La galleria Francesco Pantaleone apre i battenti a Milano – dopo l’esperienza triennale con la Bad New Business a Brera – in zona Porta Roma (via San Rocco 11). In occasione di questa apertura – l’opening è stato programmato durante la settimana calda del Miart, martedì 28 marzo – la galleria presenta una personale di Liliana Moro, artista che collabora con Pantaleone da molto tempo. La mostra è presentata con poche, ma significative righe: “Liliana Moro ‘Ouverture’ è il progetto espositivo di apertura della galleria Francesco Pantaleone a Milano, un esordio che sigilla un legame storico tra l’artista e il gallerista con una personale che vuole essere punto di partenza e insieme affermazioni di valori, idee e anche intenzioni, da sempre alla base della esperienza di entrambi. “
Seguono alcune domande a Francesco Pantaleone.
ATP: Perché hai deciso di aprire una nuova sede a Milano?
Francesco Pantaleone: L’importante esperienza di Bad New Business “spazio off” della galleria FPAC ha rappresentato in passato l’occasione per mettere a fuoco un nuovo sguardo e trasferire anche fisicamente la mia attenzione su Milano, città che amo da sempre e che mi ha incoraggiato adesso a fare un passo deciso in avanti verso di lei. E’ così che nasce Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea a Milano alter-ego rispetto allo spazio di Palermo.
L’intenzione è quella di mantenere un rapporto “vivo” con gli artisti che già rappresento ma anche lavorare su uno spazio creativo nel quale si alterneranno progetti differenti tra loro.
ATP: Come hai scelto lo spazio milanese? Ha delle caratteristiche particolari?
FP: Nulla accade per caso, e così è stato anche per la nuova sede della galleria: il posto giusto al momento giusto, un buon amico che mi ha indicato la strada …via San Rocco 11. E’ uno spazio luminoso e neutro con due grandi vetrine, due ambienti espositivi e uno più piccolo che sarà il mio studio. Il palazzo che la accoglie è dei primi del Novecento, in zona Porta Romana, un quartiere che conserva ancora molti aspetti della Milano più vera, dal sapore borghese non lontano da capisaldi culturali come l’Università Bocconi e la Fondazione Prada.
ATP: Con l’apertura della nuova sede, hai deciso anche di ampliare il programma della galleria? Hai in serbo nuove collaborazioni?
FP: Vorrei che FPAC Milano fosse un incubatore di nuovi progetti, di grande qualità. Sulle collaborazioni ci saranno sia gli artisti e i curatori con i quali già lavoro e con cui nel tempo abbiamo messo a punto una squadra solida, ma anche alcune novità di cui però non ti anticipo nulla perché c’è così tanto in ballo che non voglio dimenticare nemmeno una virgola. Restano invece invariati entusiasmo, curiosità e concretezza, alleati che mi spingono a guardare sempre oltre.
ATP: L’apertura è prevista durante la settimana del Miart. Hai deciso di inaugurare con la mostra di Liliana Moro. E’ stata un scelta ‘strategica’? Cosa presenterà l’artista?
FP: La decisione di inaugurare durante la settimana del Miart è stata strategica ma anche necessaria per capitalizzare le energie, volevo che fosse una coincidenza “perfetta” per me e per quanti verranno a Milano in quei giorni. Su Liliana non avevo dubbi: con lei ho fatto sin qui un viaggio personale e professionale importante, volevo averla accanto per l’incipit di questo nuovo capitolo. I suoi lavori per la mostra saranno nuovi e come sempre: rigorosi, affascinanti e intensi.