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La 27° edizione di Luci d’Artista riparte da Ontani e Angelidakis. L’intervista con Antonio Grulli

"L’abbinata di due artisti, di un grande maestro e di un artista più giovane seppur già affermato a livello internazionale, penso possa e debba essere il format di Luci d’Artista anche per gli anni a venire."

È fatta. Siamo definitivamente in autunno e a Torino le lunghe settimane di pioggia preannunciano la calda stagione dell’arte contemporanea. A quasi un mese dalla ventisettesima edizione di Luci d’Artista, in programma con la prima accensione venerdì 25 ottobre dalle ore 18:30, abbiamo intervistato il curatore Antonio Grulli. In attesa della presentazione ufficiale dell’interno programma, per scoprire anche tutte le nuove ricollocazioni delle installazioni, questa edizione sarà impreziosita da due nuove installazioni luminose realizzate da Luigi Ontani e Andreas Angelidakis. 
Anche in questa occasione la Fondazione Torino Musei, su incarico dalla Città di Torino, ripensa a valorizzazione insieme a GAM, MAO, Palazzo Madama e Artissima il ruolo e l’identità dell’arte contemporanea nella vita culturale della città.
Chissà se e quando, ma nella suggestione di immaginare un’edizione speciale con tanti nomi di artiste e artisti emergenti e mid-career, il countdown per il 2024 è appena iniziato. Tra non molto sarà tempo di meravigliarsi e assaltare i cieli. 

GAA: Questo è il tuo secondo anno e il prossimo 25 ottobre riparte la ventisettesima edizione di Luci d’Artista. Quali sono le novità più importanti da segnalare in occasione della nuova accensione per la città di Torino?

AG: È un anno importantissimo per me. Assieme alla Fondazione Torino Musei e alla Città di Torino dobbiamo continuare con forza nel cammino iniziato solo un anno fa, in cui abbiamo preso una manifestazione invernale, un festival di installazioni luminose, e lo abbiamo fatto diventare un generatore di ricerca artistica attorno al tema della luce attivo tutto l’anno. Quest’anno vi saranno due nuove Luci d’Artista, una di Luigi Ontani e l’altra di Andreas Angelidakis. L’abbinata di due artisti, di un grande maestro e di un artista più giovane seppur già affermato a livello internazionale, penso possa e debba essere il format di Luci d’Artista anche per gli anni a venire: avere almeno due Luci nuove è fondamentale per trasmettere l’immagine di una manifestazione in continua evoluzione e per poter declinare le opere in modalità maggiormente complesse. L’altra grande novità è che da questa edizione esiste un logo di Luci d’Artista, che abbiamo realizzato con Studio Fludd di Torino, uno studio di grafica fantastico che ci sta seguendo dall’edizione passata e che curerà anche l’immagine visiva di Luci d’Artista 27. A questo si aggiungerà finalmente anche il sito internet che presenteremo in occasione dell’accensione delle Luci, e che sarà la vera casa della manifestazione e della sua storia, in cui raccoglieremo tutto il materiale generatosi da Luci dal 1998 a oggi. In più abbiamo attivato nuove collaborazioni grazie alle quali nasceranno nuove Luci che diventeranno parte della nostra sezione Costellazione, come con il MAUTO (Museo dell’Automobile di Torino) e quella con la Consulta e l’Unione industriali.

Andreas Angelidakis
Giovanni ANSELMO – Orizzonti – Photo Andrea Rossetti
Jeppe HEIN – Illuminated Benches – opera permanente – Piazza Risorgimento – Photo Giulio Penna_ Courtesy FIAF

GAA: Installazioni luminose e spazio pubblico. Quali le iniziative invernali della manifestazione e in che modo state costruendo le attività per l’intero anno?
AG: Stiamo mettendo a punto il programma ultimando gli ultimi dettagli. Lo presenteremo a fine ottobre. Posso già anticiparvi invece che il 3 novembre faremo un incontro ad Artissima assieme a Andreas Angelidakis in cui verrà presentata la sua Luce e approfondito il suo lavoro. Mentre a metà gennaio vi sarà un grande momento di studio del lavoro di Luigi Ontani alla GAM di Torino.

GAA: Rispetto alle edizioni anni passate e alle storiche circoscrizioni, quali periferie illuminerà questa nuova edizione di Luci d’Artista e con quali opere?

AG: Anche in questo caso rimandiamo tutto a fine ottobre quando presenteremo l’intero programma con tutte le nuove ricollocazioni.

GAA: Tra le novità anche le installazioni di Luigi Ontani e Andreas Angelidakis. Come è stata costruita e articolata la narrazione critica per la scelta dei due maestri in riferimento a un dialogo con la città e con gli artisti storicizzati?

AG: Come ogni anno i nomi dei due nuovi artisti sono stati selezionati dal comitato scientifico. Il comitato in questo ultimo anno si è completamente rinnovato per i cambi a Rivoli e alla GAM: ne fanno ora parte, oltre al sottoscritto, Chiara Bertola (direttrice GAM) e Francesco Manacorda (direttore Castello di Rivoli), è quindi di livello altissimo. Siamo arrivati ai due nomi dopo molte discussioni e molte possibilità su cui abbiamo riflettuto: Ontani è uno dei più grandi artisti al mondo, una vera e propria leggenda già entrata nel mito. Era assurdo che non vi fosse già una sua Luce d’Artista e posso già anticiparvi che ha pensato a un’installazione che intreccia una parte importante del suo lavoro e sarà anche un grande tributo a Torino, città che ama e in cui ha avuto anche alcune delle sue prime mostre. Angelidakis è un artista con cui ho lavorato molto in passato e che stimo sommamente. Abbiamo fatto una bellissima mostra personale con lui a Bologna alcuni anni fa. È stato uno dei protagonisti della documenta divisa tra Kassel e Atene e quando si è manifestata la possibilità di collaborare nella realizzazione della Luce con le Universiadi – Giochi FISU che si terranno a gennaio a Torino abbiamo subito pensato a lui per il modo in cui nelle sue opere la classicità greca riesce a essere ripensata facendola diventare un grande strumento di riflessione del nostro presente. In più ha un animo pop che è sempre importante a mio avviso nelle opere di arte pubblica.

GAA: Per assurdo. Volendo immaginare un parterre di artiste e artisti emergenti e mid-career, quale sarebbe la tua rosa dei ventisette convocati?

AG: Una delle caratteristiche di Luci d’Artista è l’effetto sorpresa e la sua capacità di aver come fine la meraviglia di coloro che girano per Torino. Non sarò certo io a rovinare questa abitudine vincente 😉

Cover: Grazia TODERI – “…?…” Photo Federico Masini

Rebecca HORN – Piccoli spiriti blu – opera permanente – Monte dei Cappuccini – Photo Gianluca Minuto
Tobias REHBERGER – My noon Photo Ciitta di Torino Redazione Web