

A dispetto della torrida estate, ferve la vita culturale della città di Bergamo.
L’agenda degli appuntamenti d’arte è nutrita: dalla mostra di Anri Sala a Palazzo della Ragione, alla chicca della personale di Jimmie Durham alla Galleria Thomas Brambilla.
Dell’artista americano recentemente scomparso, Leone D’Oro alla carriera alla 58° Biennale di Venezia, la galleria espone una selezione di sole quattro opere.
Funziona il contrasto tra la ricchezza delle sculture di Durham, veri e propri innesti di materiali, assemblage, e l’essenzialità della scelta espositiva.
L’estrosità polimorfa degli accostamenti corrisponde, concettualmente, alla decostruzione delle narrazioni storiche, contro cui l’artista si è sempre esposto nel corso del suo lungo percorso da attivista. Elephant Skull Study, Two friends supporting each other, Suggested proposal for a New Architecture 2 e Marble Gloves sono i titoli delle opere presentate: ibride ed ironiche, poetiche ed umoristiche, le associazioni verbali riprendono gli accoppiamenti forzosi dei materiali.
Two friends supporting each other, ad esempio, consiste nell’abbraccio oggettuale di un copertone e in quella che potrebbe apparire come la carcassa ritorta di un elettrodomestico. I due elementi compongono un ossimoro visivo, dove l’elasticità del pneumatico incontra le fredde pieghe della lamiera.


