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Mario Diacono – La scrittura e l’arte | MACRO – Roma

La  sezione ARITMICI del MACRO di Roma ospita fino al 24 ottobre Diaconia. La scrittura e l’arte, laprima mostra personale che un’istituzione museale dedica a Mario Diacono (Roma, 1930), Attraverso una selezione di pubblicazioni, documenti e opere, il progetto restituisce un percorso cangiante a dimostrazione della continua interazione tra arte e letteratura, così centrale nelle […]

ARITMICI, Mario Diacono, Diaconia. La scrittura e l’arte. Exhibition view. Vito Acconci, The Object of It All, 1977. Fotografia e pastello su cartoncino. Courtesy l’artista; Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Museo per l’Immaginazione Preventiva, MACRO 2021. Photo credit Simon d’Exéa.
ARITMICI, Mario Diacono, Diaconia. La scrittura e l’arte. Museo per l’Immaginazione Preventiva, MACRO 2021.  Photo credit Simon d’Exéa. 

La  sezione ARITMICI del MACRO di Roma ospita fino al 24 ottobre Diaconia. La scrittura e l’arte, laprima mostra personale che un’istituzione museale dedica a Mario Diacono (Roma, 1930),

Attraverso una selezione di pubblicazioni, documenti e opere, il progetto restituisce un percorso cangiante a dimostrazione della continua interazione tra arte e letteratura, così centrale nelle strategie di ricerca di Diacono.  Con opere di Vito Acconci – sul quale Diacono ha redatto la prima seminale monografia pubblicata nel 1975 con il titolo “Vito Acconci. Dal testo-azione al corpo come testo” – Francesco Clemente, Enzo Cucchi, David McDermott & Peter McGough, Donna Moylan, Claudio Parmiggiani, questa mostra manifesto racconta l’universo lenticolare di una personalità eccentrica – figura multiforme e articolata di scrittore, critico d’arte, poeta visivo, gallerista, collezionista – che ha contribuito in prima persona alla creazione di linguaggi innovativi ed esperienze culturali che hanno inciso in maniera decisiva sulla percezione di taluni dei processi interni alle nuove ricerche sul contemporaneo.

Amico di Sandro Penna, Emilio Villa, Achille Maramotti, Jannis Kounellis, segretario di Ungaretti, compagno di strada di molti artisti, scopritore di David Salle, Sandro Chia, Cady Noland e Ellen Gallagher, osservatore attento e intellettuale sofisticato, Diacono ha dato vita a un percorso articolato che passa dalle collaborazioni editoriali con Villa, Stelio Maria Martini, Luciano Caruso e Claudio Parmiggiani – collaborazioni e riviste, vera e propria letteratura d’avanguardia, come Quaderno, EX, Continuum, aaa – ai suoi Objtexts, poesie-oggetto in cui il sabotaggio della parola sconfina ancora una volta nel ripensamento radicale dell’interazione tra linguaggio e arte, tra letteratura e ricerca visiva. La poliglossia e l’espansione del linguaggio in Diacono riguardano così sia la parola che il suo supporto, scardinando la pagina-oggetto per giungere all’oggetto puro e polisemico, attraverso una riflessione che dalla poesia arriva diretta all’arte.

In occasione della mostra, il MACRO promuove, mercoledì 13 ottobre, un incontro con lo storico dell’arte e curatore Bruno Corà invitato a raccontare del suo rapporto con Mario Diacono attraverso una selezione di eventi e progetti espositivi a cui entrambi hanno collaborato, tra cui la storica mostra Contemporanea, tenutasi nel 1973 all’interno del parcheggio di Villa Borghese, gli Incontri Internazionali d’arte, fino alla recente collaborazione per il catalogo della mostra Burri. La poesia della materia presso la Fondazione Ferrero ad Alba.

Mario Diacono
Diaconia. La scrittura e l’arte
Incontro con Bruno Corà
13 ottobre, ore 18.30

Ritratto di Mario Diacono nella galleria di Bologna (1978-79). Courtesy Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Photo credits Antonio Guerra.
ARITMICI, Mario Diacono, Diaconia. La scrittura e l’arte. Exhibition view. Museo per l’Immaginazione Preventiva, MACRO 2021. Photo credit Simon d’Exéa.
ARITMICI, Mario Diacono, Diaconia. La scrittura e l’arte. Exhibition view. Museo per l’Immaginazione Preventiva, MACRO 2021. Photo credit Simon d’Exéa.
Mario Diacono, Adam’s Banned Book (1972-73). Courtesy Collezione Maramotti, Reggio Emilia. Photo credits Alessandra Calò.