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Florence Peake. Interior Pull | FOROF – Roma

Interior Pull è la performance con cui Florence Peake [in collaborazione con la Richard Saltoun Gallery di Roma] ha riattivato lo spazio culturale di FOROF, inaugurandone la nuova stagione; un atto performativo preliminare che precede l’avvio della seconda stagione artistica prevista per novembre 2022 con l’installazione site-specific “Sortilegio di Alex Cecchetti”. Come testimoniato dalle parole […]

Florence Peake. Interior Pull | FOROF – Roma Ph. Monkeys video Lab

Interior Pull è la performance con cui Florence Peake [in collaborazione con la Richard Saltoun Gallery di Roma] ha riattivato lo spazio culturale di FOROF, inaugurandone la nuova stagione; un atto performativo preliminare che precede l’avvio della seconda stagione artistica prevista per novembre 2022 con l’installazione site-specific “Sortilegio di Alex Cecchetti”. Come testimoniato dalle parole della fondatrice Giovanna Caruso Fendi “questo Episodio Speciale, anche se slegato dalla programmazione della nuova seconda stagione, è occasione per ribadire l’identità coraggiosa e libera del nostro spazio culturale”, una nuova realtà che occupa gli spazi dello storico Palazzo Roccagiovine e conserva negli ambienti ipogei i marmi della pavimentazione della Basilica Ulpia insieme ai resti dell’abside orientale. Un sito di eccellenza in cui l’archeologia diventa il trait d’union con una pratica artistica contemporanea incentrata alla promozione e alla produzione: “partendo dall’archeologia come profusione artistica di storia e bellezza per la nostra produzione culturale contemporanea, facciamo opera di tutela, valorizzazione e promozione; l’obiettivo della società benefit FOROF è di operare in questo importante settore in modo innovativo, trasparente ed originale”. 

Florence Peake, artista londinese attiva dal 1995 – uno dei nomi più noti a livello internazionale nelle pratiche performative, vincitrice, tra gli altri premi, del prestigioso Jerwood Choreographic Research Award nel 2016 – realizza performance da solista e di gruppo intrecciando le proprie partiture a una consistente pratica specificamente legata alle arti visive. Estetica queer e una lunga riflessione sulla strutturazione di un corpo sensuale e viscerale, sociale e collettivo, sono le basi di una pratica che si dipana attraverso una molteplicità di media declinati contestualmente dall’artista. La pratica performativa di Peake non a caso si basa su disegno, pittura e scultura combinati con objects trouvés relazionati a un corpo in movimento e, per questo stesso motivo, carpito e percepito nella sua mutevolezza. Partitura dal vivo e testo registrato, arguzia e humour sono alcune delle chiavi di lettura del suo lavoro, mediato da una pratica discorsiva correlata alla centralità della performance come soggetto. 

Con Interior Pull, ideata in esclusiva per FOROF,la riattualizzazione di un rituale di sepoltura tramite l’utilizzo di un materiale vivo come l’argilla diviene lo strumento per stabilire un’interconnessione a distanza di secoli con la stratificazione storica racchiusa nel palinsesto del sito archeologico con cui l’artista è stata chiamata a confrontarsi. Peake attiva un processo di riconversione del luogo, seguendo un andamento dicotomico, di tensione tra sacro e profano: i corpi avvolti nell’argilla, gradualmente liberati, entrano in comunione tra loro – si uniscono, visceralmente, per avvolgersi gli uni con gli altri a formare un corpo unico, in precedenza indissolubilmente legato all’argilla/Terra – tornando così ad un Uno originario. La danza finale intorno al totemico guscio di argilla cruda è un’invocazione, una lamentatio che scandisce il tempo presente e quello passato. 

Il “guscio scultoreo” nato dalla performance – come sempre accade nella pratica di Peake – verrà esposto nello spazio fino all’8 ottobre insieme ad alcune opere in ceramica dell’artista e, successivamente, portato al Laboratorio di Ceramiche Piramide per essere cotto. Le emozioni sensoriali dell’artista, vissute durante il processo, diventeranno invece partiture vocali, che saranno amplificate nella sala dall’interno della scultura in argilla.