Confidenze Inaspettate — Sguardo di donna a Venezia

La Casa dei Tre Oci a Venezia ospita fino all'8 dicembre 2015 25 autrici, 25 storie, 25 sguardi singolari sul mondo. Mostra a cura di Francesca Alfano Miglietti, allestimenti di Antonio Marras
18 Settembre 2015

Testo di Giovanna Repetto

Silenzio in sala: si apre il sipario

La Casa dei Tre Oci ha inaugurato giovedì 10 settembre 2015 la mostra Sguardo di Donna a cura di Francesca Alfano Miglietti. Lo spazio espositivo ospiterà fino a martedì 8 dicembre 2015 le fotografie di 25 autrici, volte a orientare lo sguardo e la mente verso una dimensione che racconta di diversità, responsabilità, compassione e giustizia. La curatrice ha scelto 25 autrici, 25 storie, 25 sguardi singolari sul mondo, sull’altro, sulla relazione, selezionando circa 250 lavori. Le opere sono consegnate nelle mani del curatore Antonio Marras che firma l’allestimento con una scenografia d’autore, come ulteriore elemento distintivo della mostra oltre che voce narrante delle storie che si leggono sulle pareti.

Palcoscenico: Androne dei vestiti

Già dai primi passi all’interno della Casa il visitatore è imerso in medias res, trovandosi nella prima sala di fronte a una cascata di vestiti di scena, provenienti dai depositi del Gran Teatro La Fenice di Venezia e disposti su grucce appese al soffitto tramite nastri di tessuto. Gli abiti formano un’onda discendente che attraversa l’intera lunghezza della stanza, partendo da un nero intenso per quelli più in alto, fino a sfumare gradualmente verso il bianco dei capi che lambiscono il pavimento: si tratta di un primo accenno al percorso che sta iniziando, sottolineato dall’intimità di aver posto gli abiti con la parte interna rivolta verso l’osservatore. Le tappezzerie, disegnate da Marras, abbozzate e appositamente “mal finite” e infinite, sono il contesto in cui si inseriscono delicatamente le fotografie delle prime autrici.

Dietro le quinte: Androne degli armadi

Il percorso guida l’attenzione verso due schiere di armadi aperti, gli uni di fronte agli altri, che creano un corridoio attraverso la sala del primo piano; anche in tal caso il mobilio proviene dal Gran Teatro e Marras lo reinterpreta svuotandolo completamente e illuminando l’interno di ogni pezzo al fine di creare delle nicchie in cui inserisce altre fotografie. Si creano così dei punti di attenzione assoluta verso le immagini, mentre aumenta l’intensità del rapporto con la mostra. Al tempo stesso si attenua l’abbondanza dell’allestimento precedente, con tappezzerie dal carattere più semplice e lineare. Si tratta di un ambiente di trasformazione e passaggio, in cui le fotografie si aprono al dialogo privato con l’osservatore pur essendo racchiuse negli armadi.

TACITA DEAN Teignmouth Electron,   Cayman Brac (underneath) 1999 The artist’s collection © Tacita Dean courtesy the artist and Frith Street Gallery,   London and Marian Goodman Gallery,   New York/Paris

TACITA DEAN Teignmouth Electron, Cayman Brac (underneath) 1999 The artist’s collection © Tacita Dean courtesy the artist and Frith Street Gallery, London and Marian Goodman Gallery, New York/Paris

All’interno del Teatro: Androne delle cavalle

E’ il ribaltamento dei ruoli, rispetto all’androne dei vestiti: l’allestimento si riduce a una serie di cavalle teatrali, piccoli tralicci a sostegno del soffitto della stanza al secondo piano. Lo sguardo del visitatore è accompagnato verso una prospettiva che attraversa la stanza, ottenuta anche tramite le ombre delle cavalle ridisegnate su pavimenti e tappezzerie. Alle pareti le fotografie sono così poste in risalto, aspetto potenziato anche da linee e cornici dinamiche, frutto della posizione mutevole dell’osservatore, come a scandire i momenti di dialogo con l’una e l’altra opera.

