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Francesco Vezzoli al Palazzo delle Esposizioni di Roma | VITA DULCIS. 
Paura e desiderio nell’Impero Romano

VITA DULCIS è il titolo della personale di Francesco Vezzoli al Palazzo delle Esposizioni di Roma, una mostra destinata a inaugurare “il nuovo corso dell’Azienda Speciale Palaexpo” – sotto la Presidenza di Marco Delogu – con l’intento di mirare a “un cambio di passo verso la realizzazione di un disegno ambizioso, che verrà portato avanti […]

Francesco Vezzoli, Vita Dulcis al Palazzo delle Esposizioni di Roma – Ph Daniele Molajoli
Francesco Vezzoli, Vita Dulcis al Palazzo delle Esposizioni di Roma – Ph Daniele Molajoli

VITA DULCIS è il titolo della personale di Francesco Vezzoli al Palazzo delle Esposizioni di Roma, una mostra destinata a inaugurare “il nuovo corso dell’Azienda Speciale Palaexpo” – sotto la Presidenza di Marco Delogu – con l’intento di mirare a “un cambio di passo verso la realizzazione di un disegno ambizioso, che verrà portato avanti anche attraverso collaborazioni più incisive con istituzioni e artisti di livello mondiale come Francesco Vezzoli”. La mostra, curata dall’artista insieme a Stéphane Verger – Direttore dal 2020 del Museo Nazionale Romano – si è avvalsa della collaborazione dell’artista Filippo Bisagni per il progetto allestitivo e del direttore della fotografia Luca Bigazzi per quanto concerne l’illuminotecnica, dettagli questi niente affatto secondari se si considera il progetto, globalmente, alla stregua di una potente macchina scenica, un set in cui la riattualizzazione del dialogo tra antico e contemporaneo, passando per il cinema – la cui tensione relazionale è stata già percorsa da Vezzoli in molti lavori precedenti alla mostra di Palazzo delle Esposizioni [come, ad esempio, nel video Trailer for a Remake of Gore Vidal’s Caligula, presentato alla Biennale di Venezia nel 2005]- raggiunge una espansione mimetica e, al contempo, spassionatamente distaccata nell’associazione del lessico antico al gergo pop e camp che da sempre contraddistinguono il linguaggio di Vezzoli. La dolce vita felliniana viene così riassunta attraverso un percorso stratificato – fatto di discontinuità cronologiche nette, epoche e contesti differenti – che nelle sette sale tematiche accosta storia antica e cultura contemporanea, con una fascinazione travolgente per l’antica Roma e i suoi archetipi, in grado di riverberarsi anche attraverso film di grande successo come Cabiria, il primo colossal italiano datato 1914 e sceneggiato da Gabriele D’Annunzio, Satyricon (1969)di Federico Fellini, Sebastiane (1976) di Derek Jarman, Il gladiatore di Ridley Scott (2000), per citarne alcuni.
“Riflettere criticamente sul presente usando la storia è una modalità che caratterizza dall’inizio il lavoro di Francesco Vezzoli, che indaga i meccanismi della comunicazione e del potere, affrontando temi spinosi come la celebrità, la religione, il sesso, la politica”: la collaborazione con il Museo Nazionale Romano ha consentito di rendere accessibili al pubblico non soltanto alcuni dei capolavori noti del Museo – l’Ermafrodito dormiente, la statua di Venere pudica, il Busto di Antinoo dalla Collezione Boncompagni Ludovisi – ma anche molti oggetti poco conosciuti o addirittura mai visti prima, selezionati direttamente dai depositi [secondo un approccio, per altro, molto caro a Verger, da sempre interessato alle questioni inerenti all’accessibilità del ricchissimo patrimonio archeologico pubblico]. 

Francesco Vezzoli, Vita Dulcis al Palazzo delle Esposizioni di Roma – Ph Daniele Molajoli

Nella definizione delle sette sale tematiche – Para Bellum, Animula Vagula Blandula, Dux Femina Facti, Certa Omnibus, Ridentem Dicere Verum, Ubi Potentia Regnat, Mixtura Dementiae – Vezzoli conduce lo spettatore in un percorso immersivo, e accidentato, in cui ciascuna sala riassume una valenza archetipica: il culto della guerra e l’esaltazione del potere maschile; la figura femminile e il suo rapporto con il sacro; il culto delle divinità dell’oltretomba e la sopravvivenza dell’anima sul corpo; l’erotismo e la carnalità. Nel rimando continuo tra antico e moderno i piani si intersecano fino a dissipare gli uni negli altri: nella Rotonda, ad accogliere è un gruppo di Vestali postmoderne – una selezione di sei grandi sculture luminose provenienti dal progetto 24H Museum realizzato da Vezzoli nel 2012 in collaborazione con Fondazione Prada all’interno del Palais d’Ièna a Parigi – in cui l’iconografia della figura femminile di epoca classica (Venere Callipigia, Afrodite Cnidia, Afrodite Sosandra, la Menade danzante, Vibia Sabina, Venere de’Medici) viene reinterpretata e accorpata a quella delle iconiche dive contemporanee – con l’aggiunta, spiazzante, di un intervento a collage con gli occhi della madre dell’artista. Non vi alcun intento profanatorio, bensì una tensione costante alla permeabilità delle epoche e, con esse, dei sistemi culturali e antropologici arrivati sino ai giorni nostri. La Rotonda con le sue sei Veneri contemporanee è una direttrice di scambio, un centro nevralgico da cui dirama tutto l’organigramma delle sette sale circostanti. 
È così che Vezzoli intrattiene un dialogo con le opere d’arte antica che è un “dialogo ideale – ma non privo di humour e di un certo distacco parodistico – ad esempio ponendo un suo ritratto in marmo di Carrara di fronte a un busto di Antinoo del XVIII secolo, inserendo una testa dechirichiana in bronzo su corpi di marmo romani o, infine, ridipingendo i marmi bianchi […] VITA DULCIS, nell’offrire un’inedita visione dell’antico, una proposta di museologia che finalmente tenga insieme star e storia, rappresenta perciò anche l’approdo di un percorso artistico, quello di Vezzoli, complesso e sfaccettato, restituendone gli aspetti fondanti”. Vocazione anticlassica e ironia rituale animano così le prospettive storicamente distorte di questo percorso nelle epoche e nella storia, a ricordarci non soltanto dell’eredità ma anche della possibilità che questa stessa venga stravolta a rimescolare le carte stabilendo nuovi ponti di continuità.  

Francesco Vezzoli, Vita Dulcis al Palazzo delle Esposizioni di Roma – Ph Daniele Molajoli
Francesco Vezzoli, Vita Dulcis al Palazzo delle Esposizioni di Roma – Ph Daniele Molajoli
Francesco Vezzoli, Vita Dulcis al Palazzo delle Esposizioni di Roma – Ph Daniele Molajoli