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Georg Baselitz. Vedova accendi la luce | Fondazione Vedova

Una mostra che sembra un’installazione. Vedova accendi la luce è l’esposizione che, fino al 31 ottobre 2021, vede protagonista Georg Baselitz in un suggestivo dialogo con il pittore Emilio Vedova. Lo spazio della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, il Magazzino del Sale alle Zattere, nell’ex area doganale della città di Venezia, mette in evidenza un […]

Vedova accendi la luce – PH Vittorio Pavan, Venezia

Una mostra che sembra un’installazione. Vedova accendi la luce è l’esposizione che, fino al 31 ottobre 2021, vede protagonista Georg Baselitz in un suggestivo dialogo con il pittore Emilio Vedova. Lo spazio della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, il Magazzino del Sale alle Zattere, nell’ex area doganale della città di Venezia, mette in evidenza un sodalizio artistico e una profonda amicizia, nata a Berlino nei primi anni Sessanta del secolo scorso. Già nel 2007 Baselitz aveva curato, sempre al Magazzino del Sale, la mostra Emilio Vedova di/by Georg Baselitz, in cui interpretava la poetica vedoviana in veste di curatore. Con Vedova accendi la luce, interpreta l’opera in qualità d’artista, attraverso una serie di dipinti inediti.

“Comperai un quadro di Emilio, il Manifesto universale del 1957, da Rudolf Springer, lo comperai come documento, il mio primo sguardo verso ovest, a Berlino quella volta, un quadro astratto, con un suo fondamento (Piranesi) e una sua veemenza, da innamorarcisi.” 

L’intimo e intenso legame artistico e creativo che lega Baselitz a Vedova si esprime nella serie di opere che sembrano imitare, in maniera giocosa e scherzosa, la pittura informale. Il titolo stesso della mostra, Vedova accendi la luce, è il titolo di un quadro di Baselitz in cui il segno nero, tipico della pittura di Vedova, è circondato e quasi surclassato dai colori e dallo sfondo chiaro. Il rosa salmone diviene il protagonista della tela, di grande formato, richiamo al corpo e alla figura umana.

Vedova accendi la luce – PH Vittorio Pavan, Venezia
Vedova accendi la luce – © Michele Crosera, Venezia

Lo stesso allestimento richiede una fatica “fisica” da parte del visitatore essendo il percorso in leggera salita, in una sorta di passeggiata ascendente e discendente, quasi catartica, in cui le tele – di uguali dimensioni e verticali – sono disposte l’una di fronte all’altra: da un lato troviamo la serie dedicata a Vedova, in cui le opere – dai titoli ironici che richiamo quelli dei suoi quadri – esplorano l’uso del colore nero, che progressivamente viene inglobato dal rosa, e la materia pastosa del colore emerge con forza, in una gestualità esaltata; dall’altro, invece, si collocano le grandi tele della serie dedicata al gelato (Speiseeis).

La serie del gelato concentra il colore al centro della tela su sfondo bianco: osservando attentamente i segni colorati tracciati sul supporto, sembrano apparire delle figure sottosopra. Il gesto non è privo di significato ma sembra quasi un richiamo alla pittura figurativa: ciò che è certo è che al centro del dipinto si colloca l’essere umano. La protagonista delle tele capovolte è infatti la moglie dell’artista, Elke. Anche nel caso di questa serie, i titoli sono ironici e scherzosi, richiamando i gusti del gelato individuati anche dal colore utilizzato. 

Ironia, colore, corpo e spirito, figura e informale sono al centro della mostra Vedova accendi la luce. Alfredo Bianchini, presidente della Fondazione Vedova, sottolinea i caratteri peculiari dell’esposizione e della poetica di Baselitz, affermando: “Baselitz sembra voler giocare (ma soprattutto dialogare) con Emilio fingendo di imitarlo nei tratti informali e scherzando allusivamente con i titoli dei quadri. L’individualità, l’unicità, l’esclusività sono i connotati essenziali del timbro dell’arte. È, infatti, veramente inusuale che, come in questo caso, un artista si impegni intellettualmente, sentimentalmente ed espressivamente nel mondo di un altro artista.” 

Georg Baselitz. Vedova accendi la luce
Fondazione Vedova | Magazzino del Sale 
Zattere 266, 30123 Venezia
Fino al 31 ottobre 2021  

Photo © Michele Crosera