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Venezia 2022 — Raqib Shaw: Palazzo della Memoria | Ca’ Pesaro

La Tempesta di Giorgione, Santa Maria Egiziaca di Tintoretto sono due tra le opere più emblematiche della storia dell’arte veneta cinquecentesca: misteriose, intriganti, immerse nel paesaggio. Raqib Shaw, nella mostra Palazzo della Memoria – allestita a Ca’ Pesaro fino al...

Raqib Shaw Palazzo della Memoria Ca’ Pesaro International Gallery of Modern Art Venice Italy 22 April – 25 September 2022 © Raqib Shaw. Photo © White Cube – Francesca Allegretto
Raqib Shaw La Tempesta (after Giorgione) 2019-21 Acrylic and enamel on birch wood 53 15/16 x 42 15/16 in. (137 x 109 cm) © Raqib Shaw. Photo © Prudence cuming Associates. Courtesy White Cube

La Tempesta di Giorgione, Santa Maria Egiziaca di Tintoretto sono due tra le opere più emblematiche della storia dell’arte veneta cinquecentesca: misteriose, intriganti, immerse nel paesaggio. Raqib Shaw, nella mostra Palazzo della Memoria – allestita a Ca’ Pesaro fino al 25 settembre 2022, a cura di Sir Norman Rosenthal in collaborazione con White Cube – guarda ai maestri veneziani per riflettere sul senso di perdita, d’esilio e di malinconia. Dodici opere – disegni e dipinti – vengono presentate per la prima volta a Venezia, in occasione della 59a Biennale d’Arte, frutto di una ricerca che l’artista ha condotto per ben due anni a Londra, nell’intimità del suo studio. Il giardino londinese è il punto di partenza e di raccordo dei suoi lavori: se da un lato il giardino richiama la centralità del paesaggio nella pittura veneta, dall’altro riecheggia l’infanzia di Shaw, nato a Calcutta, e quel giardino “esotico” e lussureggiante che ne popola i ricordi. Azalee, rododendri, piante di ogni tipo compongono l’immaginario e le immagini che l’artista propone, una sorta di catalogo botanico in cui si intrecciano ricordi, significati, suggestioni e rimandi alla storia dell’arte. Ibridare – tecniche, formati, immaginari – è il termine che meglio rappresenta la pratica artistica di Raqib Shaw, anche dal punto di vista delle emozioni. La felicità del paesaggio si accompagna alla malinconia dell’esilio, della mancanza della terra natale: il carattere emotivo, sensoriale e sinestetico si riflette anche sulla stesura del colore che crea una superficie pittorica tattile e intricata. 

Come afferma Sir Norman Rosenthal: “Ogni dipinto, eseguito in maniera dettagliata e meticolosa, calibrando disegno e colore, richiede del tempo per scoprire ciò che va al di là dello sguardo”. 

Ecco allora che La Tempesta, opera dal titolo omonimo al capolavoro di Giorgione, recupera del modello un senso di mistero e meraviglia: un uomo tiene tra le braccia un cagnolino mentre gonfia una bolla di sapone, all’interno della quale si intravede un paesaggio bucolico, verde e fiorito. L’uomo siede su una roccia e alle sue spalle, al di là di alcuni cespugli miracolosamente rigogliosi, si muovono orde di essere umani, tra fiamme e distruzione. Le contraddizioni e le ambiguità, i plurimi riferimenti visivi compongono un’opera da guardare e riguardare, sempre nuova e unica. In lontananza un fulmine colpisce le montagne. É la tempesta. 

Raqib Shaw: Palazzo della Memoria
A cura di Sir Norman Rosenthal in collaborazione con White Cube
Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro
Santa Croce 2076, 30135 Venezia
Fino al 25 settembre 2022 

Raqib Shaw Palazzo della Memoria Ca’ Pesaro International Gallery of Modern Art Venice Italy 22 April – 25 September 2022 © Raqib Shaw. Photo © White Cube – Francesca Allegretto
Raqib Shaw Summer Solitude I 2021 © Raqib Shaw. Photo © Prudence cuming Associates. Courtesy White Cube
Raqib Shaw Palazzo della Memoria Ca’ Pesaro International Gallery of Modern Art Venice Italy 22 April – 25 September 2022 © Raqib Shaw. Photo © White Cube – Francesca Allegretto
Raqib Shaw Agony in the garden (after Tintoretto) II 2020-21 Acrylic and enamel on aluminium 50 13/16 x 42 15/16 in. (129 x 109 cm) Raqib Shaw. Photo © Prudence cuming Associates. Courtesy White Cube