In concomitanza con il periodo estivo, ATPdiary ha coinvolto alcuni degli spazi no-profit e artist-run space presenti sul territorio nazionale affinché segnalassero tre artisti particolarmente interessanti con i quali hanno collaborato nel corso del tempo.
Si tratta di focus dedicati a una scena artistica spesso inedita ed effervescente, che, a cadenza irregolare e attraverso le parole dei fondatori/curatori degli spazi, hanno l’obiettivo di allargare gli orizzonti d’indagine sul panorama dell’arte contemporanea e di scoprire (o riscoprire) il legame che unisce i suoi protagonisti alle entità con le quali hanno lavorato – magari riuscendo anche a distogliere momentaneamente l’attenzione dal caldo afoso della stagione!
La realtà intercettata in questa occasione è DISPLAY, fondata a Parma nel 2018 da Massimo Allevato e perfettipietro. Di seguito, i tre artisti da loro indicati.
Jenny Åkerlund (Stoccolma, 1984)
“Partendo dal campo della percezione, la pratica di Åkerlund ruota attorno agli aspetti del tempo e della trasformazione in relazione alla cultura visiva. Attraverso l’uso di discipline come l’astronomia, la fisica e la storia, e con tecniche che spaziano dal disegno, alla lavorazione del vetro e al video, indaga in modi diversi il carattere impermanente del visibile”.
Gianni D’Urso (1988). Vive e lavora a Lecce.
“Precarietà, sogno, fallimento e gioco sono parole-chiave nella sua ricerca. Osserva le fragilità e le contrapposizioni della condizione umana all’interno del contesto storico, sociale ed artistico, evidenziandone i gap attraverso veri e propri cortocircuiti visivi. Lo fa tramite un linguaggio multidisciplinare, caratterizzato da un metodo di appropriazione e manipolazione di forme, oggetti, immagini o concetti già esistenti”.
Maurizio Vicerè (1985). Vive e lavora tra Pescara e Roseto Degli Abruzzi (TE).
“La sua ricerca, poliedrica e trasversale, si muove su più livelli che convergono in opere visive in cui digitale, pittorico, strutturale e plastico coesistono per restituire immagini silenziose, dilatate e quanto più prossime a luoghi remoti del pensiero”.
DISPLAY, Parma, Vicolo al Leon d’Oro 4/A
@spaziodisplay