A Line Made by Walking. Pratiche immersive e residui esperienziali in Long, Fulton, Griffin, Girardi | Val di Non

“Il risultato di questa azione è un segno che rimarrà impresso solo nella pellicola fotografica e che scomparirà al rialzarsi dell’erba.”
16 Giugno 2021
A Line Made by Walking. Pratiche immersive e residui esperienziali, installation view, Castel Belasi – Daniele Girardi, Abaton, 2021 – PH credit ©Francesco Mattuzzi
A Line Made by Walking. Pratiche immersive e residui esperienziali, installation view, Castel Belasi – Richard Long, Cross of Sticks, 1983- PH credit © Francesco Mattuzzi

A Line Made by Walking è il titolo dell’opera più nota ed emblematica di Richard Long, una linea tratteggiata calpestando l’erba di un prato. Un’azione del 1967 di cui si conserva memoria attraverso la documentazione fotografica e che ha segnato un vero e proprio discrimine tra ciò che è stato fatto fino a quel momento e il “dopo”: con A Line Made by Walking il camminare diventa arte, sviluppando una riflessione sul rapporto tra uomo e natura, sul viaggio, sulla relazione tra spazio e tempo e sul cosa significhi fare arte. A Line Made by Walking è anche il titolo scelto per la mostra curata da Jessica Bianchera, Pietro Caccia Dominioni e Gabriele Lorenzoni in quattro castelli della Val di Non, Castel Belasi, Castel Coredo, Castel Nanno e Castel Valer. Allestita fino al 30 ottobre 2021, l’esposizione diffusa pone in dialogo l’opera di Richard Long con quella di Hamish Fulton, Daniele Girardi e Ron Griffin: l’ambizioso progetto è frutto di una ricerca biennale collettiva e condivisa tra Panza Collection, APT Val di Non e Urbs Picta

Jessica Bianchera e Gabriele Lorenzoni identificano l’opera A Line Made by Walking come il punto di partenza dell’esposizione e il fil rouge che collega gli artisti presenti in mostra, al di là delle loro specificità e differenze, perché “sviluppa una comune linea di pensiero alla cui base stanno il viaggio e l’esplorazione dello spazio, quest’ultimo inteso non più come sito in cui inserire l’oggetto-opera (scultura e arte pubblica) o come paesaggio in cui intervenire in modo macroscopico (Land Art) ma come luogo di un’esperienza estetica immersiva e totalizzante che nell’innovare il modo di fare arte rispetto ai mezzi tradizionali ci riporta indietro nel tempo per riconoscere una forma più pura, diretta e autentica di relazionarci con il mondo”. 

A Line Made by Walking. Pratiche immersive e residui esperienziali, installation view, Castel Belasi – Richard Long, Arizona Circle, 1987 – PH credit © Francesco Mattuzzi
A Line Made by Walking. Pratiche immersive e residui esperienziali, installation view, Castel Belasi – Ron Griffin, Untitled (Long Trailer)(RGP355.95), 1995 – PH credit © Francesco Mattuzzi

La scelta stessa di allestire la mostra in luoghi storici della Val di Non mette in evidenza i temi affrontati in mostra, in particolare la relazione positiva con il territorio. Tale relazione non prevede interventi permanenti e invasivi che vadano a modificare l’equilibrio della valle ma, al contrario, che siano traccia di un passaggio e di un’interazione mutevole e dinamica in cui l’opera d’arte è segno di un processo continuo, al pari del rapporto tra uomo e natura.

Il fulcro espositivo è costituito da Castel Belasi, recentemente restaurato, in cui sono allestiti alcuni lavori inediti, appartenenti a Panza Collection, di Long, Fulton e Griffin. Accanto all’opera dei “maestri”, è posta a confronto una serie di lavori di Daniele Girardi, tra cui un intervento site-specific. Un’altra installazione site-specific dell’artista è allestita a Castel Nanno, realizzata in loco con materiali locali e frutto di un periodo di residenza in Val di Non. Anche a Castel Valer si respira aria “di casa” e si suggerisce un’intima relazione tra opere e spazio: il castello, ancora abitato, diviene la cornice in cui si inserisce una serie di lavori inediti di Ron Griffin. L’ultima tappa del percorso espositivo è Castel Coredo in cui alcuni libri d’artista di Hamish Fulton, Richard Long e Daniele Girardi e un oggetto scultoreo di Ron Griffin dialogano con le opere, i libri e gli oggetti collezionati nel corso dai secoli dagli abitanti del castello. 

A Line Made by Walking. Pratiche immersive e residui esperienziali in Long, Fulton, Griffin, Girardi 
A cura di Jessica Bianchera, Pietro Caccia Dominioni e Gabriele Lorenzoni
Castel Belasi, Castel Coredo, Castel Nanno e Castel Valer | Val di Non 
Fino al 31 ottobre 2021 

A Line Made by Walking. Pratiche immersive e residui esperienziali, installation view, Castel Belasi – sala Daniele Girardi – PH credit © Francesco Mattuzzi
A Line Made by Walking. Pratiche immersive e residui esperienziali, installation view, Castel Belasi – Hamish Fulton, Seven One Day Walks, 1991 – PH credit © Francesco Mattuzzi
Daniele Girardi art residency – 2020 – Emanuele Gerosa, Behind the Line, 2020-2021, still da video
Daniele Girardi art residency – 2020 – Emanuele Gerosa, Behind the Line, 2020-2021, still da video
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