Sfidare la superficie delle immagini | RETINA — Gluqbar, Milano

Il titolo “Retina” si riferisce all’anfibologia tra la più avanzata qualità di schermo per PC e l’apparato anatomico della membrana oculare.
13 Marzo 2018

La natura ambigua ed equivoca del termine Retina si fa portavoce del progetto curatoriale proposto da Gluqbar. Le sempre più innovative qualità degli schermi tecnologici insieme alla membrana oculare dei nostri occhi generano una doppia articolazione che si esprime in una altrettanto duplice proposta concettuale.
Consapevoli – e vanamente compiaciuti – che navighiamo in una realtà in cui le immagini sono non solo ovunque, ma sono subdolamente considerate alla stregua di un codice intellegibile (quando sappiamo che non c’è nulla di più ambiguo di un’immagine!), il tentativo di un presa di posizione critica nei confronti di un potere incommensurabile non risulta facile.
Nella mostra collettiva le voci di Enrico Boccioletti, Alessandro Calabrese, Martina Corà, Giorgio Di Noto, Irene Fenara, Teresa Giannico, Ben Janowitz, Rachele Maistrello, Luca Massaro e Filippo Minelli si permettono, senza puntare un dito contro, di eleggere e individuare le diverse linee di cui si costituisce questa esperienza della presenza e al tempo stesso dell’immersione.
Preso atto che non si tratta più  di un semplice “posare lo sguardo”, ma bensì di un affondare nel strato luccicante di una superficie che dovrebbe ricordare un mosaico di pixel invisibili. Se, come disse Baudrillard, il virtuale ha assorbito il reale e la fascinazione ha preso il sopravvento, ogni mossa dovrebbe risultare un possibile tentativo fallito di sopravvivenza.
Nella dimensione architettonica e spaziale di Gluqbar questo non appare, le opere dialogano tra loro lasciandoci liberi di trarre le più varie considerazioni: non ci sono punti di vista privilegiati da seguire, regole stabilite, giochi ‘fatti’.
La visita si allunga verso uno spazio non convenzionale: il bagno. Fuori dalla porta una telecamera e un avvoltoio tengono sotto controllo la situazione che si svolge al suo interno mentre la stanza buia permette la visione di immagini fosforescenti e luminose. L’uomo o il visitatore si dimostra essere un surfista; chissà se nella perpetua ricerca di significato sulla superficie specchiante sarà in grado di domare l’ “onda”. Questione di coraggio, adrenalina o, semplicemente, lungimiranza.

Gluqbar aims to provide a framework at the intersection of online and offline publishing and exhibition-making.
Gluqbar Studio is offering services of photography, web design, image consulting, art direction, printed and digital publishing.
Currently located in Luca Massaro’s “Home & Workshop” (home + studio) in Milan and online, Gluqbar is a domestic and public space challenging disciplinary boundaries between photography, art direction, architecture, clubbing, graphic & webdesign. Gluqbar is a flexible exhibition space and publishing house with the goal of producing site-specific public installations, virtual & printed matter, off-site and online projects, in an oxymoronic architecture without walls.

RETINA Installation Views by Gluqbar: left to right Luca Massaro “Vietnik”, Filippo Minelli “What Things Are Not”, Martina Corà “Quadri Cinesi Che Si Muovono”

RETINA Installation Views by Gluqbar: left to right Luca Massaro “Vietnik”, Filippo Minelli “What Things Are Not”, Martina Corà “Quadri Cinesi Che Si Muovono”

RETINA Installation Views by Gluqbar: left to right Enrico Boccioletti “Content Aware”, Alessandro Calabrese “A Failed Entertainment”, Irene Fenara “21st Century Bird Watching“ Martina Corà “Quadri Cinesi Che Si Muovono”

RETINA Installation Views by Gluqbar: left to right Enrico Boccioletti “Content Aware”, Alessandro Calabrese “A Failed Entertainment”, Irene Fenara “21st Century Bird Watching“ Martina Corà “Quadri Cinesi Che Si Muovono”

RETINA Installation Views by Gluqbar: Giorgio Di Noto “The Iceberg”

RETINA Installation Views by Gluqbar: Giorgio Di Noto “The Iceberg”

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