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Ascoltando la natura | Intervista con Alice Visentin

Intervista di Barbara Ruperti — Il legame con le radici e le tradizioni contadine sono le fonti da cui scaturisce l’immaginario pittorico di Alice Visentin. La pratica dell’artista piemontese si alimenta dei saperi antichi originari della sua campagna, che custodisce e ravviva con la consapevolezza di chi sa che nella semplicità della terra e dei […]

Alice Visentin – Banda di fiori (Notturno), 2021 tecnica mista su tela : 5 elementi 130 x 150 cm ciascuno – Courtesy l’artista

Intervista di Barbara Ruperti

Il legame con le radici e le tradizioni contadine sono le fonti da cui scaturisce l’immaginario pittorico di Alice Visentin. La pratica dell’artista piemontese si alimenta dei saperi antichi originari della sua campagna, che custodisce e ravviva con la consapevolezza di chi sa che nella semplicità della terra e dei suoi insegnamenti si nascondono le preziose risposte che la contemporaneità ci richiede.
Da questi oracoli nascosti si schiude il ciclo pittorico Banda di fiori (Notturno)”, opera vincitrice della prima edizione del Premio d’arte Collective per il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
La recente premiazione conferma il sodalizio tra l’artista e l’istituzione torinese. Il suo legame con il Castello ha inizio molti anni fa, quando da bambina sua madre la portava a visitare le sale del Museo torinese. Oggi le sue opere fanno parte della collezione di quello stesso museo e sono oggetto di un’importante premiazione internazionale. 
In questa occasione, Alice Visentin ha raccontato ad ATPdiary i suoi progetti passati e i percorsi che immagina per il futuro.

Barbara Ruperti: Sei l’artista premiata dal Castello di Rivoli per la prima edizione del Premio d’arte internazionale Collective. Cosa rappresenta per un’artista italiana come te vincere questo premio?

Alice Visentin:Ricevere un premio del genere mi rende completamente felice. Sapere che la giuria ha scelto il mio lavoro mi rende grata ed è una ulteriore spinta a fare del mio meglio. Quando ho ricevuto la notizia d’aver vinto il premio Collective ed essere entrata a far parte della collezione del Castello di Rivoli ero a Londra e mi ha fatto sentire di essere molto fortunata.

BR: Le tue opere pittoriche alludono a un immaginario che intenzionalmente si riallaccia a tradizioni locali provenienti dal tuo territorio d’origine. Puoi parlare del ruolo del racconto e della memoria nel tuo lavoro? 

AV: Le tradizioni locali, come anche i miti e i canti tramandati oralmente sono riferimenti che vivono nel mio lavoro da molto tempo. Questi riferimenti vengono spesso raccolti e stratificati sotto forma di immagini e piccoli testi che interagiscono tra loro. Nel lavoro Banda di fiori (Notturno), realizzato durante il lockdown del 2021,ho raccolto gli oracoli che mi forniva la natura, unendoli agli elementi del paesaggio che mi circondava e ai ricordi del mio giardino. In un momento storico in cui le interazioni tra esseri umani erano molto limitate, mi sono rapportata al mondo vegetale, le piante e i fiori sono stati elementi con cui dialogare e da cui imparare.

Band of Flowers – Nocturne. Installation view. Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Turin
Alice Visentin – Banda di fiori (Notturno), 2021 tecnica mista su tela : 5 elementi 130 x 150 cm ciascuno – Courtesy l’artista

BR: Parliamo invece di te, come è iniziato il tuo percorso al Castello di Rivoli? 

AV: Direi che è iniziato molto tempo fa, quando ero bambina mia mamma mi portava spesso. Durante il periodo di studi all’Accademia di Belle arti di Torino andavo spesso a Rivoli a vedere le mostre e la collezione permanente. Il museo è stato un punto di riferimento per la mia formazione.

BR: Chi ti ha trasmesso nella tua vita il valore del racconto?

AV: Sono cresciuta in campagna e ho avuto a che fare con le tradizioni contadine sin da bambina. Le situazioni sociali che ho vissuto erano sempre basate sull’oralità e sul racconto e si scandivano nell’arco della giornata per propagarsi nelle feste tradizionali. Tutto era velato da un senso di mistero e fascino che mi faceva considerare molti eventi naturali con un significato simbolico e soprannaturale. Mi ricordo ad esempio le sere d’estate, dopo cena quando alcune donne del vicinato venivano a trovare la nonna e, giocando a carte, mi raccontavano dello spirito della montagna, della vita del prete che la notte si trasformava in gatto, o si raccomandavano di non calpestare mai i rami secchi disposti a forma di croce.

BR: Davanti alla tua ricerca viene alla mente un’altra artista italiana, proveniente da una generazione e da un contesto regionale lontani: il lavoro di Maria Lai e il legame tra le sue opere con i miti e le leggende del suo territorio, l’Ogliastra sarda. Tra tutte, la celebre “Legarsi alla montagna” ma anche le “fiabe cucite”. Esiste un contatto con il tuo lavoro?

AV: Ho conosciuto il suo lavoro mentre frequentavo l’Accademia di Belle Arti, ricordo la sensazione delle immagini di documentazione proiettate nella stanza buia della classe. Il lavoro di Maria Lai mi fa sempre pensare a come le storie possono essere individuali e globali allo stesso tempo e come non ci sia mai lo spazio per una storia soltanto. Mi piace molto il suo lavoro e mi affascina particolarmente il fatto che ci siano delle parti mancanti, non documentate e spesso solo raccontate.

BR: Nell’attuale panorama italiano è significativo che un’istituzione pubblica decida di dedicare un premio internazionale a una giovane artista. Sei partita dallo Spazio Buonasera e sei arrivata al Castello di Rivoli. Il tuo percorso fa immaginare un futuro sempre più ambizioso. Cosa ti aspetti nei prossimi anni?

AV: Sono molto grata di aver ricevuto questo premio e sarà sicuramente un incentivo forte per continuare a lavorare con grande passione e sperimentazione. E’ arrivato in un momento molto importante per me e questo mi consentirà di essere ancora più concentrata sul mio lavoro e sull’ambiente che mi circonda. Prossimamente mi piacerebbe sperimentare nuovi materiali, includendo un approccio più installativo. La mia sensazione interna è un gran senso di vitalità che mi porta giorno dopo giorno a voler sempre più scavare e ad aprire altre vie. 

Band of Flowers – Nocturne. Installation view. Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Turin
Alice Visentin – Banda di fiori (Notturno), 2021 tecnica mista su tela : 5 elementi 130 x 150 cm ciascuno – Courtesy l’artista
Band of Flowers – Nocturne, 2021 mixed media on canvas, 130 x 150 cm – Courtesy l’artista
Band of Flowers – Nocturne. Installation view. Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Turin