SCREENS. Culture dello schermo e immagini in movimento | XXVI Edizione del Premio Gallarate

Al MA*GA di Gallarate è in corso fino al 25 settembre, “Screen Culture”: un progetto che riflette sullo schermo e sulle immagini in movimento come massima espressione della cultura visiva contemporanea.
13 Settembre 2022
Silvia Rosi, Angelique, 2019 – still da video Full-HD
Adelita Husni-Bey – Time Under Siege, 2013, still

È il 1949 quando nasce a Gallarate un premio dedicato alle arti visive, con l’obiettivo di costituire una collezione civica d’arte contemporanea. Le opere vincitrici, infatti, restano alla città e, spesso, si confrontano con essa. L’edizione XXVI del Premio Gallarate, ospitata nella sede del museo MA*GA, è dedicata, per la prima volta, alla screen culture: SCREENS. Culture dello schermo e immagini in movimento riflette sullo schermo e sulle immagini in movimento come massima espressione della cultura visiva contemporanea. Riprendendo il pensiero di Nicholas Mirzoeff prima, nella lettura di What is Visual Culture?, e Richard Butsch poi, Simone Frangi e Cristiana Perrella elaborano il concept del premio – avvalendosi del supporto di una nutrita commissione scientifica – concentrandosi sulla visualizzazione, “ovvero sulla traduzione in immagini di entità che non sono in sé visuali”. Fino al 25 settembre 2022 sarà quindi possibile esplorare la risposta degli artisti insigniti – Rossella Biscotti, Adelita Husni-Bey, Chiara Fumai, Mario Rizzi, Invernomuto, Silvia Rosi, Vega, Natalia Trejbalova e Vashish Soobah – alla domanda sulla natura della cultura visuale e post-moderna. 

Il percorso comincia con uno sguardo al passato, con il riconoscimento alla carriera di Mario Gorni e Zefferina Castoldi, per la ricerca e la documentazione sulla videoarte italiana. Attraverso documentari e interviste nel display Caterina MegaDrops, i fondatori di Careof, spazio non profit per le arti visive, riflettono sulla storia e sulle poetiche della videoarte. Mario Gorni in particolare – laureato in Architettura al Politecnico di Milano, divulgatore e professore – si occupa della catalogazione e della conservazione dell’archivio video di Careof, testimonianza e patrimonio inestimabile per la trasmissione e la conoscenza delle ricerche sperimentali nell’ambito visuale. 

Si prosegue con l’esposizione delle opere che entreranno a far parte della collezione del MA*GA, realizzate da Rossella Biscotti, Adelita Husni-Bey, Mario Rizzi, Invernomuto, Silvia Rosi e Chiara Fumai, quest’ultima con un lavoro in deposito al museo. Segue e conclude una terza sezione dedicata agli artisti emergenti, Vega, Natalia Trejbalova (Premio Academy Young) e Vashish Soobah.
L’idea di dedicare il Premio Gallarate alle ‘culture dello schermo’ è nata dalla lettura di What is Visual Culture?, introduzione al primo reader internazionale dedicato alla cultura visuale contemporanea pubblicato nel 1998, nel quale Nicholas Mirzoeff afferma che la caratteristica essenziale della cultura post-moderna, ovvero di una cultura che ha abdicato al privilegio del testo e della sua circolazione stampata, sia proprio il fenomeno continuo di visualizzazione, ovvero di traduzione in immagini di entità che non sono in sé visuali”. Spiega Simone Frangi

Se il Premio Gallarate è prima di tutto legato alla città che lo ospita e di cui è parte, il progetto ha una risonanza più ampia. SCREENS. Culture dello schermo e immagini in movimento è il primo evento del festival Archivifuturi, parte del progetto regionale Archivi del Contemporaneo composto di mostre, eventi, incontri di varia natura per valorizzare la specificità artistica del territorio e creare relazioni tra enti, coinvolgendo in particolare istituzioni, fondazioni e archivi. 

SCREENS. Culture dello schermo e immagini in movimento | XXVI Edizione del Premio Gallarate
MA*GA, Gallarate (VA)
Fino al 25 settembre 2022

Vega, Florilegio, 2021, still da video Full HD
Mario Gorni e Zefferina Castoldi
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