La fitta programmazione presentata il 16 settembre al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato è caratterizzata dalla presenza di molti artisti italiani “scelti per la loro capacità di guardare al proprio tempo, interpretarlo, incidere su di esso” accanto alle prime grandi personali in Italia di due artiste internazionali. “Vogliamo poi lavorare sempre più alla valorizzazione del nostro patrimonio, non solo le opere della collezione – protagoniste di una nuova serie di allestimenti a tema – ma anche gli archivi, la biblioteca, risorse preziose per la comunità che devono diventare sempre più accessibili e produttive in termini di ricerca generata” continua Cristiana Perrella, Direttrice del Centro Pecci “Il desiderio rimane quello di essere un centro di riferimento nazionale e internazionale per la creatività contemporanea ma anche di coinvolgere in modo attivo la comunità intorno al museo, di aprirlo alla città e farne uno spazio comune.”
L’autunno del Centro Pecci si apre con due proposte espositive nella project room del museo. Dal 20 settembre al 6 ottobre la mostra Sguardi Cangianti rappresenta il momento conclusivo del laboratorio fotografico Caleidoscopio (novembre 2018 – giugno 2019), rivolto a ragazzi tra 18 e 29 anni e tenuto dal fotografo ivoriano Mohamed Keita (Mahapleu, Costa D’Avorio, 1993) insieme ad altri esperti del settore. Dal 12 ottobre – in occasione della mostra diffusa dedicata a Eva Marisaldi (Bologna, 1966) – sarà esposta l’opera Untitled, 1999 in dialogo con altre due opere dell’artista.
Dall’8 novembre il museo sarà ripensato nei suoi spazi espositivi principali con tre nuove mostre. The Missing Planet è il primo di una serie di riallestimenti della collezione del Centro Pecci in cui le opere di proprietà del museo saranno accostate a prestiti provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. A cura di Marco Scotini, il progetto originale dell’allestimento è dell’artista Can Altay (Ankara, 1975). Romanistan di Luca Vitone (Genova, 1964) – un racconto del viaggio compiuto dall’artista dall’India nord occidentale fino all’Italia – e Bayt-Casa di Mario Rizzi (Barletta 1962) – trilogia omonima di film dell’artista – sono invece le mostre che presentano i due progetti vincitori della quarta edizione del bando Italian Council del Mibac.
Dal 12 dicembre al 27 gennaio verrà riattivata la storica performance di Fabio Mauri (Roma, 1926 – 2009) Che cosa è il fascismo, presentata al Centro Pecci nel 1993 come parte di Inside/out.
Nel febbraio 2020 sarà inaugurata la mostra Casa bella. Martino Gamper, Francesco Vezzoli e le ceramiche di Giò Ponti, un progetto speciale curato da Francesco Vezzoli (Brescia, 1971), il quale concepisce per il museo un dialogo tra le sue opere e le ceramiche realizzate da Gio Ponti (Milano, 1891 – 1979) durante la sua collaborazione con la Richard-Ginori di Doccia, di cui fu direttore.
Oltre al riallestimento della collezione, nella primavera 2020 il Centro Pecci ospiterà Senza Fretta, la prima grande mostra in Italia dedicata a Simone Forti (Firenze, 1935) artista, danzatrice, coreografa, teorica la cui opera fondamentale ha ridefinito la relazione tra corpo e oggetti, movimento e scultura. La mostra, curata da Luca Lo Pinto e sviluppata in stretta collaborazione con l’artista, la cui famiglia era originaria di Prato, si propone di offrire una panoramica dell’ampia gamma creativa che ha definito i suoi oltre 60 anni di attività, presentando, tra l’altro nella sua interezza la seminale serie dei Dance Constructions.
Accanto alla personale di Simone Forti e alla mostra della collezione sulla poesia visiva, il Centro Pecci inaugurerà la prima mostra personale in Italia di Sister Corita Kent (Fort Dodge, Iowa, 1918 – Boston, 1986), suora della congregazione religiosa del Cuore Immacolato di Maria, artista, educatrice e attivista della giustizia sociale, che opera a partire dagli anni ‘50 in California. Il lavoro di Sister Corita evolve da figurativo e religioso fino a incorporare immagini pubblicitarie e slogan, testi di canzoni popolari, versi biblici e letteratura, per diventare, a partire dagli anni ’60, sempre più rivolto ad una riflessione di protesta sulla povertà, il razzismo e l’ingiustizia.
La fine dell’estate 2020 vedrà l’apertura della nuova stagione espositiva con un’ampia retrospettiva dedicata all’opera di Chiara Fumai (Roma 1978 – Bari 2017). La mostra sarà l’occasione per analizzare e approfondire la pratica radicale dell’artista e avrà un ruolo decisivo nell’indagine di una personalità che ha contribuito a sviluppare sia i linguaggi della performance sia l’estetica femminista del XXI secolo.
PROGRAMMAZIONE 2019-2020
fino al 13 ottobre 2019
Night Fever. Designing Club Culture 1960 – Today
15 settembre – 12 ottobre 2019
Jacopo Miliani. Infinity
19 settembre, 26 settembre, 3 ottobre 2019
My fever. Voci, suoni e immagini della club culture
20 settembre – 6 ottobre 2019
Caleidoscopio. Sguardi Cangianti
12 ottobre – 8 dicembre 2019
Eva Marisaldi. 15esima Giornata del Contemporaneo AMACI
a cura di Marta Papini
8 novembre 2019 – 3 maggio 2020
The Missing Planet. Visioni e revisioni dei ‘tempi sovietici’
a cura di Marco Scotini e Stefano Pezzato Progetti speciali a cura di Camilla Mozzato – Progetto di allestimento di Can Altay
8 novembre 2019 – 2 febbraio 2020
Luca Vitone. Romanistan
A cura di Cristiana Perrella e Elena Magini
8 novembre 2019 — 2 febbraio 2020
Mario Rizzi. Bayt – Casa
A cura di Cristiana Perrella
12 dicembre 2019 – 27 gennaio 2020
Fabio Mauri. Che cos’è il fascismo
Reenactment della performance a cura di Cristiana Perrella e Elena Magini
Una produzione di Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Studio Fabio Mauri, Accademia di Belle Arti di Firenze. In collaborazione con il Teatro Metastasio, Prato e Arti e Spettacolo, L’Aquila. Regia di Giancarlo Gentilucci – Prima 12 dicembre, ore 21.00
febbraio 2020
Casa bella. Martino Gamper, Francesco Vezzoli e le ceramiche di Giò Ponti
A cura di Francesco Vezzoli
giugno 2020
Simone Forti. Senza Fretta
A cura di Luca Lo Pinto
giugno 2020
Heroes and Sheroes. The Art of Sister Corita Kent
A cura di Camilla Mozzato e Tommaso Speretta
settembre 2020
Chiara Fumai. Poems I will Never Release, 2007-2017
A cura di Francesco Urbano Ragazzi e Milovan Farronato
Una co-produzione Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci e Centre d’Art Contemporain Genève. In collaborazione con La Casa Encendida, Madrid e Kiosk, Ghent