Incombe sullo spettatore un enorme nido grigio in resina, illuminato dalla luce invasiva di un faro. Siamo nella sala ottagonale del Liceo Artistico di via Verdi a Carrara, dove l’artista Maura Banfo ha inaugurato la mostra Il tempo dei luoghi a cura di Luciano Massari, in programma dall’8 luglio al 11 settembre. Il nido è il risultato di una lunga ricerca condotta da Banfo negli anni, dove questo è stato realizzato più volte in dimensioni e colori differenti.
Il Nido — spiega l’artista — è la proiezione del concetto di casa, l’involucro che in qualche modo ognuno di noi si porta appresso, attraverso la propria memoria. I luoghi vivono nel tempo, gli spazi si trasformano e si plasmano con il vissuto del momento. “Il tempo dei luoghi” vuole sottolineare proprio come un posto possa mutare in base alla fruizione che ne viene fatta. In questo caso mi sono relazionata con uno spazio che nel tempo ha cambiato funzione, ma che è nato come Convitto in cui alloggiavano gli studenti giunti in città. In questo contesto il NIDO, immagine abitativa per eccellenza, ne racconta la storia e la memoria. Intimità e maestosità si confrontano in punta di piedi, nel silenzio di un luogo che invita quasi alla meditazione restituendo un rapporto dimensionale con ciò che ci circonda.
Per l’occasione sarà pubblicato un catalogo con testo critico di Francesca Franco e intervista all’artista di Erica Faccioli.