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32 spettacoli, 10 produzioni, 15 compagnie e artisti internazionali a rappresentare 11 paesi da ogni angolo del mondo: questi in sintesi i numeri che raccontano la stagione 2017/18 di Triennale Teatro dell’Arte. Il punto focale, più volte sottolineato da Umberto Angelini – il curatore artistico di Triennale Teatro dell’Arte – durante la presentazione della stagione teatrale, è stato quello del forte taglio internazionali dei nomi in cartellone degli artisti e delle compagnie invitate.
Milo Rau, Richard Maxwell, Jérôme Bel, Roger Bernat, Philippe Quesne, Olivier Dubois, El Conde De Torrefiel, Mammalian Diving Reflex, Gob Squad, Kami Manns, Lotte van den Berg (con una doppia presenza in tandem con artisti italiani), e i ritorni di Agrupaçion Señor Serrano e Amir Reza Koohestani.
In 10 mesi, da settembre 2017 a luglio 2018, il Triennale Teatro dell’Arte si pone ambiziosi obbiettivi: quello di creare un forte networking attraverso il coinvolgimento di istituzioni e centri culturali ed universitari stranieri; affrontare temi e argomenti chiave come quello della migrazione, il terrorismo, le inquietudini sociali; porre al centro lo spettatore attraverso dinamiche immersive e partecipative. Altro punto importante più volte ribadito è stato quello di potenziale il rapporto del Teatro dell’Arte con la città di Milano grazie a più iniziative, tra cui il progetto Storie Milanesi Live, curato in collaborazione la Fondazione Adolfo Pini (centro promotore dell’iniziativa).
Non ultime, anche le iniziative dedicate ai più piccoli con i progetti di Kinkalieri, Alessandro Sciarroni e Mammalian Diving Reflex.
Nella presentazione del programma, Angelini ha esordito ribadendo la necessità di ‘fare sistema’ grazie a importanti collaborazioni con alcune tra le realtà più attive nel panorama milanese: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e ZONA K, cui si aggiungono quelli con il Teatro Franco Parenti, la Fondazione Adolfo Pini e Danae Festival. Decisive le importanti co-produzioni nazionali (ERT Emilia Romagna Teatro, Short Theatre, Marche Teatro, Teatro Stabile dell’Umbria/Terni Festival) ed internazionali (La MaMa Experimental Theatre Club, Seoul Institute of the Arts, Kunstencentrum Vooruit, paradise is here-itinerant art center, Elèctrica produccions, Mucem Marsiglia).
In modo diretto e fermo, Angelini ha raccontato: “Pensiamo al Teatro dell’Arte come un luogo vero, della creazione e della fruizione contemporanea sul modello europeo. Possiamo farlo perché questa è la storia della Triennale.. la Triennale nasce con questo obbiettivo: la capacità di mettere insieme spazi espositivi e, non solo spazi, ma anche progettualità legata alle arti applicate e le arti della scena. Quello che stiamo facendo è un po’ un ritorno alle origini, ma proiettati però, nella dimensione contemporanea; lo facciamo lavorando con un dialogo molto forte sui vari linguaggi. Il mio ruolo, infatti, è intersecato da un comitato artistico molto importante di cui ne illustreremo alcune parti, e che si svolgeranno nel 2018. (…) Entrando nel merito del cartellone, ci troviamo di fronte ad una stagione molto significativa, molto densa anche a livello di numeri, ma che risponde ad un obiettivo molto chiaro: quello di fare del Teatro dell’Arte un luogo, una comunità di artisti. Esempio ne siano gli artisti invitati: il collettivo milanese, Strass, con il progetto THE END – MILANO; il ritorno di Romeo Castellucci e Silvia Costa, che stanno lavorando sul palcoscenico.. (…) Vedrete che alcuni nomi tornano. L’idea è quella di creare un rapporto di fiducia, di collaborazione continuativo. Quello che stiamo presentando non è un cartellone-vetrina, seppur un cartellone numericamente importante; non è un cartellone improntato sulla novità – non abbiamo prodotti da immettere nel mercato -, quindi abbiamo scelto, volutamente, degli spettacoli, che hanno 5,6,7 anni… di artisti che non sono mai venuti a Milano, perché ci sembra fondamentale che si crei una “comunità di sguardo” e che quindi ci sia anche, da parte del pubblico milanese, la responsabilità di vedere quello che di meglio c’è a livello internazionale. E lo facciamo non rincorrendo l’ultimo lavoro, ma scegliendo anche di condividere un percorso che l’artista ha fatto in questi anni. (…)
Romeo Castellucci, Richard Maxwell (che viene In Italia per la prima volta), Milo Rau (a Milano con un nuovo spettacolo); Philippe Quesne, anche lui a Milano per la prima volta… accanto ai grandi nomi della danza: penso a Virgilio Sieni, Olivier Dubois (presente con un lavoro straordinario); pensiamo al ritorno di Jérôme Bel, Agrupaçion Señor Serrano e Amir Reza Koohestani. Molti di questi artisti, potete vederli abitualmente nei grandi cartelloni internazionali: questa è la sfida, immaginarsi come un polo importante nella scena europea. (…)
Al di là dell’entrare nel merito dei singoli spettacoli, Angelini ha ribadito l’obiettivo di tracciare le traiettorie della programmazione. Come la scorsa stagione, continuerannogli approfondimenti sul tema della pluralità dei linguaggi; così come il tema dello sguardo e della visione, cardini su cui ruota tutta la programmazione. Anche il ruolo dello spettatore sarà fondamentale, in quanto altro punto-cardine su cui si sviluppa la progettualità del programma. Continua il direttore artistico: “Ci rivolgiamo a uno spettatore che venga al Teatro dell’Arte non semplicemente con una funzione interattiva, ma uno spettatore da scuotere – come ha sottolineato Romeo Castellucci in una bella intervista su La Lettura –, uno spettatore da scuotere, disturbare, a cui spostare la sedia in modo che il nostro lavoro sia sempre quello di minare le certezze, metterle in discussione. (…)
Tra i vari spettacoli, Angelini ne cita alcuni dove è molto stretta la relazione tra il linguaggio e il formato cinematografico e quello teatrale. Su tutti gli Strasse, la compagnia fondata a Milano nel 2009 da Francesca De Isabella e Sara Leghissa. La compagnia lavora sulla dimensione performativa, mettendola in relazione con l’espressione del corpo e il paesaggio urbano, e su quella cinematografica, intesa come filtro di osservazione della realtà.
