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Hidetoshi Nagasawa, L’ordine dei moti | z2o project, Roma

Il tempo di Hidetoshi Nagasawa è un tempo lento, intenso, silenzioso eppure ricco di significati che passa attraverso l’equilibrata alternanza di bianchi, neri e grigi. È un tempo che attraversa le leggi della statica quello che la galleria z2o di Sara Zanin presenta nel suo secondo spazio romano in via Baccio Pontelli e che trattiene […]

Hidetoshi Nagasawa, L’ordine dei moti | z2o project, Roma – Installation view – Photo Masiar pasquali
Hidetoshi Nagasawa, L’ordine dei moti | z2o project, Roma – Installation view – Photo Masiar pasquali

Il tempo di Hidetoshi Nagasawa è un tempo lento, intenso, silenzioso eppure ricco di significati che passa attraverso l’equilibrata alternanza di bianchi, neri e grigi. È un tempo che attraversa le leggi della statica quello che la galleria z2o di Sara Zanin presenta nel suo secondo spazio romano in via Baccio Pontelli e che trattiene il visitatore in un limbo sospeso: spazio e tempo aleggiano nel white cube dialogando perfettamente con la bicromia marmorea del pavimento. Un omaggio, questo, al lavoro pluriennale dell’artista recentemente scomparso, che ha saputo creare una connessione feconda tra Est e Ovest, applicando al proprio lavoro di artista la sua formazione legata al mondo dell’architettura.  L’ordine dei moti, questo il titolo del progetto voluto e realizzato da Michele Guido e Ryoma Nagasawa, è già una esemplificazione del corpus di lavori presentati: c’è un ordine intrinseco nel lavoro di Nagasawa, che trattiene il moto delle sue opere che sembrano voler uscire dai propri confini fisici.

Insieme alla serie di lavori su carta che accompagnano il perimetro spaziale della galleria, l’attenzione è catturata dalla magnetica scultura monumentale dal titolo Matteo Ricci, realizzata nel 2010 in occasione del quinto anniversario dalla morte di Matteo Ricci, gesuita e matematico, fra i più importanti missionari provenienti dall’Asia e precursore dei rapporti tra Oriente e Occidente. Un’opera dalla tensione struggente, in grado di raccogliere su di sé tutti gli elementi pregnanti della pratica dell’artista, dal senso della sospensione alla creazione di complesse architetture che tentano di sfidare la gravità, restando in sospeso, come nell’attimo prima di crollare. 

Hidetoshi Nagasawa, L’ordine dei moti | z2o project, Roma – Installation view – Photo Masiar pasquali

Gli otto elementi in marmo e acciaio, incastrati con uno schema apparentemente casuale, ma dall’equilibrio perfetto, si dispongono verso il pavimento a creare quattro croci, ognuna delle quali rivolta verso uno dei punti cardinali, come a tentare di distendersi oltre la propria lunghezza a cercare il cielo. La serie di blocchi verticali resta a terra, come bastoncini appena lasciati cadere in una sfida nel gioco dello shanghai, così solidi eppure così leggeri nel loro avvicinamento verso la terra. Sono tutte lì le forze contrarie, in quella distanza che separa il marmo dal pavimento, a trattenere verso l’alto tutta l’installazione risucchiata da un movimento antigravitazionale. Una scultura che è insieme una costruzione, un ponte immaginario tra la cultura d’origine dell’artista – quella orientale – e quella d’adozione, ovvero quella occidentale.

Ed ecco che il tempo zero di cui parla l’artista diventa, improvvisamente, chiaro all’occhio di chi guarda: tempo e spazio, cielo e terra si incontrano, superando i propri limiti. I due mondi trovano finalmente il proprio legame, lasciando largo a quello spazio surreale che attraversa il vuoto per raggiungere un luogo altro, sapendo rompere i limiti che la statica e la dinamica dettano sulla dimensione esperienziale. L’ordine lascia posto al moto, in una forza dinamica che scorre senza soluzione di continuità.

Fino al 13 novembre, z2o project, Via Baccio Pontelli 16 – Roma

Hidetoshi Nagasawa, L’ordine dei moti | z2o project, Roma – Installation view – Photo Masiar pasquali
Hidetoshi Nagasawa, L’ordine dei moti | z2o project, Roma – Installation view – Photo Masiar pasquali