—
Bugada & Cargnel
“L’inizio della fiera è positivo. Il ritmo di Artissima è molto diverso rispetto a quello di altre fiere come Art Basel e Fiac dove c’è un gruppo più importante di collezionisti che sanno di avere più tempo per venire, scoprire e ritornare. Abbiamo già fatto delle vendite e affari con collezionisti di varie nazionalità. E’ vero però che veniamo per incontrare soprattutto i nostri collezionisti italiani”. (traduzione dal francese)
Monica De Cardenas
“Ci sono molti collezionisti stranieri interessati ai lavori che presentiamo, tra cui canadesi, svizzeri e francesi, in generale più stranieri rispetto agli anni passati. Le premesse sono positive anche se non abbiamo ancora concretizzato le vendite. Le persone interessate erano più la mattina che il pomeriggio”.
Thomas Brambilla
Thomas Brambilla: “Questa fiera è l’occasione per far conoscere artisti nuovi ed emergenti. Artissima è un indicatore di mercato, è importante per lanciare artisti giovani come il 23enne Edoardo Piermattei, che presentiamo qui per la prima volta e che porteremo anche ad ArtBasel Hong Kong. E’ una fiera di scoperta in cui abbiamo occasione di ‘far giocare il vivaio’, per usare un’espressione calcistica. Al di là degli aspetti meramente economici, i collezionisti presenti sono indicatori di mercato e permettono di comprendere se una determinata proposta viene recepita bene o meno e se quindi poterla esportare in contesti differenti – con diverse specificità – grazie anche ai riscontri ricevuti a Torino. Artissima è utile proprio come test per vagliare l’apprezzamento del pubblico verso l’artista nuovo della stagione. Riguardo alla nuova sezione Dialogue, si può tracciare un parallelo con iniziative simili proposte in contesti differenti, come per esempio a Art Cologne, in cui gallerie e artisti giovani vengono fatti dialogare tra loro”.
Francesca Minini
Francesca Minini:“La fiera è iniziata bene, il pubblico è numeroso e non è sempre così. A volte la partenza è più lenta, invece quest’anno la partenza è molto positiva. C’è già stata qualche vendita. Ci sono tanti straneri, soprattutto sudamericani”.
Z20 Sara Zanin
“Sono molti gli stranieri presenti. E’ alta la qualità degli stand. La nuova sezione Dialogue è una buona idea, soprattutto il fatto di creare stand sempre più curatoriali. La fiera è particolarmente attenta ad aspetti formali e concettuali, sia nelle opere proposte, sia negli stand.”
SpazioA
“Impressioni positive anche se si tratta di una normale preview. Tanta gente attenta ed interessata. Avevamo già collezionisti interessati alle opere che abbiamo portato in fiera. Sono stati confermati alcuni lavori su cui c’era interesse ancora prima della fiera. Gli artisti italiani incontrano varie difficoltà perchè il sistema Italia non li appoggia. A Parigi è diverso, il Prix Duchamp premia artisti francesi; fare questo in Italia vorrebbe dire essere accusati di provincialismo. Noi nonostante il problema in Italia continuiamo a scommettere su artisti italiani”.
Massimodeluca
“Le prime impressioni sono positive e lo stand sembra piacere molto. Sono molti quest’anno gli stranieri”.
Sprovieri
“La prima impressione è molto positiva. Queste occasioni sono sempre piacevoli. Siamo soddisfatti. Abbiamo incontrato molti collezionisti stranieri, soprattutto dal Sudamerica. Artissima è una fiera di qualità e di ricerca e sufficientemente non commerciale”.
Gregor Podnar
Proprietario della galleria: “è stato il miglior opening degli ultimi otto anni per l’atmosfera e l’interessamento dei collezionisti. I collezionisti sono più internazionali che italiani e vengono soprattutto dal Sudamerica. Ad Artissima rispetto alle altre fiere c’è la possibilità di conoscere artisti emergenti e gallerie giovani e di trovare un’inaspettata buona qualità di opere e stand”. (traduzione dall’inglese)
Estratti raccolti da Francesca Furini e Federico Moia – Il Sole 24 Ore Business School