I progetti legati ad aspetti della città di Milano si trovano nella proposta di Mammalian Diving Reflex, una compagnia di Toronto che presenta Nightwalks with Teenagers: un gruppo di adolescenti è stato invitato a prendere possesso di un quartiere della loro città, organizzando una passeggiata notturna attraverso lo spazio urbano in cui loro stessi guideranno gli spettatori.
Tra le ‘chicche’ del festival segnaliamo a settembre (14-15/09) El Conde De Torrefiel, collettivo spagnolo rivelazione degli ultimi anni, presenta Guerrilla, lavoro che si articola in diversi momenti di vita quotidiana: una lezione di thai-chi, una conferenza e una serata di musica elettronica. Sempre a settembre una delle più interessanti registe e performer italiane, Silvia Costa, presenta in prima assoluta un’installazione sonora ispirata a Bildbeschreibung (Descrizione di un quadro) del drammaturgo tedesco Heiner Müller. Dalla descrizione minuziosa di un quadro immateriale, che nessuno vede e che forse non c’è, inizia un viaggio verso un’immagine della memoria, o forse un incubo che sempre ritorna.
Fine settembre Lotte van den Berg & Deflorian/Tagliarini presentano Cinéma Imaginaire : una performance site-specific che viene creata dalla mente di ogni singolo spettatore.
I partecipanti di Cinéma Imaginaire saranno invitati a “girare” il proprio film attraverso il loro sguardo e, grazie a delle precise istruzioni, potranno immaginare le cinque scene che lo andranno a comporre. Questo percorso si trasformerà in un’occasione per guardare in modo nuovo un paesaggio urbano apparentemente scontato e familiare.
Ad Ottobre segnaliamo Vision Disturbance di una tra i più grandi autori del teatro di ricerca contemporaneo, il regista e autore statunitense Richard Maxwell. Arriva per la prima volta a Milano con lo spettacolo Vision Disturbance, per il quale si è affidato all’eloquente scrittura di Christina Masciotti, acclamata drammaturga della scena teatrale newyorkese
Nelle date 11 ottobre, 25 novembre, 12 dicembre 2017, Gianni Biondillo/Painè Cuadrelli presentano Storie Milanesi Live: quindici personaggi che hanno segnato la vita culturale cittadina dal XIX secolo ad oggi – scrittori, come Alessandro Manzoni e Lalla Romano, architetti e designer, tra cui Vico Magistretti e Achille Castiglioni, collezionisti, quali Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi, artisti, come Emilio Tadini, Mario Negri e Renzo Bongiovanni Radice – offrono inediti punti di vista per scoprire Milano. Quindici personaggi raccontati attraverso altrettanti luoghi emblematici: quartieri, strade, atelier d’artista e studi, case museo.
A metà ottobre il regista, saggista e documentarista, Milo Rau insieme alla sua casa di produzione International Institute of Political Murder (IIPM) presenta Five Easy Pieces: pièce creata in collaborazione con il centro d’arte belga Campo, coinvolge bambini e ragazzi tra i 9 e i 15 anni. Milo Rau mette in scena un episodio tragico della storia del Belgio legato alla figura del pedofilo e assassino Marc Dutroux e mostra un’immagine inquietante della società contemporanea.
20-22 ottobre, una delle compagnie di teatro sperimentale più interessanti della scena italiana, Kinkaleri, torna a confrontarsi con il mondo dell’infanzia. A Milano presentano Madama Butterfly, che viene riproposto per il pubblico dei più giovani. Butterfly di Kinkaleri è una favola sentimentale intensa e dolcissima, che può far riscoprire l’opera come forma epica e attuale di rappresentazione, accompagnando il pubblico dei giovanissimi nei territori vivi della musica, della scena e dell’immaginazione.
Nei mesi successivi si alterneranno:
24-28 ottobre 2017 – Roger Bernat (Spagna) Nessuna conversazione degna di rilievo
14-15 novembre 2017 – CollettivO CineticO (Italia) Sylphidarium – Maria Taglioni on the ground
22-23 novembre 2017 – Gob Squad (Germania/Inghilterra) Revolution Now!
26-28 novembre 2017 – Alessandro Sciarroni (Italia) Joseph_kids – All’interno della stagione 2017-2018, Triennale Teatro dell’Arte dedica ad Alessandro Sciarroni un “ritratto d’artista”, riunendo tre dei lavori più rappresentativi del suo percorso: FOLK-S will you still love me tomorrow?, CHROMA_don’t be frightened of turning the page e Joseph_kids. Regista, coreografo e performer, è regolarmente invitato da teatri, festival, musei e gallerie in Europa e nel resto del mondo.
ETC. ETC.
Per la programmazione completa Triennale Teatro dell’Arte