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And the flowers too | Museo Orto botanico – Roma

Dislocato tra la Serra Francese, luogo aperto al pubblico eccezionalmente per questa occasione, e la Serra Corsini, And the flowers tooè un progetto che, concepito e curato da Adelaide Cioni, realizzato in collaborazione con Davide Ferri e Fondazione VOLUME!, presenta all’interno del Museo Orto botanico di Roma le opere e gli interventi di Chiara Camoni, […]

Fondazione VOLUME! presenta And the flowers too – Foto di Eleonora Cerri Pecorella
And the flowers too – Installation view – Ph Louis Stevenson

Dislocato tra la Serra Francese, luogo aperto al pubblico eccezionalmente per questa occasione, e la Serra Corsini, And the flowers tooè un progetto che, concepito e curato da Adelaide Cioni, realizzato in collaborazione con Davide Ferri e Fondazione VOLUME!, presenta all’interno del Museo Orto botanico di Roma le opere e gli interventi di Chiara Camoni, Adelaide Cioni, Isabella Ducrot, Jeff Gibbons, Allison Grimaldi Donahue, Jonas Mekas, Kayako Oki, Shimabuku, Vincenzo Simone, Leon Manjivan. 

Nata da una conversazione informale tra Adelaide Cioni e Vincenzo Simone, And the flowers too è una mostra di fiori, una mostra inevitabilmente minima e frammentaria su un soggetto cardine della storia dell’arte, che però offre la possibilità di riflettere su alcuni aspetti e problemi della figurazione del nostro tempo e della rappresentazione in generale: esiste ancora una spinta verso i generi tradizionali? Verso la rappresentazione dell’ordinario come desiderio condiviso dall’artista e dall’osservatore? E quali ambiguità e inquietudini sono sottese alla rappresentazione dell’ordinario?

Da esercizio di stile a gesto estemporaneo e quasi automatico, dipingere i fiori è una cosa che facciamo tutti, spesso di nascosto, come qualcosa di troppo naif per essere pubblicizzato (Adelaide Cioni); concentrandosi sulla pratica della pittura e del disegno, ma non in maniera esclusiva (sono presenti alcune interessanti opere video, tra cui Still from Walden di Jonas Mekas e Sea and Flowers di Shimabuku, oltre alle straordinarie incisioni a punta metallica su pellicola fotografica di Adelaide Cioni in A propos de Bacchelli 5), la mostra individua delle possibilità di senso insite nel rendere manifesta questa specifica tensione verso un soggetto ordinario, banale, quotidiano.

And the flowers too – ChiaraCamoni, Barricata – foto di Eleonora Cerri Pecorella
And the flowers too – Camoni – ph Eleonora Cerri Pecorella
And the flowers too – foto di Eleonora Cerri Pecorellain collaborazione con Davide Ferri testi di Davide Ferri e Jo Melvin foto di Eleonora Cerri Pecorella

La storia della pittura e la pittura di genere hanno dimostrato ampiamente – si pensi alla straordinarietà della pittura fiamminga del Seicento – la viscerale passione con cui molti artisti hanno indagato i cosiddetti “generi minori”, tralasciando la grande pittura di storia per insinuare contenuti di realtà all’interno di piccole scene variopinte. Se con la natura morta – di fiori, di frutta, di animali – si è spesso fronteggiata la possibilità di rendere pittorica la morte – il memento mori in pittura, e nel disegno, è stato ampiamente sviscerato come topos – è anche vero che l’introduzione di concreti elementi estrapolati direttamente dal mondo reale – che si tratti di oggetti e particolari di cui si ha una reminiscenza vaga, oppure di elementi di cui si è tracciato uno schizzo, seppur veloce – diviene ben presto fondamentale all’artista per ristabilire un centro che si indirizzi, esplicitamente, a riconnettersi con l’esterno, col qui e ora. 

Dalle raffigurazioni nella pittura pompeiana, con pareti dipinte di piante e fiori a dilatare illusionisticamente lo spazio abbellendolo, i fiori hanno presto rivelato il loro aspetto mitico e simbolico, non soltanto poetico: And the flowers too stabilisce questa sottile sottotraccia. Delicato, tenace, fragile, persistente, la mostra sembra impostarsi, attraverso le opere degli artisti partecipanti, su un serie di categorie dicotomiche in grado di aggettivare il tema scelto, impreziosendolo di significati ulteriori, così come ribadiscono, all’interno della pubblicazione, anche gli scritti degli artisti e degli ospiti invitati. 

La rosa, la rosa immarcescibile che non canto, quella che è peso e fragranza / quella dell’oscuro giardino della notte fonda, / quella di qualunque giardino e qualunque sera, / quella che risorge dalla tenue / cenere per l’arte dell’alchimia [Jorge Louis Borges, La rosa profunda, 1975] 

And the Flowers too
Museo Orto Botanico di Roma, Largo Cristina di Svezia 23a
a cura di Adelaide Cioni in collaborazione con Fondazione VOLUME!
Fino al 14 novembre 2021 

And the flowers too_Isabella Ducrot, Fiore_ph Louis Stevenson
And the flowers too – SHIMABUKU, Sea and Flowers, 2013, still – courtesy the artist and Galerie Barbara Wien, Berlin
And the flowers too, Kayako Oki, Shades of Safflower dyed Celluloid still
And the flowers too – foto di Eleonora Cerri Pecorella