Di vivaci colori e agili forme i dipinti di Alessandro Roma (Milano, 1977) decorano e riempiono le alte verticali di Quartz Studio. Le opere in mostra sono ampie narrazioni cromatiche che ricordano antichi teleri, brani pittorici carichi di una bidimensionalità anomala, nella quale si animano sinuosi animali dalle fogge sgargianti, immersi dentro oniriche ambientazioni vegetali che ridisegnano i vuoti e caratterizzano i silenzi, con segno istintivo e tratto rapido e sintetico.Sono i contorni netti, le sfumature delicate e l’attenzione al dettaglio che producono nelle opere un’attenzione ipnotica che agita l’intera composizione. Due sono le grandi tele che leggere si muovo nello spazio, agganciante solo ai lati superiori da sostegni fantasiosi, dalle sembianze organiche realizzati in ceramica.
All’ingresso nello spazio corrisponde un primo lavoro che in evidenza presenta, come se si osservasse da una prospettiva ardita, una teoria di armoniosi pavoni danzanti che con le loro code dai cento occhi aprono a un wormhole pittorico, dove al centro della scena è posta una sfera luminosa. Si contempla così un momento di passaggio, di transizione che riconduce lo spettatore davanti alla seconda opera, una composizione totemica che vede avvinghiati un pavone e un serpente. Cacciatore e preda, entrambi in antitesi poiché il pavone, nutrendosi dei serpenti velenosi, riesce a trasformare una condizione negativa in un momento rinascita, crescita, bellezza e buon auspicio, così come il serpente muta e cambia pelle.
In questa nuova serie di lavori l’artista pone l’attenzione non solo sul dato visivo, ma anche su una necessità spirituale e universale che incontra e accomuna la sensibilità e le diversità di più culture. Il confronto tra i due araldi riguarda un dualismo immaginifico, reale allo stesso tempo mitologico dai significati stratificati, profondi e complessi. Lo spazio di Quartz assume quasi la fisionomia di una camera picta di natura contemporanea ed essenziale, dove l’azione della pittura, del colore e delle forme spiccano come elementi centrali e fondamentali di un’estetica unitaria e immersiva. Dalla pittura alla ceramica passando per la stampa xilografica, l’operazione artistica e concettuale di Alessandro Roma evidenzia una valenza espressiva di carattere trasversale, personale e una padronanza della materia che rende vivido e palpabile un immaginario figurativo, identitario e primigenio.
The whisper of the peacock becomes a snake – Alessandro Roma
Con un testo critico di Irina Zucca Alessandrelli
Quartz Studio, Torino