Terzo appuntamento con Fotografia d’avanguardia – il un ciclo di piccole mostre e incontri con cadenza settimanale ospitato alla Boss Gallery di La Spezia e a cura di Jacopo Benassi e Carlo Madesani -, con il progetto fotografico di Tano D’Amico. Per conoscere le mostre passate: Fotografia d’avanguardia a La Spezia Ugo La Pietra, Ritratti d’artista di Maria Mulas; per il calendario completo degli appuntamenti.
Segue un testo di Mariachiara Di Trapani, curatrice della mostra di Tano D’Amico.
Tano D’ Amico si autodefinisce fotografo di strada. A tutti è noto come il fotoreporter delle lotte per i diritti e la libertà.
Da quarant’anni racconta gli sguardi e i volti di uomini , donne e bambini che hanno la forza di unirsi insieme per cercare di cambiare il mondo. La mostra in corso da Boss Gallery presenta una selezione di trenta stampe in bianco e nero con cui ripercorrere la storia dell’Italia e dei movimenti che l’hanno attraversata dagli anni Sessanta a oggi. Un momento di riflessione e confronto su i tumultuosi eventi del nostro paese attraverso le più iconiche immagini di Tano D Amico – alcune di queste fotografie provengono dalla selezione della mostra Italics: Italian Art between and Revolution, 1968-2008, presso il Museum of Contemporary Art di Chicago. Emergono le memorie delle manifestazioni studentesche dei giovani del Settantasette, gli anni delle stragi e dei cortei, le proteste d’emancipazione delle donne e le lotte per la casa nelle periferie romane, scioperi e occupazioni nelle piazze, nelle strade, sui tetti delle carceri, davanti le fabbriche. Tano non è mai testimone distaccato degli eventi, è la grana stessa delle sue foto che trasmette l’empatia e la solidarietà per ogni persona che ritrae e che compone questo viaggio visivo di proteste e solidarietà.
Con il suo obiettivo 35mm mette a fuoco visi ed espressioni delle folle e dei movimenti “quando si sorride e si piange tutti insieme”. Durante il nostro incontro ci racconta del suo giorno trascorso con Joseph Beuys, “un giorno, durato due anni!”.
“Aveva un tratto stupefacente, disegnava come Bosch” – nel ricordo, lo sentiamo rivivere nitidamente lo stupore e l’intensità di quei momenti -. L’artista tedesco lo sceglie come unico testimone per documentare la sua perfomance a Roma, a Palazzo Braschi il 7 aprile 1981. Un’azione realizzata con il gesso su delle lavagne, eseguita per sostenere Lotta Continua. Oggi l’ opera si è dissolta e continua ad esistere solo nei negativi di Tano. Tumulti e passioni ritratti in taglienti e vibranti fotografie di un fotografo schieratosi sempre a fianco di coloro che combattono per migliorare e cambiare le regole della società quando ingiuste e sbagliate. Immagini nate per testimoniare l’urgenza e l’amore verso i diritti e la libertà.