone autonome che non controllo, è un materiale denso di possibilità e per questo poco definibile a priori.

MZ: Tra il processo di elaborazione iniziale di Caligola – dai disegni al film di animazione, realizzati dal 1999 al 2002 – e la rielaborazione dell’opera a distanza di circa vent’anni, cosa hai visto riemergere nel nuovo progetto espositivo di Sandrinus,?
Alessandro Pessoli: È una mostra particolare. Caligola è un’animazione, i disegni che sono serviti a realizzarla non sono il lavoro completo. La finalità era l’immagine in movimento. Questi disegni non li avevo mai esposti, sono rimasti nel loro stato grezzo di fase intermedia. Esponevo disegni simili, in gruppi da 50 o 100 fogli, ma non erano sequenze per creare un movimento. Ho deciso di esporre i disegni di Caligola per la particolarità di Drawing Hall, dove le mostre sono dedicate al disegno, investigato nel suo spettro più ampio, dove può essere un primo abbozzo di qualcosa in divenire o servire da guida iniziale per progetti più complessi, utilizzato per la costruzione di opere diverse, sculture o installazioni, nel mio caso un  film in animazione, fino a conquistare la completa autonomia di opera autonoma, come i disegni fatti appositamente per Drawing Hall.

Alessandro Pessoli, Sandrinus, The Drawing Hall © Walter Carrera
Alessandro Pessoli, senza titolo – 2000, Inchiostro e candeggina su carta, Cm 20.3 x 26.7 Courtesy greengrassi London
Alessandro Pessoli, Sandrinus, The Drawing Hall © Walter Carrera

MZ: Quali sono i temi allusi per assenza (non dichiarati esplicitamente nei soggetti dei disegni) o quelli sottotraccia che lasci trasparire nel percorso espositivo al The Drawing Hall? Cosa prende vita dalla rappresentazione “del circo umano nel suo continuo rotolare su se stesso”?
AP: La consapevolezza che la vita è un processo in divenire, un entrare e uscire dal potere della nostra mente. Tentiamo continuamente di bilanciare sentimenti e ragionamenti, gioie e frustrazioni. Spesso non possiamo controllare cosa succede attorno a noi, ma siamo chiamati a delle scelte. Viviamo simbolicamente molte morti e altrettante rinascite. Forse questo ci dovrebbe preparare per il grande mistero della nostra uscita di scena.

MZ: Come mai hai scelto di realizzare le tavole con inchiostri, tempera e candeggina su carta? La traduzione formale e la scelta del medium rispecchiano matericamente la tua riflessione sulla vita e sul mistero della morte presente in Caligola?
AP: Sì, banalmente è questo. Nel caso della candeggina, la sua reazione con l’inchiostro è una sorta di luce che distrugge mentre crea una forma. Morte e vita sono intimamente connesse.

MZ: Parleresti più nel dettaglio dei colori che utilizzi per rendere visibile la comunicazione profonda non verbale del linguaggio pittorico?
AP: I colori hanno su di noi un effetto emotivo, colori scuri o molto luminosi provocano differenti esperienze, agitano o calmano, anche confondono. Negli ultimi anni uso i colori con forti contrasti, cerco di rendere il dipinto una forma viva, vibrante.

MZ: Cosa rappresenta per te un’installazione scultorea e immersiva? Al The Drawing Hall cosa hai messo in azione attraverso la sequenza dei fogli disegnati e dipinti, posti uno accanto all’altro su varie file per andare a riempire totalmente le pareti dello spazio espositivo?
AP: Avevo già fatto diverse mostre esponendo centinaia di disegni, ma erano disegni singoli, non sequenze di movimento come nei disegni di Caligola. Qui mi sono divertito ad esporne il maggior numero possibile per lo spazio di Drawing Hall. Il loro effetto è quasi psichedelico e i disegni diventano motivi decorativi che si ripetono. Da lontano si percepisce questa vibrazione data dal colore e dalle ripetizioni, mentre da vicino ci si perde nella moltitudine, ma si riconosce il  carattere del singolo disegno che mantiene comunque il suo calore individuale.

MZ: Mi interessa approfondire quali sono le tue fonti iconografiche e come ti relazioni con le opere del passato. Del flusso di quello che scorre da secoli cosa porti nelle tue visioni?
AP: Guardo a quello che mi avvicina di più ai miei desideri. Non ha importanza se lo trovo nella storia dell’arte o nella contemporaneità. Non sono un artista molto legato schemi formali. Quello che mi muove verso le altre opere è la loro intensità. 

MZ: Quale valore ha per te l’anarchia (e che significato le colleghi) nell’atto di creare un’immagine?
AP: Anarchia è una parola che uso per descrivere la vitalità che esiste nel lasciare le cose libere di combinarsi fra loro. È un apparente caos, dove la creatività è giocare con le cose, che possono essere pensieri o emozioni, muoversi pensando e sentendo in modi diversi per lasciare spazio all’imprevisto.

MZ: Quale è la realtà vitale dell’immagine nelle tue figurazioni, che non sono mai state nitide, ma piene di incidenti e distorsioni?
AP: La corrispondenza con la vita, che è trasformazione, flusso, mare aperto.

Alessandro Pessoli. Sandrinus 
a cura di Matteo Mottin
Dal 22/09/2023 al 21/10/2023
The Drawing Hall
Via Boschetti 87, Capannone 13B
Grassobbio (Bergamo)

Alessandro pessoli Senza titolo – 2000 inchiostro , candeggina, tempera su carta cm 40×50 Courtesy greengrassi London
Alessandro Pessoli, Senza titolo # 5 1997 Inchiostro e candeggina su carta Cm 100 x 140 Courtesy greengrassi London
Alessandro Pessoli – Senza titolo- 2000 Inchiostro e candeggina su carta, Cm 40×50, Courtesy greengrassi London
Alessandro Pessoli, cover DVD 2002 inchiostro e candeggina su carta cm 12,5 x 14 Courtesy greengrassi London