Si chiude il sipario

“Sguardo di Donna” racconta tramite la fotografia un dialogo molto denso: se a prima vista può sembrare un’interazione tra opere e immagini, sono in realtà le oltre 250 fotografie ad attivarsi, a comunicare con il visitatore ma soprattutto a relazionarsi fra loro creando un legame potente e ammaliante. Le autrici e la Casa assumono i ruoli di attrici e teatro, proponendo le immagini come pièce che raccontano di reportage e poesia, di denuncia e compassione: con approcci differenti, ma pur sempre interconnessi, vengono quindi affrontati i temi più profondi dell’esistenza umana quali vita, morte, amore e corpo senza mai allontanarsi dalla realtà, dal mondo. Un senso di responsabilità traspare dagli scatti in mostra, particolare che accomuna il gran numero di artiste presenti: tutte le fotografie sono state scelte singolarmente, a volte anche estraendole da serie cui appartenevano, per potersi inserire nel dialogo attivo che Alfano Miglietti ha personalmente curato. Tutte le autrici sono perciò soggetti agenti, donne che non chiudono gli occhi ma che con atteggiamento consapevole propongo la fotografia come coscienza del mondo, in un’accezione tanto intima quanto universale.

25 modi di mettersi in discussione, non guardando soltanto a sé, bensì relazionandosi con la precarietà dell’esistenza: una collezione di sguardi libera da pregiudizi, con il risultato di un mosaico vivo e pulsante. Il visitatore è naturalmente portato a prendere parte in prima persona alla mostra tramite l’intimità e la confidenza che in essa coglie, sia esplorando i grandi androni sia soffermandosi nelle stanze minori adiacenti di colore bordeaux: anche in tali box privati vengono infatti proposte serie di fotografie su piccole collezioni in cui la divisione tra pubblico e privato, interno ed esterno viene meno, lasciando il posto al confronto, all’esperienza condivisa di sguardi appassionati, tragici e romantici.

La “passione” e il “coraggio” sono il fil rouge presente negli occhi delle autrici presenti nella Casa dei Tre Oci. “Sguardo di Donna” è il punto di vista consapevole e attuale, privato e al tempo stesso universale, indipendente e condiviso; la fotografia è lo strumento attivo oltre che il linguaggio dinamico, passionale e autentico della rappresentazione moderna.

Opere in mostra di Diane Arbus, Martina Bacigalupo, Yael Bartana, Letizia Battaglia, Margaret Bourke-White, Sophie Calle, Lisetta Carmi, Tacita Dean, Lucinda Devlin, Donna Ferrato, Giorgia Fiorio, Nan Goldin, Roni Horn, Zanele Muholi, Shirin Neshat, Yoko Ono, Catherine Opie, Bettina Rheims, Tracey Rose, Martha Rosler, Chiara Samugheo, Alessandra Sanguinetti, Sam Taylor-Johnson, Donata Wenders, Yelena Yemchuk.

TRACEY ROSE Lolita (From the series Ciao Bella!) 2001 ©Tracey Rose,   courtesy the artist and Dan Gunn,   Berlin

TRACEY ROSE Lolita (From the series Ciao Bella!) 2001 ©Tracey Rose, courtesy the artist and Dan Gunn, Berlin

DIANE ARBUS Girl in her circus costume,   MD,   1970 © The Estate of Diane Arbus LLC,   courtesy M. & E. Woerdehoff von Graffenried,   Paris

DIANE ARBUS Girl in her circus costume, MD, 1970 © The Estate of Diane Arbus LLC, courtesy M. & E. Woerdehoff von Graffenried, Paris

Sguardi di Donna,   Casa dei Tre Oci,   Venezia,   Instalation view - Foto Giovanna Repetto

Sguardi di Donna, Casa dei Tre Oci, Venezia, Instalation view – Foto Giovanna Repetto

Sam Taylor-Johnson,   Sguardi di Donna,   Casa dei Tre Oci,   Venezia,   Instalation view - Foto Giovanna Repetto

Sam Taylor-Johnson, Sguardi di Donna, Casa dei Tre Oci, Venezia, Instalation view – Foto Giovanna Repetto

MARTINA BACIGALUPO Walter and Benjamin (From the series Hito) 2005 © Martina Bacigalupo/Agence VU’,   Paris

MARTINA BACIGALUPO Walter and Benjamin (From the series Hito) 2005 © Martina Bacigalupo/Agence VU’, Paris

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