L’aspetto più significativo della sezione PITTURA XXI di Arte Fiera Bologna curata da Davide Ferri è il proposito in sé: dedicare studio e riflessione ad un unico linguaggio.
Attenzionare un media specifico e determinato consente di offrire una panoramica su quanto le gallerie si stiano concentrando su un mezzo, in questo caso l’arte di dipingere.
Il fatto che siano alcune italiane ed altre straniere non concede però di esaminare quanto nel nostro Paese si stia dando rilievo all’arte maggiore della pittura e chi siano i nostri autori di punta, ricognizione che sarebbe necessaria. La scelta di chiedere di presentare opere di uno o al massimo due artisti è preziosa perché consente raccoglimento sull’operato di ciascuno e implica – quasi sempre – armonia allestitiva.
Curiosamente, e non sempre convincendo, in alcuni stand per quanto il concetto di pittura possa essere elastico, sono stati presentati lavori che con il mezzo pittorico hanno a che fare relativamente.
Nel complesso, l’arte pittorica appare, attenendoci ad Arte Fiera, florida e frequentata. Abbiamo volentieri passeggiato tra gli stand e, come sempre senza alcuna pretesa di esaustività, stilato un elenco di imperdibili cui prestare un sguardo accorto.
RIBOT , Milano | Jonathan Lux
Personaggi sorridenti e a volte stravaganti popolano le tele dai colori vistosi di Jonathan Lux, artista americano del ’76, in un mix tra il mondano e il pubblicitario.
In Luncheon, olio su tela del 2017, davanti ad un cocktail una coppia che pare appartenere ad un tempo andato, si scambia effusioni.
PINKSUMMER, Genova | Jorge Queiroz
Artista portoghese classe ’66, Queiroz presenta una serie di opere contraddistinte da una pittura materica, i cui colori energici sono ulteriormente esaltati dalla scelta di avere le pareti dello stand color senape.
In Eye, acrilico su tela, ritroviamo una sorta di fauvismo onirico con spiccato interesse per il colore, usato in modo libero ed in funzione anche emotiva.
CAR DRDE, Bologna – A+B GALLERY, Brescia| Damien Meade | Markus Saile
Una partitura di opere di piccolo e medio formato si avvicenda sulle pareti dello stand condiviso da CAR ed A+B, per un risultato ordinato e piacevole, anche in termini di cromatismi.
Di Damien Meade, irlandese classe ’69, vengono proposti degli oli su tela, astrazioni e busti sottilmente inquietanti dalle tonalità acide, mentre Markus Saile, tedesco classe ’81, risponde con delle tracce studiate in consonanza con le opere di Meade.
MONITOR, Roma | Peter Linde Busk, Matteo Fato
Anche la galleria italiana che più si concentra sulla pittura opta per una doppia personale, con lavori di Matteo Fato (Pescara, 1979) e Peter Linde Busk, danese classe ’73.
Di quest’ultimo vengono presentati 5 piccoli dipinti esposti in sequenza sulla parete frontale, caratterizzati dall’approccio istintivo e dalla stratificazione di immaginari.
THE GALLERY APART, Roma | Corinna Gosmaro, Alessandro Scarabello
The Gallery Apart sceglie un duo italiano con Alessandro Scarabello (Roma, 1979) e Corinna Gosmaro (Savigliano, 1987).
I lavori di quest’ultima riflettono sul rapporto tra gli strati di colore che si innestano su superfici industriali intrise di pittura, andando a formare dei paesaggi cromatici, composti da macchie, bagliori, efflorescenze.
CARDELLI & FONTANA, Sarzana | Mirko Baricchi, Beatrice Meoni
Altro duo italiano per la galleria di Sarzana, che propone Mirko Baricchi (La Spezia, 1970) e Beatrice Meoni (Firenze, 1960).
Meoni, con un passato nel mondo del teatro e della scenografia, presenta opere venate da un’attitudine contemplativa, tracce di immagini sospese tra la figurazione e l’astrazione.
P420, Bologna | Adelaide Cioni
A impatto forse lo stand meglio orchestrato di tutta la sezione è, paradossalmente, quello dove non c’è della pittura nel senso stretto del termine.
Le impattanti campiture tessili di Adelaide Cioni (Bologna, 1976) ricercano un rapporto tattile con lo spettatore, ed invogliano ad essere accarezzate. L’artista, il cui sguardo è alla ricerca di porzioni di mondo che catturino il suo sguardo appagandolo, ha individuato una serie di simboli e forme che ritornano in varie culture e attraversano i secoli della storia dell’arte, isolandole e rendendole libere, con un ideale rimando alla purezza delle silhouette di Enzo Mari.
Francesca Antonini, Roma | Guglielmo Castelli
Stand dedicato integralmente ad uno dei pittori italiani più seguiti del momento, Guglielmo Castelli (Torino, 1987), connotato da una riconoscibilità figurativa incrociata con approcci cromatici e materici che ne alterano l’integrità.
1/9UNOSUNOVE (artisti: Simon Callery, Jonathan Vandyke)Roma; A+B GALLERY (Markus Saile) Brescia; ARCADE (John Finneran) London; BERNHARD KNAUS FINE ART (Giacomo Santiago Rogado, Karim Noureldin) Frankfurt am Main; BOCCANERA (Nebojša Despotović, Andrea Fontanari) Trento, Milano; CAR DRDE (Damien Meade) Bologna; CARDELLI & FONTANA (Mirko Baricchi, Beatrice Meoni) Sarzana (SP); MONICA DE CARDENAS (Gianluca Di Pasquale, Ivan Seal) Milano; EX ELETTROFONICA (Federico Pietrella, Pesce Khete) Roma; FRANCESCA ANTONINI (Guglielmo Castelli), Roma; GALLERIA FUORICAMPO (Eugenia Vanni, Michele Tocca) Siena; MONITOR (Peter Linde Busk, Matteo Fato) Roma, Lisboa, Pereto (AQ); NORMA MANGIONE (Michael Bauer) Torino; P420 (Adelaide Cioni) Bologna; PINKSUMMER (Jorge Queiroz) Genova; RIBOT (Jonathan Lux) Milano; EDUARDO SECCI (Chris Hood, Pierre Knop) Firenze; THE GALLERY APART (Corinna Gosmaro, Alessandro Scarabello) Roma; LUCA TOMMASI (Phillip Allen, Mark Francis) Milano