
Goodiepal & Pals – The crypt of the fading composer – Padiglione Esprit Nouveau – LiveArtsWeek – Photo Luca Ghedini

Goodiepal & Pals – The crypt of the fading composer – Padiglione Esprit Nouveau – LiveArtsWeek – Photo Luca Ghedini
Report sulle proposte del Live Art Weeks della giornata di Venerdì 20 aprile all’Ex-GAM di Bologna.
La giornata di venerdì si apre con la performance di Goodiepal & Pals presso il Padiglione Esprit Nouveau e occuperà temporalmente con una serie di eventi performativi tutta la durata della manifestazione. Goodiepal o Gæoudjiparl van den Dobbelsteen, nome d’arte del compositore sperimentale danese Parl Kristian Bjørn Vester, ha portato per questa edizione di Live Arts Week, assieme al gruppo che ha fondato nel 2016, un living museum “The crypt of the fading composer”, che trasforma il padiglione di Le Corbusier in una cripta dove esporre la collezione di musica sperimentale che ha collezionato negli anni, fra concerti live e azioni quotidiane come esercizi vocali, canti e reading.
Venerdì sera, invece, presso l’Ex-GAM sono state presentate le performance “Consul & Meshie” di Antonia Baehr e Latifa Laâbissi, con una scenografia di Nadia Lauro, “oslo” di Mette Edvardsen e “INTRA” di Mark Fell e Drumming – Grupo de Percussão.
Nella prima su di un grande materasso gonfiabile che funge da letto e da scena, le due performer travestite da scimmie hanno svolto per diverse ore il ruolo di annoiati animali in uno zoo, eccetto che i comportamenti inscenati erano squisitamente umani. Baehr e Laâbissi hanno impersonato Consul e Meshie, due scimpanzé realmente esistiti a inizio ‘900 e che vissero come umani, il pubblico, libero di andare e venire come in uno zoo, ha assistito ai loro giochi, un’indovina chi basato su intellettuali post-strutturalisti francesi e femministe americane, al loro karaoke con canzoni pop da Youtube o duranti i momenti d’apatia.

Antonia Baehr/Latifa Laâbissi:Nadia Lauro – Consul & Meshie – Ex Gam – LiveArtsWeek 2018 – Photo Luca Ghedini

Antonia Baehr:Latifa Laâbissi:Nadia Lauro – Consul & Meshie – Ex Gam – LiveArtsWeek 2018 – Photo Luca Ghedini
Nella seconda performance l’artista norvegese Mette Edvardsen analizza il linguaggio decomponendolo in varie parti: udito dalla voce della performer, letto su pannelli led e ascoltato tramite il canto del coro. La pratica di Edvardsen scandaglia i limiti e la possibilità del linguaggio, in quest’opera la performer ripete la permutazione di una semplice frase in molteplici e fantasiose variazioni; con la ripetitività seriale e la variazione dei modi, Edvardsen ci fa entrare in un loop ipnotico.
Si conclude con la performance sonora di Mark Fell “INTRA”, opera per quattro sixxen, metallofoni microtonali progettati da Iannis Xenakis, suonati simultaneamente da quattro performer che seguono delle permutazioni temporali generate a computer. In questa opera Mark Fell prosegue la sua sperimentazione sull’intreccio fra algoritmi e interpretazione musicale.